
10 spettacoli imperdibili nel 2022
Dopo un anno di pausa forzata, con l’inizio della seconda parte della stagione teatrale 2021/2022, siamo felici di tornare a consigliarvi alcuni spettacoli secondo noi imperdibili nel nuovo anno.
Com’è ormai tradizione, la Redazione di Birdmen Magazine segnala alcuni lavori che saranno in scena nei prossimi mesi o che, in attesa di programmazione, ci auguriamo possano girare parecchio. Una proposta di dieci titoli (più uno) tra spettacoli già recensiti da noi e altri che abbiamo puntato. I titoli sono presentati in ordine di programmazione in base alle date italiane finora annunciate. Al termine dell’articolo trovate anche la segnalazione di una performance ibrida che ci incuriosisce molto…fateci sapere che ne pensate!
Ecco quelli che, secondo la nostra redazione, sono gli spettacoli imperdibili del 2022 (qui trovate gli spettacoli imperdibili del 2019 e del 2020).
Miracoli metropolitani
Regia: Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi | Drammaturgia: Gabriele Di Luca | Interpreti: Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni, Aleph Viola | Produzione: Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Bellini di Napoli (2021) | Date

Con Miracoli metropolitani Carrozzeria Orfeo ancora una volta si propone di irretire il pubblico in un garbuglio drammaturgico solo all’apparenza sciolto dalla risata, volta invece a spalancare la visione di una realtà che, per quanto distante, attinge a tutte le miserie del nostro tempo. Lo scenario stavolta è la cucina di un ristorante prossimo al fallimento, in cui si muove la solita galleria di personaggi grotteschi, eppure terribilmente familiari, dall’ex chef stellato, alla settantenne ultrafemminista, passando per un videogiocatore ossessionato da uno “sparatutto” contro gli immigrati; tutti con un sogno, un vuoto da colmare. Vedremo disfarsi le loro relazioni tra gli odori (reali) di una cucina usa e getta, sotto la pressione di un mondo che non chiede altro che alimentarsi. Gerardo Innarella
Monjour
Ideazione: Silvia Gribaudi | Coreografia: Silvia Gribaudi | Musica: Nicola Ratti | Interpreti: Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren | Produzione: Associazione Culturale Zebra (2021) | Date: Vicenza, Bologna, Rimini

Silvia Gribaudi, coreografa e performer, ha portato in scena al Torinodanza Festival la prima nazionale di Monjour, performance in cui corpo, comicità e disegni animati sono in rapporto tra loro. Interlocutore fondamentale dello spettacolo è il pubblico, la cui partecipazione viene continuamente ricordata e sollecitata con lo slogan: «It is for you!». Le azioni, i movimenti e le pause sono per il pubblico dato che lo spettacolo esiste solo in rapporto allo spettatore. La performance indaga la relazione che si instaura con l’altro – propria di tutto il teatro – attraverso l’ironia e la leggerezza trasmesse dai corpi in azione: Monjour diventa il saluto da porgere all’altro per instaurare una relazione di scambio reciproco. Relazione che – oggi più che mai – sentiamo come necessaria per vivere. Stella Civardi / Leggi la nostra intervista all’artista
Farfalle
Regia: Emanuele Aldrovandi | Drammaturgia: Emanuele Aldrovandi | Interpreti: Bruna Rossi e Giorgia Senesi | Produzione: Associazione Teatrale Autori Vivi, ERT, Teatro dell’Elfo (2021) | Date

Due sorelle inseparabili, un gioco d’infanzia, il bisticcio per un ciondolo a forma di farfalla: apparentemente Farfalle è uno spettacolo spensierato, come il suo titolo. Ma partendo dalla superficie – dominata da mentalità che al dialogo e alla comprensione preferiscono il ricatto emotivo e gli stereotipi – Aldrovandi affronta quel sentimento viscerale e ambivalente che ci lega alle nostre sorelle. Così la leggerezza svanisce davanti alla nostra pretesa di sapere ciò che meglio per chi amiamo: “Se mi vuoi davvero bene, fai quello che io ho deciso per te”. Farfalle è uno spettacolo che parla di sorellanza scritto da un figlio unico, ma lascia il segno. Un testo denso che ci restituisce un’immagine nitida e un po’ spiacevole di noi stessi: quando inizieremo a prenderci cura delle relazioni che costruiamo? Federica Scaglione / Leggi la recensione
Festen. Il gioco della verità
Regia: Marco Lorenzi | Drammaturgia: Thomas Vinterberg, Mogens Rukov e Bo Hr. Hansen (adattamento per il teatro di David Eldridge) | Interpreti: Danilo Nigrelli, Irene Ivaldi e Roberta Calia, Yuri D’Agostino, Elio D’Alessandro, Roberta Lanave, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Angelo Tronca | Produzione: TPE – Teatro Piemonte Europa, Elsinor centro di produzione teatrale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con Il mulino di Amleto (2021) | Date

Adattamento teatrale dall’omonimo film manifesto del Dogma 95, la pièce della compagnia torinese concilia in maniera originale l’eredità cinematografica con una drammaturgia convincente e coinvolgente, che attraverso forme di rappresentazione ibride, in una scenografia fortemente simbolica, riesce nel difficile intento di portare avanti un affascinante e imprescindibile discorso sulla medialità e sul rapporto che questa instaura sul corpo fuori e dentro la scena, facendo dell’opera l’emblema delle riflessioni filosofiche attorno all’idea di “archi-schermo”. Il risultato ha molto da dire e lo fa con eleganza, celebrando pariteticamente Cinema e Teatro e aprendosi in modo forse irreversibile, sicuramente determinante verso i meccanismi dei New Media, senza per questo risultare didascalico o formalistico. Imperdibile. Francesco Melchiorri
Save The Last Dance For Me
Ideazione: Alessandro Sciarroni | Musica: Aurora Bauzà e Pere Jou (Telemann Rec.) | Interpreti: Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini | Produzione: corpoceleste_C.C.00#, Marche Teatro (2019) | Date: Italia, estero

Dalla tradizione Filuzzi bolognese, Alessandro Sciarroni, con la collaborazione di Giancarlo Stagni, riporta in auge la Polka Chinata. Il ballo, solo maschile, prevede che i due danzatori abbracciati l’un l’altro girino vorticosamente piegati sulle ginocchia quasi fino a terra. A metà tra spettacolo agonistico e recupero di un patrimonio culturale a rischio estinzione, il progetto prevede da un lato la performance di Gianmaria Barzillo e Giovanfrancesco Giannini; dall’altro workshop volti a riattualizzare la tradizione popolare. L’artista non si limita a riproporre la sequenza di passi, ma declina la danza e i suoi significati nel panorama artistico e sociale contemporaneo, preservando così il dato storico e culturale e abbattendo stereotipi sociali e di genere a ritmo di musica techno. Federica My / Leggi la recensione
Pupo di zucchero
Regia: Emma Dante | Drammaturgia: Emma Dante | Interpreti: Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Martina Caracappa, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sgro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona | Produzione: Compagnia Sud Costa Occidentale (2021) | Date

In bilico tra neorealismo e fiabesco, l’ultima proposta di Emma Dante è il raggiungimento di un precario – e per questo prezioso – punto di equilibrio tra immaginifico e materico. Pupo di zucchero è l’ennesimo parto di una terra feconda, quella del Meridione, in cui vitalità e brutalità si accompagnano nel confluire dell’esoterico e dell’extra-ordinario nella pratica della sopravvivenza quotidiana. Ispirato – come era stato per La scortecata – a un altro cunto di Gianbattista Basile, il pupo è la quintessenza dell’arte del racconto. La narrazione che si articola attorno all’oggetto – come per Krapp era il nastro, così è l’impasto che si prepara e si mangia in occasione della festa dei morti – compie il capolavoro artistico per eccellenza: (ri)dona la vita e, come in una lunga, salvifica epifania, mette in contatto con l’inconoscibile sepolto. Ludovica Taurisano
Dati sensibili: New Constructive Ethics
Regia e traduzione: Teodoro Bonci del Bene | Drammaturgia: Ivan Vyrypaev | Interprete: Teodoro Bonci del Bene | Produzione: Teatro Nazionale di Genova (2021) | Date: altre in via di definizione

Dati sensibili è l’ultimo lavoro del russo Ivan Vyrypaev, tradotto, interpretato e diretto da Teodoro Bonci del Bene. La forza e l’urgenza di questo testo, frutto della preoccupazione per la sopravvivenza della nostra specie e del desiderio di attraversare un’impasse, emergono dal sapiente intreccio di dati scientifici, psicologia umana, etica e bioetica. Bonci del Bene tiene un’ora col fiato sospeso senza quasi il bisogno di muoversi: una crocifissione di buonismo, ipocrisie e contraddizioni figlie di un privilegio che, in fondo, non sappiamo come usare per trovare una via di fuga. Il testo, debuttato al G8 Project e poi quasi sparito dai cartelloni, meriterebbe una lunga tournée nazionale. Uno spettacolo imperdibile, una vera bomba a orologeria: quando esplode nulla rimane come prima. Ciò di cui abbiamo bisogno. Maria Fera / Leggi la nostra intervista all’artista
Una Vera Tragedia
Regia: Alessandro Bandini e Riccardo Favaro | Drammaturgia: Riccardo Favaro | Interpreti: Alessandro Bandini, Flavio Capuzzo Dolcetta, Alfonso De Vreese, Marta Malvestiti | Produzione: LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro i (2020) | Date: in via di definizione

Una coppia di genitori si prepara per una cena importante: aspettano con trepidazione l’arrivo del proprio figlio, ma in casa si presenta un giovane che presto scopriremo essere il ragazzo sbagliato. Inizia così una sovversione di ruoli che determina reazioni sempre più violente, fino a quando la polizia ritrova il corpo di un giovane: il vero figlio? Vincitrice del Premio Scenario 2019, Una vera tragedia mette in scena l’essenza intima del tragico, in un’operazione al termine della quale la tragedia è tanto intesa e “vera” da essere snaturata. «È l’urlo imploso di un Figlio che tenta disperatamente di parlare ai propri genitori per l’ultima volta» ci aveva raccontato Alessandro Bandini, ed effettivamente la scrittura di Riccardo Favaro ha proprio la capacità di portarci in delle zone scomode, lontano dalle risposte facili. Tommaso Romano / Leggi la recensione
Anapoda
Ideazione: compagnia Vicari/Aloisio | Costumi: Sabrina Vicari (consuendi) | Interpreti: Federica Aloisio e Sabrina Vicari | Produzione: PinDoc (2021) | Date: in via di definizione

Felicemente sospeso tra danza, performance, arti visive e teatro ragazzi, Anapoda è uno spettacolo prezioso creato (e curato nei minimi dettagli) da due giovani artiste siciliane: Sabrina Vicari e Federica Aloisio. In un’epoca in cui il confine tra assurdità e realtà sembra sempre più labile, forse l’unica possibilità è fingere di stare al gioco per poi rimescolare le carte in tavola. Anapoda fa proprio questo: con vivacità e ironia, sostenute dalle ottime capacità tecniche delle performer, ci invita a perdere parte a una festosa ribellione in cui i punti di vista si ribaltano e una schiena può diventare una faccia mentre la testa può indossare un abito da sposa per poi scatenarsi nelle danze. Una creazione originale, capace di parlare a un pubblico eterogeneo, come quello che vorremmo popolasse i teatri. Federica Scaglione / Leggi l’approfondimento sul nostro cartaceo
Le notti di Emilia
Regia: Collettivo “Le Notti” | Drammaturgia: Collettivo “Le Notti” | Interpreti: Flavia Bakiu, Nicolò Collivignarelli, Alice Gera, Nico Guerzoni | Produzione: ERT (2021) | Date: in via di definizione

Vincitore del bando Radar, Le notti di Emilia, realizzato dal collettivo Le Notti, è un’opera in cui i corpi di attrici e attori si fanno carne, quella stessa carne divorata e maciullata ogni notte lungo la via Emilia. Lo spettacolo è il frutto di un’esperienza “sul campo”, grazie alla quale il collettivo è entrato in contatto con il mondo dello sfruttamento sessuale all’interno di un progetto a sostegno delle vittime. Il risultato è un meccanismo teatrale in cui interagiscono azioni sceniche e immagini proiettate da una videocamera, occhi interni ed esterni per mettere letteralmente a fuoco (non a caso il rosso è il colore dominante) quello che succede quando la violenza prende il sopravvento, a qualche metro da casa nostra o, più probabilmente, dentro ciascuno di noi. Gerardo Innarella / Leggi l’approfondimento sul nostro cartaceo
Bonus
Così è (o mi pare)
Regia: Elio Germano | Drammaturgia: Luigi Pirandello (adattamento di Elio Germano) | Interpreti: Elio Germano, Gaetano Bruno, Serena Barone, Michele Sinisi, Natalia Magni, Caterina Biasiol, Daniele Parisi, Maria Sole Mansutti, Gioia Salvatori, Marco Ripoldi, Fabrizio Careddu, Davide Grillo, Bruno Valente, Lisio Castiglia, Luisa Bosi, Ivo Romagnoli | Produzione: Fondazione Teatro della Toscana, Infinito Produzioni Teatrali, Gold Productions (2021) | Date

Sviluppata volutamente all’interno di una inesplorata intercapedine tra Cinema e Teatro, attraverso il mezzo della Virtual Reality che apre forse a un’inedita modalità di fruizione spettatoriale, l’adattamento pirandelliano diretto da Elio Germano incuriosisce e stimola trasversalmente un vastissimo pubblico, aprendo non solo a novità “tecno-estetiche”, ma anche a un possibile allargamento della platea teatrale (non solo fisicamente, si intende), la quale potrebbe mostrarsi determinante sia per l’evoluzione dei due settori da cui trae origine, sia per porre le basi, magari, di una vera e propria primavera artistica. Che si stia trovando un nuovo modo per riavvicinare un vasto e variegato pubblico all’arte drammatica? Le premesse sembrerebbero quantomeno intriganti, noi siamo curiosissimi. Francesco Melchiorri
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