
I 10 film imperdibili del 2022
Haunted: infestato, ossessionato, perseguitato. Dai doppi di Blonde ai fantasmi di Spencer, passando per l’inferno archiviale di Fairytale, il potere infestante delle immagini sembra essere il fil rouge dei nostri 10 film imperdibili del 2022. Immagini di un Overlook Hotel collettivo, capaci di chiudere e dischiudere nuove finestre di sguardo sulla realtà, tra scene primarie e rivelazioni subcoscienti come in The Fabelmans, ma che ci ricordano anche, come in Nope e Crimes of the Future, che l’atto di guardare è tutt’altro che ingenuo. E allora ben venga che queste immagini, e dunque il cinema con esse, siano ancora qui a ossessionarci e a infestarci con i loro simulacri, mai più di oggi capaci di illuminare un passato che ha ancora radici nel nostro presente, senza smettere di immaginare percorsi futuri.
Come sempre, la nostra non è una classifica in senso stretto: i film sono riportati in ordine rispetto alle date di uscita (in Italia). Sono state prese in considerazione solo opere distribuite in Italia tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2022. Alla fine dell’articolo troverete anche due menzioni speciali.

Licorice Pizza
Paul Thomas Anderson | USA. Nell’assenza di una struttura narrativa unidirezionale, PTA ritorna a tempi e luoghi del suo immaginario privato (e d’infanzia) e cinematografico. Ad Alana e Gary basta il cinema per esistere, muoversi, correre e definire in corsa le traiettorie dell’immagine e dei loro destini, inscritti nello scenario della crisi petrolifera del 1973. Teen drama o coming-of-age non ha alcuna importanza, perché Anderson lascia lo spettatore in balìa del suo sguardo, alla potenza dell’amore: unica meta. Leggi l’articolo completo di Luca Mannella

Spencer
Pablo Larraín | Germania, Cile, UK. La principessa Diana è materna, fragile e umana nel ritratto offerto da Pablo Larraìn in Spencer, durante il Natale nella dimora di Sandringham, una casa di cristallo dove il tempo sembra essersi fermato. Immersa in un’atmosfera claustrofobica, tra sinestesie, fantasmi e vecchie tradizioni regali, Lady D corre in cerca di libertà, anelando all’infanzia felice e a un futuro incerto, con la dolcezza e la complicità dei suoi adorati figli. Leggi l’articolo completo di Beatrice Ambrosi

Top Gun – Maverick
Joseph Kosinski | USA. «Il futuro è in arrivo, e voi non ci siete». Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel lontano 1986, sia per il veterano Tom Cruise sia per quel cinema blockbuster fieramente USA che Top Gun rappresentava. Ironico che sia proprio con la maschera di Maverick che Cruise decida di lanciare il suo guanto di sfida al cinema del 2022. Una masterclass in storytelling classico unita a una regia mozzafiato dal sapore analogico. Ad Hollywood si può ancora fare il miglior cinema d’intrattenimento sulla terra. «Forse è così, signore. Ma non oggi». Mattia Napoli

Nope
Jordan Peele | USA. Terza scorribanda originale al cinema per Jordan Peele, Nope afferma il regista di Scappa e Noi come una forza sempre più vitale nell’ambito del sistema industriale americano. Riciclo dei generi classici, atto di riappropriazione politica delle immagini nonché interrogazione sulle possibilità insite nell’atto dello sguardo, Nope ci restituisce un autore che continua a parlare dell’orizzonte contemporaneo provando a sovvertire le fondamenta della sua iconografia mitica (e, quindi, fondativa). Leggi l’articolo completo di Matteo Marescalco

Crimes of the Future
David Cronenberg | Francia, Grecia, Canada, UK, USA. David Cronenberg torna a indagare le sue ossessioni, ma lo fa in modo nuovo, mettendo a frutto anche la dimensione più introspettiva dei suoi film più recenti. Il futuro immaginato dal regista non è mai remoto, ma nasce sempre da una estremizzazione di premesse tecno-estetiche che sono già proprie del nostro presente, in un mondo, quello dell’ultimo film, che assomiglia in modo inquietante al nostro e i cui sviluppi tecnologici sono la chiave per incominciare a capire se (e come) abitare un pianeta per il quale il nostro corpo biologico sembra sempre meno equipaggiato. Leggi l’articolo completo di Giuseppe Previtali

Blonde
Andrew Dominik | USA. Carne, corpo, sguardo, cinema, fama. La divina di Hollywood riempie l’immaginario e lo schermo, in contemporanea: Blonde è lo scontro metacinematografico fra Norma Jean Baker e Marilyn Monroe, tra filmico e profilmico, tra imbarazzo e scopofilia. Un film che racconta la vita non di «just some blonde», ma di un essere umano mitologizzato prima ancora di morire, e di conseguenza obbligato a una tortura che traccia una parabola discendente – dove dal nulla iniziale si tocca il cielo per diventare star, finendo però col cadere daccapo in un crepaccio di solitudine: dalla nascita alla morte. Leggi l’articolo completo di Pietro Bocca

Il Cristo in gola
Antonio Rezza, Flavia Mastrella | Italia. Dissacrante ed eretico, Il Cristo in gola della coppia RezzaMastrella è un’opera in cui lo sguardo pasoliniano di partenza viene deformato e ribaltato, per arrivare a qualcosa che va ben oltre l’iconoclastia. Il Cristo viene privato del suo potere più grande: la parola, divenendo un personaggio estraneo e incompreso, costretto a comunicare col mondo attraverso urla grottesche. Sotto la sua eccentricità, il film nasconde un lucido affresco della realtà contemporanea: talmente arida che il Divino diventa un pazzo. Marco Baratta

Fairytale
Alexander Sokurov | Russia, Belgio. Hitler, Mussolini, Stalin e Churchill. Tre immagini del potere e del Novecento (letteralmente, essendo tutto materiale di repertorio), incastrate nelle loro ossessioni e slogan ripetitivi, vagano in attesa di giudizio di fronte alle porte della Legge. La coazione a ripetere è già l’Inferno e anche l’unica certezza di un oltretomba alla cui guida forse non c’è alcun Dio. Così Sokurov reinventa la Divina Commedia e torna a riflettere sul potere, sulle sue storture e sui suoi tormenti, in un’opera che si interroga sulle macerie del nostro passato ma continua a immaginare, tecnologicamente, il futuro del cinema. Riccardo Bellini

The Fabelmans
Steven Spielberg | USA. The Fabelmans è molto più che un semplice regalo per i cinefili di tutto il mondo, ma una delle analisi più lucide sul rapporto che esiste tra passato e fantasia, tra realtà e desiderio. Unendo sguardo fanciullesco e spirito ingegneristico, lo spettacolo supera il suo obiettivo d’evasione, per diventare strumento di riconciliazione con il passato, di riparazione degli affetti. Uno dei migliori esempi dell’introversione che di recente sta caratterizzando il cinema d’autore americano. Leggi l’articolo completo di Marco Baratta

EO
Jerzy Skolimowski | Polonia, Italia. È stato sottolineato come EO non sia un remake di Au hasard Balthasar. Affermazione più o meno veritiera, a seconda dei punti di vista: la storia di un asinello e delle sue peregrinazioni è già stata vista, in fondo. Tuttavia, nelle inquadrature ravvicinate di EO, nelle sequenze che alternano visioni oniriche a istanti di brutale realtà e nei suoi momenti di tenerezza, si trova la vera essenza dell’ultimo sforzo di Jerzy Skolimowski. L’asino protagonista non è più metafora di qualcosa di superiore (come potrebbe essere interpretato, invece, il suo predecessore francese), ma semplicemente un protagonista: EO (il cui nome richiama l’onomatopea di un raglio, esattamente come l’Ih-Oh di A. A. Milne) è un personaggio esattamente come i suoi “colleghi” umani, con una psicologia propria, a tutto tondo, in un mondo in cui il male si trova sempre dietro l’angolo. Martina Polastri
Menzioni speciali

X – A Sexy Horror Story
Ti West | USA. Tra gli horror più discussi del 2022, X di Ti West è la storia (ormai archetipo) di un gruppo di ragazzi in viaggio per il Texas che finisce in una mattanza inaspettata e crudele. X è anche il titolo del film porno che questa troupe di amici deve girare nel capanno di proprietà di due anziani. Nell’America delle sette religiose, del Vietnam e della liberazione sessuale, West ambienta un horror che omaggia le atmosfere putrefatte di Tobe Hooper e dà inizio alla trilogia che vede protagonista Mia Goth, qui nel doppio ruolo della sensuale Maxine e della spaventosa Pearl. Leggi l’articolo completo di Andreina Di Sanzo

Avatar – La via dell’acqua
James Cameron | USA. Avatar – La via dell’acqua è un film maestoso che, pur con alcune criticità, trova la sua forza nel worldbuilding e in potenzialità visive straordinarie. James Cameron recupera da un lato un modo antichissimo di intendere il racconto come esperienza condivisa e rituale, dall’altro un’idea di cinema inattuale, radicale e totalizzante che mette di nuovo al centro lo spazio della sala. Cinema come acqua in cui lasciarsi andare, pura apertura allo sguardo del pubblico: un atto di fede del regista e dello spettatore. Leggi l’articolo completo di Paolo Prazzoli
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