I 10 film imperdibili del 2023
Dall’esordio di Charlotte Wells agli ultimi Scorsese e Kaurismaki, passando per il nuovo capitolo d’animazione della saga di Spider-Man: immagini diverse, diversi modi di concepire l’immagine, ma tutte capaci di ricordarci l’importanza e la bellezza di provare ancora lo stupore per una visione che prende forma davanti ai nostri occhi, quello stupore condensato nell’ormai classica sequenza del Trinity Test di Oppenheimer. Nell’eterogeneità degli sguardi che hanno accompagnato e scandito il 2023, anche quest’anno abbiamo quindi selezionato i 10 titoli a nostro avviso più interessanti e come ogni anno non sono mancate doverose menzioni speciali (dal documentario Gigi la legge al clamoroso e clamorosamente trascurato Benedetta), rese ancora più necessarie da una distribuzione che spesso gli occhi sembra averli chiusi. Riccardo Bellini
Come sempre la nostra non è una classifica in senso stretto: i film sono riportati in ordine rispetto alle date di uscita in Italia. Sono state prese in considerazione solo opere distribuite nel nostro Paese tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2023. Alla fine dell’articolo troverete anche quattro menzioni speciali, in aperta polemica con la distribuzione italiana.
Aftersun
Charlotte Wells / UK, USA. Il Walkman Sony, le treccine di filo, Losing My Religion dei R.E.M. Charlotte Wells ci riporta negli anni 90 con Aftersun. Un padre e sua figlia passano le vacanze estive in Turchia, in quello che sarà uno degli ultimi momenti insieme. Attraverso vecchi filmati, la protagonista ormai adulta, ripercorre il suo rapporto con quell’uomo così amorevole ed enigmatico. Un film di impressioni e dal sapore nostalgico che è già un cult del cinema indie. L’interpretazione che ha consacrato Paul Mescal, divo malinconico della Gen Z. Andreina Di Sanzo | Leggi l’articolo completo
Spider-Man: Across the Spider-Verse
Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson / USA. Probabilmente il più grande pregio di Across the Spider-Verse non è tanto quello di un essere un più che degno sequel di un film premio Oscar, bensì di averci incontrovertibilmente dimostrato che Into the Spider-Verse era un prologo alla migliore iterazione possibile dell’essere mitologico Spider-Man. Questo è sì un film crossover ma non tanto di personaggi o maschere, bensì di disegnatori, architetti, scrittori, compositori, montatori, tecnici del suono, animatori e registi. Se è vero che i cinecomic in questo momento storico siano la prima linea del soft power del paese di produzione, allora un altro merito di questo film è quello di essere riuscito a configurarsi come un manifesto generazionale in un 2023 contraddistinto da prodotti di bieca e cinica propaganda liberal-capitalista (esatto The Flash e The Marvels, ce l’ho con voi). Luca Carotenuto | Leggi l’articolo completo
As Bestas
Rodrigo Sorogoyen / Francia, Spagna. Ci sono gli autoctoni di quel villaggio contadino della Galizia, gente che si rompe le ossa quotidianamente a lavorare la terra, e poi ci sono gli “stranieri”, una coppia francese di estrazione borghese che ha deciso di iniziare una nuova vita. As Bestas – La terra della discordia di Rodrigo Sorogoyen è un western rurale in cui lentamente la tensione cresce ed esplode nella violenza più brutale. È un film strutturato sulla distanza dello sguardo, uno sguardo chirurgico che però indica una posizione morale, veicola un’ideologia. Figure antitetiche si muovono in una natura impassibile e calma: bestialità – mitezza, ira – pazienza, maschile – femminile. Superbo. Andreina Di Sanzo
Oppenheimer
Christopher Nolan / USA. È capitato spesso che dei lavori di Nolan si dicesse che non fossero partoriti con un’anima, con un cuore. Un cinema muscolare e tutta tecnica. E invece il punto è proprio qui: Nolan rilancia continuamente (a se stesso) il guanto di sfida. Si affranca dai limiti del filmabile, del visibile, e ne determina di nuovi con spirito pionieristico. Un cinema di frontiera, ora più che mai. E soprattutto un cinema che qui, in Oppenheimer, fissa il proprio desiderio e ambizione sull’emulsione analogica dell’immagine. Il poderoso, l’infinitamente grande fissato nell’infinitamente piccolo, in una verità granulare e nucleare. Un gioco di prestigio che nasce da un grandissimo atto di fede. Andrea Giangaspero | Leggi l’articolo completo
Killers of the Flower Moon
Martin Scorsese / USA. «Cinema is about revelation», scriveva Scorsese sul Times nel 2019. E con lo sforzo titanico di questo film sembra confermarlo ancor più dei suoi lavori precedenti. La densità agglutinante delle storie, e delle storie dentro ad altre storie, la composizione certosina, la discesa – ancora una volta – verso il peccato originale del Nord America, tutto si agita e poi rivela, appunto, nell’enigma e nello sbigottimento perpetuo del volto di DiCaprio, ora più che mai paradigmatico di un corpo e di un personaggio agito, non più agente. Attraversato e rotto dalle forze centrifughe di un mondo che ne mette in mostra l’inettitudine e il totale smarrimento di sguardo, il suo, il nostro. E se non è questa una rivelazione. Andrea Giangaspero | Leggi l’articolo completo
Anatomie d’une chute
Justine Triet / Francia. Colpevole o innocente? Il verdetto in Anatomia di una caduta non ha importanza. Al centro del dramma domestico e giudiziario di Justine Triet, Palma d’Oro al Festival di Cannes, c’è in primis la decostruzione di una coppia e dei ruoli che ogni persona è tenuta a interpretare per salvaguardare un nucleo famigliare. Sandra (la magistrale Sandra Hüller) ha reso le parole il suo mestiere, lavorando nel mondo dell’editoria, e usa ogni frase come un tranello e una confessione, cercando di uscire indenne dal processo che l’accusa della morte del marito. Giada Sartori
Dream Scenario
Kristoffer Borgli / USA. In Dream Scenario Paul Matthews è un docente di biologia che inizia inspiegabilmente a comparire nei sogni di migliaia di persone, un evento che sconvolge la sua vita in ogni ambito. Lo sceneggiatore, regista e montatore Kristoffer Borgli si diverte a prendere il personaggio e farlo cadere sempre più in basso, suscitando pena ed empatia per quest’uomo evidentemente incapace di riprendere il controllo sulla propria vita e sulla propria immagine, ormai preda delle dinamiche digitali. Fama e inadeguatezza trovano la loro incarnazione perfetta in Nicolas Cage, qui semplicemente superlativo. Carlo Maria Rabai
悪は存在しない (映画) – Il male non esiste
Ryusuke Hamaguchi / Giappone. Musica, Natura, le sorgenti semantiche dalle quali questa sublime elegia cinematografica sgorga lentamente. Poco verboso poi, quasi un controcanto a Drive my car. Ma qui la musica ha valore verbale: voce per il fiume, la foresta, agenti visibili e invisibili nelle vite di Takumi e Hana. Evil does not exist riflette sul senso dell’agire naturale e sulla nostra an-alfabetizzazione alle sue regole, e scivolando lungo un flusso di immagini sempre meno intellegibili, ci fa fare i conti – tra moralità e cosmocrazia – con la nostra impotenza. Sandra Innamorato | Leggi l’articolo completo
La chimera
Alice Rohrwacher / Italia, Francia, Svizzera. Immaginare che non vi sia paresi più algida e dolorosa di quella di una tomba; che non ci sia strada alcuna a condurci per mano a ritroso nel tempo. Dirlo con dei cambi di pellicola e di sguardo, con qualche immagine di un mondo proletario (nei modi, come nella carne) – e poi smentire ogni cosa, calarsi nel buio, accarezzare il marmo scovato dal fiuto del rabdomante. Trovare la fonte. Tombaroli alcuni, archeologi del dolore gli altri. Una chimera aleggia nei respiri favolistici del centro Italia: un bentornato, al cinema internazionale di Alice Rohrwacher. Pietro Bocca
Kuolleet lehdet – Foglie al vento
Aki Kaurismaki / Finlandia. l maestro finlandese Aki Kaurismaki torna a parlare di piccole storie comuni con Fallen Leaves, tragicomico affresco di una società ormai anestetizzata, tanto alle grandi tragedie quanto alle quotidiane sofferenze. Ansa e Holappa sono due lavoratori sfruttati le cui esistenze solitarie continuano a incrociarsi e a trovare un modo per alleviare il destino ineluttabile degli ultimi. Kaurismaki realizza un altro capolavoro tenero, potente, politico ma che apre a una speranza così ovvia da rivelarsi epifanica: l’amore può essere l’unico antidoto al capitale. Cinefilia e musica incorniciano un film indimenticabile. Andreina Di Sanzo
4 menzioni speciali, in polemica
Quest’anno, forse più che in altri, abbiamo assistito ai risultati di un sistema distributivo italiano che stenta a capire i gusti, le richieste del pubblico e, troppo spesso, il valore di un film, del lavoro che c’è dietro e della necessità di rispettarne la dignità. Quest’anno sono usciti, troppo tardi, in poche sale e per troppo poco tempo, film che rappresentano gemme uniche nel panorama cinematografico mondiale. The Banshees of Inisherin è arrivato in Italia il 2 febbraio 2023, a fronte di un’uscita americana il 21 ottobre 2022 (non sarebbe stato un bellissimo film per riempire le sale a fine ottobre o nel periodo natalizio?), Gigi la legge, documentario italiano vincitore a Locarno, ha avuto una distribuzione leggerissima, quasi invisibile, e una promozione insufficiente: meritava di meglio. Poi due casi ai limiti del paranormale anche per il nostro Paese: Mad God di Phil Tippett e Benedetta di Paul Verhoeven (in copertina), due film del 2021 (2021!), che hanno visto la luce italiana solo quest’anno, il primo così ben nascosto che probabilmente non potremmo nemmeno parlare di una distribuzione vera e propria, ma di sporadiche coraggiose azioni di rottura da parte di illuminati esercenti. Viva il cinema, e chi lo fa, e chi lo vuole distribuire, amandolo. Carlo Maria Rabai
Mad God
Phil Tippett / USA. Una discesa, anche letterale, nell’abisso: Mad God sfrutta il gusto macchinico della stop motion per esaltare i tratti di un mondo immerso nell’oscurità, dove la variabile umana e civile è solo un pallido ricordo. Phil Tippett costruisce l’esperienza cinematografica forse più estrema degli ultimi anni, guidandoci con sguardo febbricitante nell’esplorazione di un mondo post-apocalittico fatto di sangue, allucinogeni, torture e dolore senza fine. Un inferno in terra che ha atteso 30 anni per vedere la luce, da vedere sapendo che potrà darvi gli incubi. Carlo Maria Rabai
Benedetta
Paul Verhoeven / Francia, Paesi Bassi, Belgio. Nella Toscana del XVII secolo, Suor Benedetta, monaca di rilievo nel convento di Pescia, sostiene di essere in stretto contatto con il Signore che le appare in sogno e le dona le stigmate, mentre le sue relazioni terrene si consumano nell’ombra, insieme alla novizia Bartolomea. Il film di Paul Verhoeven scandaglia gli aspetti carnali e mistici della devozione, strettamente legata alla bramosia del potere e alla scoperta del sé, represso e considerato sacrilego. Corpi che si agitano in perpetue danze alla ricerca di una redenzione che non sempre passa dall’espiazione, quanto piuttosto attraverso la rottura delle convenzioni. Benedetta Pallavidino | Leggi l’articolo completo
The Banshees of Inisherin
Martin McDonagh / UK, USA, Irlanda. Aprile 1923. Sull’isola di Inisherin schiassano vento e sale, e ci si fa il gesto della croce di fronte a una madonna del crocevia. Il mondo è immobile ma scoppiano le bombe: Pádraic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson) non saranno più amici, mai più, perché l’amicizia non è mai cosa semplice. Nell’incastro fra i tempi lunghi della leggenda, delle banshees urlantiche tacciono, e quelli brevissimi dell’uomo, si consuma un dramma dalla risata amara – il dramma dell’uomo, e del mondo bestiale che abita. Pietro Bocca | Leggi l’articolo completo
Gigi la legge
Alessandro Comodin / Italia, Francia, Belgio. Gigi è un vigile di un piccolo comune del nord-est: pattuglia le strade di una terra dimenticata dal tempo, dove sembra non succedere mai niente. Ma in questo microcosmo sospeso si celano scorci di tenerezza e indizi di un dolore occulto: Alessandro Comodin traccia una geografia dell’anima, percorsa da traiettorie di fuga continuamente interrotte da passaggi a livello e vie senza meta. Abbiamo bisogno di un cinema gentile e inatteso: lo troviamo alla sua periferia, anzi, nella sua provincia. Gigi la legge si colloca in un altrove, tra documentario e realismo magico, nelle incongruenze dell’invisibile. Silvia Mazzei
Avremmo tanto voluto inserire in lista anche Misericordia di Emma Dante ma, per via della sua insufficiente distribuzione, non siamo riusciti a vederlo da nessuna parte.
Dal 2015 Birdmen Magazine raccoglie le voci di cento giovani da tutta Italia: una rivista indipendente no profit – testata giornalistica registrata – dedicata al cinema, alle serie e al teatro. Oltre alle edizioni cartacee annuali, cura progetti e collaborazioni con festival e istituzioni. Birdmen Magazine ha una redazione diffusa: le sedi principali sono a Pavia e Bologna
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni i contenuti Birdmen Premium. Associati a Birdmen Magazine – APS, l‘associazione della rivista
[…] → Scopri i 10 film imperdibili del 2023 […]
[…] → Scopri i 10 film imperdibili del 2023 […]