
Ravenna Nightmare Film Fest 2020 – Concorso Internazionale Cortometraggi
La seconda giornata tutta online del Ravenna Nightmare Film Fest, ha visto gareggiare le 9 opere inedite in Italia del Concorso Internazionale Cortometraggi, scelte da una rosa di oltre 900 opere provenienti da 77 Paesi. Il Festival conferma la collaborazione con il Circolo Sogni Antonio Ricci di Ravenna, con cui negli anni si è sviluppato un profondo legame artistico e culturale. Sarà la votazione degli spettatori, tramite il portale di MYmovies.it, ad assegnare il Premio di € 1.000 e l’Anello D’Argento creato dal Maestro Orafo Marco Gerbella per il Miglior cortometraggio.
Aspettando il verdetto, Birdmen Magazine, media partner del RNFF, è andato in avanscoperta per voi. Ravenna Nightmare Concorso cortometraggi

Skitoz di Twins Perrotte (Francia, 2020) entra nella vita di una coppia di mezza età, che vive placidamente in una roulotte nel bel mezzo del deserto americano: qualche acciacco risolvibile con uno spinello, le battute sulla vita coniugale scatenate da un cruciverba, e il più classico dei battibecchi per decidere se bere birra o thè durante il pomeriggio. E molte, avide, zanzare. Che però sono però l’ennesima conseguenza del cambiamento climatico provocato dall’uomo. Sulle tematiche ambientali insiste anche Echo di Barzan Rostami (Iran 2020): al di là del plot, per la verità non troppo convincente, stupisce l’utilizzo di un motore di computer grafica per videogame per costruire un corto animato.

Lo stop motion è invece la tecnica di animazione utilizzata in Un Coeur d’Or di Simon Fillot (Francia, 2020). Per salvare la vita di suo figlio, una povera madre è costretta a vendere i suoi organi ad un vecchio, malato e ricco vicino. La carne per l’oro. Gradualmente, l’innocente necessità si fa ammaliare dal richiamo avido del profitto, inaridendo i cuori.

In Su rider di Alberto Utrera (Spagna, 2020) una ragazza decide di ordinare la cena su internet. Ma il corriere che si presenta davanti al portone dell’appartamento, durante un temporale, ha bisogno di usare il bagno. L’ansia generata da una presenza sconosciuta in casa è la scintilla, sfruttata alla perfezione, per innescare un crescendo di suggestione e terrore – tutto psicologico – in cui sicuramente molti di noi possono rispecchiarsi. E solo alla fine, quando il rider si rende conto di aver spaventato a morte la ragazza a causa del suo aspetto e della sua “funzione sociale”, capiamo di essere stati tratti anche noi in inganno dalle apparenze. Mentre, insieme alla protagonista, ci troviamo a scrutarci negli occhi e di conseguenza anche dentro la propria coscienza, torniamo alla realtà: non ci rimane che valutare la prestazione del rider sull’applicazione. Nessun plot twist: il valore delle persone si misura con un numero compreso tra 1 e 5 stelle.

Una provocazione sociale che rispecchia inevitabilmente il retrogusto lasciato dall’altro corto spagnolo in gara, Grooming di Francisco Yélamos Martin (Spagna, 2019), che, attraverso i presupposti dell’horror paranormale crea un’invece amara e realistica rappresentazione dei pericoli del web che diviene parabola universale. Il demone evocato dalla bambina altro non è che un viscido adescatore, emblema del catfishing verso i minori. Ravenna Nightmare Concorso cortometraggi

Rainy season di Patrick Haischberger (Austria, 2020) rischia di appiattirsi sulle classiche dinamiche tensive del film horror, forse anche a causa della sceneggiatura basata su un racconto breve di Stephen King: una giovane coppia, in cerca di ristoro lontano dallo smog della città, giunge in un paesino di campagna a cavallo di quella che la gente del posto chiama “Rainy Season”, uno strano e misterioso fenomeno che si ripete ogni sette anni, che trasformerà il soggiorno della coppia in un vero e proprio incubo.
Cassandra di David E. Tolchinsky (USA, 2020) stupisce invece per la scrittura ed il montaggio, sapientemente costruiti in un thriller psicologico ascendente ed ambiguo. Una poliziotta giunge sul luogo del futuro omicidio di un serial killer, che lascia, attraverso degli schizzi, gli indizi su dove colpirà. Lì scoprirà verità celate da sempre nel suo manipolato inconscio.

Mélopée di Alexis Fortier Gauthier (Canada, 2019) è tra i prodotti più interessanti del Concorso. Tre ragazzi si dirigono in un piccolo villaggio costiero del Quebec, per un tranquillo soggiorno al mare. Il lunatico e solitario Olivier fin dall’inizio sembra provare qualcosa per Diane, sordomuta partner di Guillaume. Alle note di Olivier, che suona da solo in riva al mare dopo una sera di festeggiamenti, inizia a rispondere una melodia profonda e misteriosa, che sembra provenire da un’entità marina paranormale. Sovvertiti gli equilibri, il trio si trova sospeso tra sogno ed incubo.

Mélopée significa lenta melodia in francese. Se il Sound design ha un’importanza fondamentale nel genere horror, in Melopee la musica diventa pilastro portante: la melodia estremamente tenue della chitarra acustica di Olivier, la combinazione di pianoforte e sintetizzatore nell’apertura che in una melanconica musica elettronica per il finale si amalgama perfettamente all’atmosfera dai tenui colori pastello e al seducente ed ambiguo bagliore del neon del mostro marino.

Le dinamiche interpersonali sono enfatizzate invece dal silenzio. Non ci sono praticamente dialoghi in Mèlopèe, e Faurtier Gauthier tocca i punti più alti annullando del tutto i suoni nei momenti di soggettiva di Diane: la musica proveniente dal mare, chiave di volta del film, è da lei percepita tramite le vibrazioni del corpo di Olivier.
La suggestione metafisica non è causata da tecniche quali jumpscares, sovraccarichi sensoriali o elementi splatter, ma è costruita lentamente – quasi in sordina – configurandosi come un’esperienza lovecraftiana, di cui l’entità marina è una esplicita citazione: Mèlopèe canalizza la stessa viscerale energia che ritroviamo nei film di Ari Aster e Robert Eggers.

Boulettes di Patrick Gauthier (Canada, 2019) è forse la sorpresa più grande della rosa di candidati. Ginette lavora dietro al chiosco di un piccolo negozio di alimentari, offrendo ai clienti appetitose polpette. Ma quando un ragazzo, interpretato dallo stesso regista, rifiuta di comprare il preparato di carne, la signora non la prende benissimo. Con atmosfere da commedia horror slapstick, il cortometraggio rende finalmente giustizia a una delle paure che tormentano di più l’essere umano: quella di essere perseguitati dai venditori da cui rubiamo assaggi gratis.
Non ci rimane che chiederci cosa riserva per noi il Ravenna Nightmare nei prossimi giorni. Noi non vediamo l’ora!
Potete trovare le informazioni sul Programma del Festival e le indicazioni per accedervi nei nostri articoli:
Ravenna Nightmare Film Fest 2020 – Uno sguardo al programma della XVIIIa edizione
Ravenna Nightmare Festival 2020 in streaming su MyMovies.it
C’eravamo anche alla scorsa edizione:
Le parole di Liliana Cavani al Ravenna Nightmare Film Fest 2019
Intervista a Franco Calandrini, Direttore Artistico del Ravenna Nightmare Film Fest
Hail Satan? – Essere atei è noioso | Ravenna Nightmare Film Fest
Sons of Denmark – La distopia contemporanea | Ravenna Nightmare Film Fest
Feral – Incubi found footage alla messicana | Ravenna Nightmare Film Fest
Conversazione con Jean-Jacques Annaud | Ravenna Nightmare Film Fest
Ravenna Nightmare Film Fest: ecco i vincitori della XVII edizione Ravenna
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