
Cosa ci ricorderemo degli Oscar 2022
A Los Angeles, la notte del 27 marzo è stata la notte degli Oscar 2022.
Non parleremo del pugno di Will Smith a Chris Rock nel bel mezzo della cerimonia. Quell’episodio meriterebbe tutt’altro tipo di analisi, coinvolgerebbe la politica, il politically correct, le falle sempre più evidenti di Hollywood. Soprattutto, come è inevitabile che succeda in queste occasioni, sposterebbe il focus dal cinema all’ambiente sociale che circonda il cinema e che lo rende banale, ridicolizzando il lavoro che c’è dietro la produzione di un film.
Per cui questo non vuole essere un resoconto degli eventi della 94esima edizione degli Academy Awards. Avanza piuttosto la pretesa di essere una guida pratica su come interpretare i premi di questa edizione, sugli aspetti da notare e sul modo in cui possiamo rendere gli eventi esclusivamente una celebrazione del cinema.

Il primo punto su cui focalizzarsi sono, ovviamente, le nomination
Lasciamo stare per ora le vittorie, che senza dubbio sono momenti di festa, ma che non per forza generano una gerarchia di qualità. Le nomination sono importanti perché possono guidarci a capire mode e decadenze del mondo del cinema. Possono indicarci cosa sta piacendo troppo al pubblico e rischia di stancarci a breve, oppure possono farci concentrare su dettagli che non avevamo preso in considerazione: la sceneggiatura di un film, la cura nei costumi, il sonoro, il ritmo del montaggio.
La cosa sorprendente delle nomination degli Oscar 2022 è che ci hanno urlato forte e chiaro che il cinema è un’idea che ciascuna persona può fare propria, ovvero che per fare un bel film non c’è bisogno di farsi domande in cui c’è una risposta corretta e una sbagliata. Un bel film può essere tale per mille motivi e quest’anno la lista di candidati a Miglior Film, per esempio, era tanto variegata che è difficile ricordarsi un’annata simile. A sfidarsi in quest’edizione c’erano CODA – I segni del cuore, Dune, Belfast, Don’t Look Up, Drive My Car, King Richard – Una famiglia vincente, Il Potere del Cane, Licorice Pizza, Nightmare Alley – La Fiera delle Illusioni e West Side Story: le visioni di 10 registi con stili completamente diversi tra loro.

Per cui, nella spirale di binge-watching dei film candidati, ci si trova smarriti e allo stesso tempo entusiasti perché l’impronta dei registi è tangibile, chiara, il film che guardi dopo è assolutamente lontano da quello che hai guardato prima e nonostante tu abbia la tua preferenza, sarà difficile paragonarli.
Fare questo tipo di analisi per tutte le categorie, ci aiuta non solo a capire che tipo di utilità abbiano in fin dei conti i premi nel mondo del cinema, ma anche a creare un senso di oggettività e a capire che quel senso di oggettività è inutile, perché le inclinazioni soggettive avranno sempre la meglio. Ed è proprio questo il bello, il fatto che nel cinema alla fine vince sempre lo spettatore.

Una volta analizzate le nomination, passiamo alle vittorie di questi Oscar 2022
Per ripartire sempre dal Miglior Film, la vittoria di CODA – I segni del cuore sorprende fino a un certo punto. Sorprende perché gli altri candidati sembravano titoli più forti, sotto tutti i punti di vista. Sorprende fino a un certo punto, invece, perché CODA ci ricorda che un bel film è tale anche quando non è necessariamente complesso ma racconta una storia semplice e decisamente tenera. Che piaccia o meno, CODA in questo riesce benissimo.

Come Miglior Regista ha vinto invece Jane Campion per Il Potere del Cane. Se vogliamo specificarlo, unica donna candidata e terza donna a vincere la statuetta per la regia dopo Kathryn Bigelow (The Hurt Locker) e Chloé Zhao (Nomadland). Il Potere del Cane doveva portare a casa almeno una statuetta essendo il film con più candidature (12) e, tra tutti, questo era senza dubbio il premio più meritato.
Per la Miglior Sceneggiatura Originale, in modo del tutto inaspettato Kenneth Branagh ha superato, con il suo Belfast, Paul Thomas Anderson (Licorice Pizza), Adam McKay e David Sirota (Don’t Look Up), Joachim Trier e Eskil Vogt (La persona peggiore del mondo) e Zach Baylin (King Richard – Una famiglia vincente). Belfast, se non lo avete già fatto, è un film da vedere per mille motivi. Primo tra tutti – e festeggiamo che sia stato riconosciuto – la sceneggiatura.

E se vogliamo citare Will Smith, Jessica Chastain, Troy Kotsur e Ariana DeBose che hanno vinto come migliori attori e migliori attrici, dovremmo poi fermarci un secondo o due sul fenomeno di Dune, che esce da quest’edizione come il film più premiato e che porta a casa Migliore Fotografia, Migliore Colonna Sonora, Miglior Montaggio, Migliore Scenografia e Migliori Effetti Speciali, rendendo giustizia al gusto e all’eleganza di Denis Villeneuve.
Tirando le somme, l’edizione degli Oscar 2022 è stata un’edizione interessante, se non del tutto per le vittorie (come già detto, ognuno ha le sue preferenze), lo è sicuramente per i candidati, che meritano tutti di essere visti e commentati con gli occhi di uno spettatore senza pretese, che in fondo è la forma più genuina di fruire del cinema, nonostante piacciano a tutti gli abiti da tappeto rosso.
L’elenco di tutti i vincitori degli Oscar 2022:
Miglior film: CODA
Miglior regia: Jane Campion, Il Potere del Cane
Miglior sceneggiatura originale: Belfast, Kenneth Branagh
Miglior sceneggiatura non originale: CODA, Siân Heder
Miglior attore protagonista: Will Smith, King Richard – Una Famiglia Vincente
Miglior attore non protagonista: Troy Kotsur, CODA
Miglior attrice protagonista: Jessica Chastain, Gli Occhi di Tammy Faye
Miglior attrice non protagonista: Ariana DeBose, West Side Story
Miglior film internazionale: Drive My Car di Ryûsuke Hamaguchi
Migliori effetti speciali: Dune
Migliore scenografia: Dune
Miglior montaggio: Dune, Joe Walker
Miglior canzone: No Time to Die (No Time to Die), Billie Eilish, Finneas O’Connell
Miglior colonna sonora: Dune, Hans Zimmer
Miglior trucco e parrucco: Gli Occhi di Tammy Faye
Miglior film d’animazione: Encanto
Miglior fotografia: Dune, Greig Fraser
Miglior cortometraggio di animazione: The Windshield Wiper
Miglior suono: Dune, Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill e Ron Bartlett
Miglior documentario: Summer of Soul (…Or, When the Revolution Could Not Be Televised) di Ahmir Questlove Thompson, Joseph Patel, Robert Fyvolent e David Dinerstein
Miglior cortometraggio documentario: The Queen of Basketball di Ben Proudfoot
Miglior cortometraggio: The Long Goodbye di Aneil Karia e Riz Ahmed
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[…] di fuga ma anche del bisogno di trovare una vera casa dove essere se stessi. In occasione degli Oscar 2022, il film di Jonas Poher Rasmussen è entrato nella storia ricevendo contemporaneamente candidature […]