
Animazione Marvel – Il punto della situazione
Non è mistero che uno degli storici punti deboli della Marvel sia proprio l’animazione e non tanto per la qualità dei suoi prodotti – non raramente buoni – quanto per la costante mancanza di una visione d’insieme, tipica ad esempio della rivale DC, che permetta di inquadrare i lavori in una progettualità organica e coerente. In altre parole l’animazione Marvel è quella cosa che sforna prodotti di dubbio gusto come la serie Spider-Man del 2017 e perle innovative come Hit-Monkey. Una simile eterogeneità produttiva e qualitativa è il risultato di diversi fattori che si sono susseguiti negli ultimi anni e che ha visto la Marvel Animation cambiare forma continuamente, prima come sussidiaria della Marvel Television dal 2010 al 2019 poi come parte dei Marvel Studios senza ancora un’identità ben precisa. Pertanto, se sul fronte cinematografico e seriale live-action la Casa delle Idee sta rendendo sempre più chiara la direzione intrapresa, meno chiaro è il punto della situazione sul fronte animazione. Mettendo da parte in questa sede i prodotti family, nei quali non si può negare che la qualità sia asservita al mero product placement, analizziamo gli ultimi tre prodotti usciti sulla piattaforma Disney Plus assieme agli annunci dello scorso novembre in occasionde del Disney Plus Day.

Marvel’s Modok
Rilasciata in patria sulla piattaforma Hulu lo scorso maggio e successivamente a cadenza settimanale su Disney Plus anche in Italia, la serie con protagonista Modok era inizialmente parte di un maxi-progetto ordinato dalla ormai assorbita Marvel Television che avrebbe visto realizzate le serie animate di Hit-Monkey, Tigra & Dazzler e Howard il Papero, per poi farle confluire in una serie animata crossover The Offenders. Con l’assorbimento della Marvel Television da parte dei Marvel Studios nel 2019, le ultime due serie animate già annunciate furono messe in naftalina a tempo indeterminato mentre Modok e Hit-Monkey ricevettero il benestare di Kevin Feige. Prodotta da Jordan Blum e Patton Oswald (che in originale è anche il doppiatore del protagonista), la serie è per certi versi la continuazione spirituale della storica Marvel Superheroes: What the–?! (dove anche in quel caso Modok era uno dei protagonisti ricorrenti), web-serie animata in stop-motion del 2009 e continuata quasi ininterrottamente fino al 2017, a sua volta platealmente ispirata alla satira pop di Robot Chicken. Dissacrante e auto-ironica, Marvel’s Modok dimostra di saper sfruttare ottimamente il potenziale comico di uno personaggi più assurdi della Casa delle Idee facendo leva ora su una trama ben orchestrata, che presenta anche al netto della strabordante comicità una crescita inaspettata del protagonista, ora su un sapiente e gustosissimo citazionismo puramente geek che fa felici i lettori dei fumetti più competenti (per dire, la migliore versione animata di Wonder Man è probabilmente in questa serie). L’ottimo successo della serie fa ben sperare per chi auspica una seconda stagione già annunciata lo scorso aprile, sebbene proprio in questi giorni il capo dei contenuti di Hulu abbia affermato che un’eventuale continuazione di Modok è in mano ai soli Marvel Studios.

What If…?
Annunciata nel 2018 e presentata al pubblico al San Diego Comic Con del 2019 assieme ai primi prodotti della Fase 4, What if…? è non solo la prima serie animata dei Marvel Studios, ma anche la prima a essere ambientata nel MCU. Ispirata all’omonima serie a fumetti antologica nata nel 1977, What if…? è una serie dalla doppia natura. Da un lato è un prodotto radicalmente sperimentale, con la sua animazione cel-shaded, i suoi episodi folli e un protagonista, Uatu l’Osservatore – doppiato da un eccezionale Jeffrey Wright – che ci guida attraverso l’anatomia del multiverso MCU dipanatosi dopo gli eventi della serie Loki. Dall’altro si tratta però anche di una serie fortemente ancorata al familiare, con vere e proprie rinarrazioni di eventi già visti al cinema (con clamorose retcon: ad esempio nel terzo episodio con la sostituzione di Edward Norton con Mark Ruffalo durante gli eventi de L’incredibile Hulk). Sia chiaro che la rinarrazione non è per forza di un difetto, dal momento che il pregio più grande della serie, ovvero la concessione di spazio aggiuntivo a personaggi che nei film non ne hanno avuto a sufficienza, scaturisce proprio dalle possibilità date dal rinarrare eventi già noti. È così per personaggi come Hank Pym, Vedova Nera e sopratutto Ultron il quale, pur non distaccandosi completamente dai limiti intrinseci della sua versione cinematografica, ha modo di diventare un villain tra i più inquietanti e riusciti del MCU. Una menzione speciale poi meritano Captain Carter, che rivedremo sicuramente in futuro (già si mormora di una sua apparizione live-action nel prossimo Doctor Strange), e l’ultimo lavoro di Chadwick Boseman per i Marvel Studios, ovvero il doppiaggio di Star-Lord/T’Challa. What if…? è anche e sopratutto un prodotto ibrido, in quanto facente parte sia dell’animazione Marvel sia del MCU a tutti gli effetti, e questo forse è l’indizio più grande sul futuro dell’animazione Marvel. Non tanto un accentramento totale dei Marvel Studios quanto una poliedricità stilistica della Marvel stessa.

Marvel’s Hit-Monkey
Come la serie sorella dedicata a Modok, anche Hit-Monkey è stata distribuita settimanalmente su Hulu in patria e da noi integralmente su Disney+ il 26 gennaio di quest’anno. Hit-Monkey era la scommessa più rischiosa dell’animazione Marvel e per questo forse la più riuscita. Una serie animata per adulti dai toni fortemente tarantiniani (anzi, non si risparmiano le citazioni ai suoi film) con una triplice anima action, thriller e comedy. Hit-Monkey prende l’esiguo materiale fumettistico e lo espande, scavando nei personaggi e nelle storie in profondità. L’animazione poi, a metà tra Archer e un anime, contribuisce a mantenere in equilibrio i toni comici e drammatici, mostrando nel mentre le scene d’azione più cruente con grande naturalezza. Hit-Monkey è una gradita sorpresa per chi sperava in qualcosa di veramente diverso per l’animazione Marvel per adulti che non fosse solo auto-ironia, ma che posrtasse anche una storia profonda ed esplicita non solo nei contenuti grafici, ma anche in quelli politici (perché sì, una serie con una scimmia assassina come protagonista può avere molto da dire in questi tempi).

Il futuro
Con il Disney Plus Day dello scorso 12 novembre abbiamo avuto un assaggio di ciò che ci aspetta sul fronte dell’animazione Marvel. Da I Am Groot, serie con protagonista l’albero antropomorfo preferito da tutti, alla seconda stagione di What if…?, i Marvel Studios sembrano voler consolidare ulteriormente la loro presenza nell’animazione anche nel futuro. Ci sono però alcune sorprese che meritano di essere approfondite. Parliamo di Spider-Man: Freshman Year e X-Men ‘97. La prima sarà una serie animata ambientata nel MCU con protagonista Spider-Man nei suoi primi mesi con i poteri. Un prodotto senza dubbio interessante che ci mostrerà l’unica parte della vita dello Spider-Man del MCU che non abbiamo potuto vedere al cinema. La serie sembrerà prendere ispirazione dai fumetti classici del personaggio, anche e sopratutto dal punto di vista grafico e questo non può che alzare di molto le aspettative sul prodotto.
Più complessa invece è la questione per X-Men ‘97, vera e propria continuazione della celeberrima serie animata degli X-Men conclusasi proprio nel 1997. Perché se è innegabile che si tratta di un ritorno molto gradito, è anche vero che è curiosa la scelta dei Marvel Studios di esibire il proprio logo su un prodotto che, almeno in teoria, non dovrebbe essere parte del MCU. Ciò non può che dare adito a diverse teorie e congetture. Ad esempio, non avendo fatto ancora alcun annuncio sui mutanti al di fuori di questa serie, è possibile che gli Studios vogliano introdurre i mutanti nel MCU in questo modo? O magari la serie animata degli X-Men diventerà una delle tante dimensioni esplorabili all’interno del multiverso MCU (un po’ come la serie animata di Spider-Man del ‘67 nel film Into the Spider-Verse)? O forse, più semplicemente (e realisticamente), i Marvel Studios vogliono imporsi ed espandersi anche come realtà d’animazione a tutto tondo, cominciando dal recuperare ciò che di buono è stato fatto in passato? Se così fosse sarebbe l’inizio di una possibile evoluzione per l’animazione Marvel nella speranza ovviamente che si continui a valorizzare la varietà di contenuti per fasce d’età. Un’evoluzione che finalmente le permetterebbe di stare al passo non solo con la storica rivale DC, ma anche con la sempre più crescente richiesta di animazione per adulti anche in tema di supereroi, come dimostrano le recenti serie animate Harley Quinn e Invincible.

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