
«A me gli occhi» – La stagione teatrale 2021 del Teatro della Tosse
Dopo il grande successo delle iniziative estive, in particolare di Luzzati Experience e Un flauto magico, organizzate in collaborazione con il Comune di Genova e Regione Liguria per celebrare il centenario della nascita di Emanuele Luzzati, il Teatro della Tosse rilancia la sua nuova stagione teatrale, A me gli occhi, che coprirà tutto il periodo settembre-dicembre 2021.
A me gli occhi più che un cartellone è un programma di lavoro: quattro mesi di attività per un insieme davvero eclettico, che coinvolgerà l’intera città, in collaborazione con diverse realtà del territorio, nelle sale del teatro di S. Agostino e del Teatro del Ponente, ma anche nelle strade e nelle piazze, con spettacoli, danze, concerti, mostre, incontri, progetti, con la città e per la città.
Uno sguardo al programma 2021
Dal 22 al 24 ottobre, presso i Teatri S. Agostino, verrà presentato Abracadabra-Incantesimi di Mario Mieli [#studio5], quinta tappa del percorso di studio teatrale dedicato da Irene Serini alla figura di Mario Mieli, filosofo, poeta, attivista e attore, morto suicida nel 1983. Un intellettuale e artista molto scomodo, relegato al dimenticatoio in Italia, ma studiato nelle Università di Francia, Germania e Stati Uniti per i suoi scritti che anticipano di quasi quarant’anni gli studi sull’identità di genere e la sessualità.
Dopo aver presentato nel 2018 a Life Festival il primo studio, Serini torna al Teatro della Tosse con l’ultimo lavoro di questa ricerca, che indaga i legami tra le varie identità di genere.
Come educarci alla caduta? Al crollo gioioso di sovrastrutture che ci dividono in maschi da una parte e femmine dall’altra?

Il 27 ottobre alle ore 20:30, andrà in scena al Teatro del Ponente l’anteprima di ANIMA!-cinque paesaggi, nuovo progetto della compagnia LEVIDELFOOL, una composizione per quattro performer, che indaga diversi grandi temi del presente: dalla ricerca e perdita di sé stessi, fino alla frantumazione dell’individuo per le infinite possibilità di riproduzione tecnologica che oggi abbiamo.
Un viaggio attraverso uno spazio liquido, mobile, indefinito, che dà vita a cinque landscape interiori o paesaggi inconsci, attraverso i quali si muovono, nel loro susseguirsi di vite e reincarnazioni, quattro anime o animali.

Dal 3 al 14 novembre, in onore dei 100 anni dalla nascita di Aldo Trionfo, A me gli occhi accoglierà, sul palcoscenico dei Teatri di S. Agostino, LA TRAGICA STORIA DEL DOTTOR FAUST, ultimo lavoro del regista e autore Giovanni Ortoleva, due volte invitato alla Biennale di Venezia. La rivisitazione del classico di Marlowe, uno dei testi a cui Trionfo ha largamente dedicato il suo lavoro, s’incentra sul grande inganno di cui è vittima l’uomo che ha venduto l’anima al diavolo, la cui colpa non è tanto la cessione in sé, quanto l’incapacità di pentirsi del proprio tragico errore.
«Ho scelto il Dottor Faust per chiudere un personale percorso dedicato ai grandi personaggi che si sono ribellati alla parola di Dio, passato per il Saul di Gide e I rifiuti, la città e la morte di Fassbinder. Ho chiesto a Francesca Mazza di interpretare Faust per poter interrogare insieme l’identità di questo eroe amorale, del tutto sui generis, e a Edoardo Sorgente di moltiplicarsi nel ruolo di Mefistofele. In un grande teatro per burattini faremo incontrare Marlowe con il nostro tempo, cercando di scoprire dove ci toccano oggi le sue visioni.» racconta il regista Giovanni Ortoleva.

Dal 16 al 21 novembre, i Teatri di S. Agostino ospiteranno la graffiante pièce di Yasmina Reza, ART, opera che ormai è considerata un classico del teatro contemporaneo: vincitrice del Premio Moliére del 1994 e tradotta in oltre trenta lingue. In questo caso è Emanuele Conte a dirigere sulla scena i tre giovani interpreti di Generazione Disagio: Luca Mammoli, Enrico Pittaluga e Graziano Sirressi. Qui la nostra recensione.

L’11 e il 12 dicembre, tornano sul palco del Teatro del Ponente Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, i quali sono entrati dal 2019 in un ampio progetto di coproduzione, con IO PROVO A VOLARE – omaggio a Domenico Modugno. Si tratta di una drammaturgia originale che, a partire da cenni biografici del noto cantautore pugliese e dalle sue canzoni, racconta la storia di uno dei tanti giovani cresciuti in provincia pronti, sull’onda del mito, a dedicare ogni proprio sforzo al sogno di diventare grande artista.
Attraverso una commistione di poesia e comicità, l’opera invita il pubblico a lasciarsi andare a quel moto interiore di libertà di cui Modugno si fece portavoce.
Per tutte le ulteriori informazioni si rimanda al sito del Teatro della Tosse

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