
Un Flauto Magico – Universo Luzzati
Sono pochi gli artisti di cui si possa dire che con il loro stile e il loro sguardo sul mondo abbiano saputo delineare un vero e proprio immaginario riconoscibile, capace di inglobare e ridefinire elementi della cultura occidentale toccandoli così profondamente da appropriarsene e legarli a sé. Uno di questi resta Emanuele Luzzati, scenografo e costumista (tra le altre cose) dotato di un tratto stilistico immediatamente riconoscibile e profondamente intriso di una materica presa sul reale capace di trasfigurare qualsiasi elemento plastico (dal tratto a matita fino al frammento di un collage) nell’abitante di un immaginario unico e vasto. Proprio da questa unità dello stile alla base della vastità creativa parte lo spettacolo del Teatro della Tosse Un Flauto Magico, ispirato al mondo e ai personaggi di Luzzati, in scena a Genova al Parco Villa Duchessa di Galliera fino all’8 agosto.

Nel solco della tradizione del Teatro della Tosse, Un Flauto Magico ripropone la modalità del teatro itinerante, presentando un racconto che si dipana attraverso varie stazioni poste lungo lo spazio del parco, in cui diversi personaggi dell’immaginario di Luzzati entrano in contatto con esiti decisamente imprevisti. Sta proprio nell’incontro tra personaggi diversi e apparentemente inconciliabili che prende il via e trova forza l’idea del testo alla base dello spettacolo: i coloratissimi protagonisti de Il Flauto Magico (per cui Luzzati realizzò delle famose e stupende scenografie, oggi diventate un parco giochi per bambini a Santa Margherita Ligure) si ritrovano costretti a misurarsi con gli abitanti in bianco e nero creati dallo scenografo, come la Morte, la Gazza Ladra, Pulcinella, Madre e Padre Ubu; in una sfida tra il primato del colore contro quello del bianco e nero si giocano quindi scontri e parallelismi, alleanze impreviste e mondi inconciliabili, il tutto orchestrato sulle scene disegnate da Luzzati stesso.

Se infatti il pretesto della trama – i personaggi in bianco e nero che irrompono per sovvertire il mondo a colori de Il Flauto Magico – si confonde e si mescola con le già intricate vicende dell’opera di Mozart e Schikaneder, l’incontro tra i personaggi attentamente abbinati nelle singole scene dell’itinerario a episodi risulta più che riuscito. Pamina (Ianua Coeli Linhart) trova in Madre Ubu (Mariella Speranza) un inaspettato modo di guardare a sé stessa; la Regina della Notte (Susanna Gozzetti) si sveglia a letto con Pulcinella (Biagio Musella, perfetto nei panni dell’icona di Luzzati); un’esasperata Morte (Alessandro Bergallo) intesse un brillante e spassoso dialogo con il serpente Uroboro (Pietro Fabbri, eccezionale); Papageno (Graziano Sirressi) rincorre la Gazza (Isabella Rizzitello) per farla propria; Padre Ubu (Marco Taddei) incita – per poi tirarsi indietro – un timido e insicuro Tamino (Marco Rivolta, credibilissimo).

Tra tutti tenta di tirare le fila Sarastro (Enrico Campanati), che nella sua ricerca di una prova del primato del colore sul bianco e nero sottolinea la necessaria confusione, puntando il dito verso il primato non tanto della trama quanto dell’immaginario. La forza di Un Flauto Magico sta infatti tutta nel coraggioso tentativo di fare del mondo di Luzzati un vero e proprio universo narrativo – un Luzzativerse – fatto non tanto di racconti, bensì di frammenti, come un collage che ha nell’immagine risultante l’efficacia finale dell’accostamento dei suoi pezzi. Dove arretra la scrittura avanzano le scene – tutte squisitamente progettate da Luzzati stesso – perfettamente fuse con la suggestiva cornice del Parco Villa Duchessa di Galliera, in grado di trasformarsi in un luogo vasto quanto l’universo messo in scena.

La regia di Emanuele Conte mette a segno l’obiettivo, sporcato forse un po’ troppo spesso da non sempre necessari riferimenti all’attualità – che impoveriscono il respiro universale dell’immaginario inscenato -, ma arricchito da interpretazioni di livello, scenografie e costumi curatissimi e perfettamente integrati con racconto e location e, in ultimo, da un comparti tecnico efficace, efficiente, in grado di gestire con maestria e fluidità luci, suoni, spostamenti lungo il percorso e fruizione in completa sicurezza, rendendo il tutto parte integrante dell’esperienza narrativa.

Un Flauto Magico resta in scena al Parco Villa Duchessa di Galliera di Genova Voltri fino all’8 agosto e va a porsi come uno degli eventi principali che celebrano i 100 anni dalla nascita di Emanuele Luzzati, in un tributo da parte del Teatro della Tosse che è anche e soprattutto un atto d’amore verso un immaginario unico e ancora tutto da esplorare, intimamente legato alla natura più profonda della città di Genova.

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