Sex Education 3 – Com’è bello far l’amore

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Pubblicato da

Paolo Prazzoli

Studente al terzo anno di lettere moderne presso l'Università degli Studi di Pavia, gli stanno a cuore il cinema, le serie e i fumetti di ogni genere. È figlio spirituale (anche se poco degno) di Albus Silente, Tony Stark e Yoda.

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  • […] Giunta alla sua terza stagione, Sex Education rimane una serie di grande successo, un teen drama profondamente pop, capace di catturare l’attenzione di un pubblico vasto anche dal punto di vista generazionale. Mai didascalica, “l’educazione” di cui parla la serie non è solo sessuale ma anche emotiva, un percorso scevro da pregiudizi e tabù per conoscere e comprendere meglio sé stessi e gli altri. Il cuore della serie risiede proprio nella scrittura dei personaggi, di cui vengono esplorati in profondità i sentimenti e la crescita, sia individuale che relazionale. La terza stagione di Sex Education riesce a trovare un buon equilibrio tra le componenti emotive e sessuali delle relazioni interpersonali, riuscendo a dar voce alle esperienze complesse e sfaccettate tanto degli adolescenti quanto degli adulti, che si trovano anche loro a fare i conti con le proprie fragilità. Al centro della narrazione della terza stagione c’è soprattutto una guerra ideologica, sancita dall’arrivo della preside Hope Haddon che, nel tentativo di riabilitare il Liceo Moordale dalla nomea di “scuola del sesso”, con le sue politiche repressive e bigotte diventa un ostacolo a una corretta educazione sessuale e alla libertà di esprimere la propria identità. Con il personaggio di Cal (Dua Saleh), una persona non binaria, Sex Education introduce la questione dell’identità di genere, che sicuramente avrà modo di essere maggiormente esplorata nella stagione successiva. Maria Francesca Mortati. Leggi la nostra recensione qui. […]

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