
5 possibili Sherlock Holmes – Al di là di Conan Doyle
In occasione del 161° anniversario dalla nascita di Sir Arthur Conan Doyle, diamo un’occhiata al vasto panorama multimediale, tra piattaforme e canali premium, per scoprire 5 film che restituiscono vedute singolari e curiose del più famoso “figlio” letterario del medico/scrittore britannico: Sherlock Holmes. Tra eleganti spy story, coinvolgenti avventure, estreme rivisitazioni e iconiche versioni animate, Sherlock Holmes ha saputo ispirare molteplici registi. Segnando la carriera di più attori lungo la sua inesauribile vita narrativa conferma ogni volta di più quanto profondamente Conan Doyle abbia saputo influenzare la cultura contemporanea.
Infatti, un prodotto seriale della BBC come Sherlock, che si è guadagnato a buon diritto il titolo di “Sherlock Holmes della propria generazione”, è impregnato delle tracce lasciate dal passato multimediale di Holmes. Allo stesso modo, libertà iconografiche e narrative che hanno caratterizzato film come i due Sherlock Holmes di Guy Ritchie non sarebbero pensabili senza il percorso di mutazioni che il personaggio stesso ha fatto lungo gli anni. I cinque film qui elencati, facilmente rintracciabili su i più diffusi canali multimediali, ci aiutano a farci un’idea più chiara e variegata dei “possibili holmesiani” che si sono susseguiti nella storia.
Sherlock Holmes – La valle del terrore
Regista: Terence Fisher | Anno: 1962 | Disponibile su: Prime Video
Se il titolo di questa pellicola fa risuonare quello dello storico quarto romanzo canonico – La valle della paura – scritto direttamente da Doyle, il racconto del film si discosta presto dal possibile riferimento, mantenendo solo la classica nemesi di Sherlock Holmes, Moriarty. Tradizionalmente legato alle strutture di detection più classiche, questo film, oltre a introdurre Christopher Lee nel ruolo del detective, porta nel ventaglio delle atmosfere holmesiane dei riferimenti esotici che, pur presenti in alcuni racconti originali, non erano mai esplosi veramente nella dimensione letteraria. Infatti, seppur Doyle fosse un grande appassionato di misticismo, ha sempre preferito ancorare il suo Holmes a un solido materialismo, via via sempre più abbandonato dai prodotti apocrifi.
La vita privata di Sherlock Holmes
Regista: Billy Wilder | Anno: 1970 | Disponibile su: Sky – NowTV
Billy Wilder, attingendo ad un’ancora importante “Bond mania”, prende il detective di Baker Street e lo catapulta in una spy story dalle atmosfere ironiche, che porta però con sé tematiche attuali e da sempre presenti tra le righe dei racconti di Doyle: tanto la dimensione politica, quanto una sottotraccia queer punteggiano il racconto di questa avventura dall’ampio respiro, in cui dello stesso Holmes viene presentato un lato romantico e “umano” non presente – se non di nascosto – nel Canone originale. Robert Stephens e Colin Blakely vestono rispettivamente i panni del detective e del Dottor Watson, accompagnati da un’ammaliante Geneviève Page e da Christopher Lee nei panni di Mycroft Holmes, per un iconico esempio del potenziale action hollywoodiano di Sherlock Holmes.
Basil l’investigatopo
Regista: John Musker, David Michener, Burny Mattinson, Ron Clements | Anno: 1986 | Disponibile su: Disney+
Classico d’animazione Disney dalla genesi complessa, Basil l’investigatopo porta il detective di Baker Street ad indossare i panni di un sagace topo investigatore, impegnato nel risolvere un caso di rapimento per le strade di Londra, vissute in una suggestiva dimensione microscopica – a misura di topo, appunto – che ne restituisce tutta l’imponenza Vittoriana. Più che un semplice tributo all’eredità plurimediale di Holmes – il nome “Basil” è preso da Basil Rathbone, primo grande interprete del detective sul grande schermo – questo film diventa un vero e proprio discorso sulla Londra ottocentesca, mettendone in mostra la dimensione più materiale e urbana del periodo Vittoriano, attraverso un’attenta e coerente ricerca iconografica. Oltre ad avere il pregio di regalare una brillante immagine di Sherlock Holmes al giovane pubblico – senza mai, tra l’altro, doverne utilizzare il nome – questo film introduce nell’immaginario di Conan Doyle nuovi elementi resi possibili dall’animazione.
Senza indizio
Regista: Thom Eberhardt | Anno: 1988 | Disponibile su: Prime Video
Michel Caine e Ben Kingsley ribaltano il mito di Holmes in questa brillante ed elaborata commedia dove scopriamo che il vero genio della coppia è proprio Watson, che sfrutta l’immagine del detective – in realtà un attore – per poter risolvere i casi indisturbato. Il ribaltamento, di natura fortemente metanarrativa – se Doyle è assimilabile a Watson, e Holmes non è mai esistito, allora chi è il vero genio? – è esilarante e introduce, sdoganandolo per il futuro, un possibile holmesiano completamente fuori da ogni canone, dandocene un’immagine da spendaccione, donnaiolo e ubriacone, decisamente distante (?) dal personaggio originale. Se di per sé l’indagine raccontata dal film non è originale o sorprendente – sempre di Moriarty si parla – il suo lascito è potente e il discorso messo in forma quanto meno interessante.
Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto
Regista: Bill Condon | Anno: 2015 | Disponibile su: Sky – NowTV
In un periodo di prodotti holmesiani più disparati – Sherlock, Elementary, Sherlock Holmes (2009) – Bill Condon fa vestire a Sir Ian McKellen i panni di uno stanco e anziano detective in pensione, dedicato solo alle sue api, perfettamente in linea con il lascito di Doyle. Attraverso l’intensa e grandiosa interpretazione di McKellen, il film ci dona una visione intima, nostalgica e piena di rimpianti, in cui la volontà di riaprire un caso irrisolto diventa per Holmes la prima e vera occasione di scrutare nella propria anima. Attraverso questo film, il personaggi di Holmes fa i conti con il contesto in cui è nato, denunciando le colpe e le contraddizioni che la fine dell’800 ha portato con sé fino a diventare causa silente del peggio del ‘900, avendo concesso al cinismo di chiudere lo sguardo alla fragile dimensione umana.
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