
Wonder Woman è il miglior prodotto DC/Warner, ma c’è poco da andarne fieri
«Se esiste un singolo fattore che garantisca il successo nella vita, è la capacità di trarre dividendi dalla sconfitta».
Questa frase di William Moulton Marston – psicologo americano al quale il mondo deve l’invenzione della macchina della verità – riassume bene il lavoro compiuto da Warner Bros e Patty Jenkins. Prendendo quanto di meglio è stato fatto finora nei film nel DCEU (DC Extended Universe), la Jenkins ha confezionato un film tutt’altro che perfetto, ma capace di riaccendere un barlume di speranza nei cuori dei fan DC. Cuori duramente messi alla prova – finora – da film confusi, esagerati e fallimentari.
Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.
L’articolo è stato pubblicato il 2 giugno 2017 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
Birdmen Magazine nasce nel 2015 da un gruppo di studenti dell’Università di Pavia, spinti dalla volontà di raccontare e indagare il cinema, le serie e il teatro. Oggi è una rivista indipendente – testata giornalistica dal 2018 – con una redazione diffusa e una sede anche nella città di Bologna.
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni gli esclusivi contenuti Birdmen Premium, tra cui le nostre masterclass mensili: associati a Birdmen Magazine – APS, l’associazione della rivista. I soci 2021 ricevono a casa anche il nostro nuovo numero cartaceo annuale!
[…] I cinecomics approdano sul grande schermo ben prima del 2008 ma è solo con l’Iron Man di Jon Favreau che l’idea di continuità Marvel approda sul grande schermo. Il resto, come si suole dire, è storia e da allora i Marvel Studios hanno avuto vita relativamente facile arrivando anche in televisione e sulle piattaforme streaming. Questa intuizione di Lee, ereditata per prima e meglio dai Marvel Studios, è già stata implementata più volte tra grande e piccolo schermo, non sempre tuttavia con risultati degni di nota. Pensiamo a saghe come I Transformers di Micheal Bay, al “monsterverse” (Godzilla e King Kong) della Warner Bros, o ancora al tentativo della Universal di far partire un proprio universo cinematografico con i mostri del cinema anni ’30 come Dracula (Dracula Untold, Gary Shore 2015) e la Mummia (La Mummia, Alex Kurtzman, 2017). Tutti tentativi, fallimentari, di emulare il prodotto e gli incassi Marvel. Una missione fallita anche dalle case di produzione che in teoria avrebbero avuto già tutti gli strumenti per rivaleggiare ad armi pari, come la Warner/DC, che dopo il 2012 non è stata più in grado di sfornare un film degno di nota, salvo solo per Wonder Woman. […]
[…] Marvel è quell’oggetto in scia: segue un’onda, in questo caso già scatenata da Wonder Woman (qui la nostra recensione), ma non riesce mai a trovare una personalità propria, il carisma necessario […]
[…] fatto che Enola si erga a modello di femminismo, adottando (ahimè!) uno schema hollywoodiano alla Wonder Woman ormai stantio e tedioso, spesso colpevole di ridurre le stesse istanze femministe a una macchietta, […]
[…] di grandezza, ma superiamo lo steccato di genere. Nella corsa di Gal Gadot/ Wonder Woman nell’adattamento del 2017 diretto da Patty Jenkins, l’utilizzo del cowboy shot segnala una volontà inclusiva e per questo, totalmente […]