
Filmmaker 2020 – Un festival prezioso su MyMovies
È iniziato Filmmaker Festival 2020, con un programma come al solito ricchissimo e quest’anno ancora più accessibile. L’evento si è infatti trasferito online su MyMovies.it, piattaforma che ogni buon habitué dei festival ha imparato ad usare; gli affezionati di lunga data, memori di calche nei foyer e di luccicori disciolti nella schighera milanese, si potranno consolare con nuove e stimolanti sezioni, mentre chi era troppo lontano da Milano non ha più scuse. Infine, chi non conosce ancora Filmmaker può scoprire uno dei punti di riferimento e di risonanza per il cinema di ricerca, nazionale e non.
Il festival quest’anno si apre con Guerra e Pace, già passato a Venezia 77 nella sezione Orizzonti: si tratta dell’ultimo grande lavoro di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, vecchie conoscenze di Filmmaker, che questa volta riflettono su significato e memoria della guerra attraverso la sua rappresentazione per immagini, fino ai nostri giorni.

Il cuore dell’evento rimane il Concorso internazionale, con dieci film tutti in prima italiana, dove registi liberi da ogni classificazione fanno del loro dispositivo uno strumento di ricerca e riflessione sul presente, il ricordo e la realtà. Tra i molti titoli spiccano Purple sea, in cui i registi intrecciano testimonianza di esodo e visioni psichedeliche, El año del descubrimiento di Louis López Carrasco, con stralci documentari uniti a fiction, per un’elaborazione della memoria su cui sembrano lavorare anche Clarissa Thieme e Simone Bitton, rispettivamente nei loro What remains|Re-visited e Ziyara. Ritorna poi in concorso, con il suo stile ribelle, anche Lech Kowalski con C’est Paris aussi.
Grandi autori anche nella sezione Fuori concorso, a partire dal gigantesco Frederick Wiseman con City Hall, anch’esso passato a Venezia quest’anno. Nella stessa sezione anche Fiori, fiori, fiori! di Luca Guadagnino, in cui racconta del suo viaggio in Sicilia durante il lockdown. Ritornano poi altri due registi cari a Filmmaker: Luca Ferri, reduce di Berlino e Venezia, e Andrea Caccia.
La vera essenza di Filmmaker festival è racchiusa in Prospettive, con tanti giovani autori italiani e rispettive forme espressive di un cinema altrimenti rarissimo. Attenzione particolare riservata alle visioni scaturite dai vari lockdown e dal dramma collettivo dell’emergenza sanitaria. Il tema della pandemia, le sue conseguenze sulla vita e sul cinema ritornano nella nuova sezione gratuita Corrispondenze, arricchita di frammenti a comporre un dialogo fra il pubblico e i registi.
Un’altra novità è la sezione Teatro Sconfinato, in cui Filmmamker festival esprime il suo massimo potenziale di ibridazione. Oltre a Er di Marco Martinelli, l’apice della sezione dovrebbe essere la risulta del progetto Transfert per Kamera, per cui cinque registi legati a Filmmaker hanno ripreso e interpretato altrettante performance tenutesi al Santarcangelo 2050 l’estate passata.
Un’offerta vastissima – di ben 60 titoli – per festeggiare un traguardo importante, quello dei quarant’anni di attività, e che si spera abbia presto ulteriori e meritate manifestazioni in presenza in cui vivere un cinema controcorrente nel luogo che più gli è deputato: la sala.
Filmmaker finisce il 6 dicembre e tutti i film sono disponibili per 72 ore, con un abbonamento del costo di 9,90 euro.

Qui il programma di Filmmaker festival 2020
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