
È online “Fire (Pozar)”, il corto animato inedito di David Lynch – Sul palco sale un incubo
“Il punto chiave di tutto il nostro esperimento era che io non avrei detto nulla delle mie intenzioni e Marek avrebbe interpretato gli elementi visivi a modo suo. Dico che è stato un esperimento di grande successo, e ho amato la musica che Marek ha composto per il Penderecki String Quartet”, così David Lynch aveva rivelato la sua collaborazione col musicista Marek Zebrowski nel 2015 alla USC School of Music: oggi finalmente il regista di Missoula ha rilasciato sul suo canale YouTube il risultato di questa fertile collaborazione, il cortometraggio animato Fire (Pozar).
L’incubo in bianco e nero è frutto dei disegni di David Lynch, animati da Noriko Miyakawa e musicati, appunto, da Zebrowski, conosciuto in Polonia nel 2006 durante le riprese di Inland Empire: proprio a Łódź il compositore era stato assunto dalla produzione come interprete madrelingua polacco, da lì nacque un sodalizio creativo che portò Lynch e Zebrowski a pubblicare, un anno dopo, l’album “Polish Night Music”.
Appena nove giorni dopo il primo bollettino meteo sul suo nuovo canale YouTube, il regista americano ha finalmente reso pubblica l’ultima opera cui ha lavorato in coppia col compositore polacco: un cortometraggio animato in bianco e nero che ricorda moltissimo, per immagini e suoni, lo sperimentalismo di Twin Peaks: The Return, espressione di quella “Galassia Lynch” di cui vi abbiamo raccontato su queste pagine. Ancora una volta l’eclettismo di Lynch si esprime attraverso le potenzialità di mezzi diversi: c’è il cinema, c’è l’animazione che prende le mosse dal disegno e dalla pittura – spesso pittura fortemente materica – e c’è, naturalmente, la musica. Una musica che nelle sue sonorità non può non ricordare l’opera di un altro compositore polacco, il grande Krzysztof Penderecki, autore di Threnody to the Victims of Hiroshima, protagonista di una delle sequenze più belle dell’indimenticabile ottavo episodio della terza stagione di Twin Peaks.
Ad andare in scena sembra essere ancora una volta l’incubo, la riflessione meditabonda che genera oscuri pensieri, resta intrappolata in una realtà dolente e si incendia, tra strani esseri che paiono vivere di marcio cosmico e altri che sembrano ballare su un terreno impregnato di pesante materia malefica. Prime impressioni su un cortometraggio che merita sicuramente più visioni e che arriva in un momento in cui il bisogno di tornare al cinema e a teatro – che sia un teatro degli orrori come quello di Lynch, o meno – è fortissimo.
Dopo il rilascio, pochi mesi fa su Netflix, del cortometraggio live-action What Did Jack Do?, con protagonisti il regista stesso e una piccola scimmia accusata di omicidio, David Lynch torna ad arricchire il suo immaginario con piccole figure fantasmatiche e maschere spezzate che escono direttamente dal suo immaginario pittorico, regalandoci tante nuove immagini che stimoleranno sicuramente la curiosità e l’immaginazione di molti, trascinandoli a perdersi nella Galassia Lynch.
Come avrebbe detto un saggio polacco, “Pozar Walk With Me!”
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