The Midnight Gospel – Una nuova frontiera per l’animazione

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Stefano Bresciani

Redattore e gestore dei canali social, dove molti mi conoscono con un importante cognome giapponese. Studio gestione delle risorse umane a Milano, sono laureato in filosofia a Pavia ma originario di Bergamo. Il cinema è la mia grande passione.

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  • […] Un trip che lascia sconvolti, ma che vale la pena di intraprendere. The Midnight Gospel combina la natura profondamente personale dell’ascolto dei podcast con il potere coinvolgente dell’animazione. La serie nasce dall’incontro tra Pendleton Ward, noto per Adventure Time, e il comico Duncan Trussell, autore del podcast The Duncan Trussell Family Hour. Le clip audio del podcast di Trussell prendono vita con un’animazione surreale, onirica, sovrastimolante. Il protagonista, Clancy, è uno spacecaster: in ogni episodio esplora mondi diversi grazie a un simulatore dalla simbolica forma di vagina, e dialoga di nuove prospettive e filosofie con i personaggi intervistati. La serie è uno sguardo introspettivo alla vita, alla morte, alla meditazione e alle esperienze psichedeliche; il viaggio di Clancy è sia una ricerca di significato che un disperato tentativo di fuggire dalla realtà.  La natura ibrida della narrazione, in cui tra le immagini e l’audio sembra mancare una corrispondenza, chiede allo spettatore di affrontare una grande sfida sensoriale, nel tentare di incrociare il visivo e l’uditivo alla ricerca di un senso. I nostri occhi sono bombardati da immagini folli e assurde, mentre il nostro cervello cerca di riflettere sui dilemmi esistenziali veicolati dalle parole. Forse, quello che viene davvero chiesto allo spettatore è semplicemente di abbandonarsi al viaggio. The Midnight Gospel non beneficia esattamente dell’approccio binge-watching. È necessario prendersi del tempo per elaborare ogni episodio, e lasciare che il caos sensoriale risuoni con le nostre esperienze personali. Di Maria Francesca Mortati. Qui la nostra recensione. […]

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