
Survival Family – L’ultimo appuntamento (a lume di candela) col Far East Film Festival
Il Far East Film Festival è in Europa il maggior centro di risonanza del cinema asiatico. Dal 1999 invita a Udine registi cult, attori e dive, giovani promesse e vecchi leoni, senza rinunciare alla forte vocazione pop e all’atmosfera informale. La 22° edizione del FEFF è stata posticipata ma, nell’attesa, possiamo superare le distanze grazie alla campagna lanciata da MyMovies, #IORESTOACASA (ne abbiamo parlato in MyMovies offre 50 film in streaming gratuito), per cui FEFF ha curato la sezione asiatica selezionando accuratamente e trasmettendo in streaming gratuito ben 29 film (qui l’elenco completo dei titoli che il FEFF ha condiviso con il pubblico).
Tra i tanti ricordiamo Burning di Lee Chang-dong, tratto da un racconto breve di Murakami, e il potentissimo A Taxi Driver di Jang Hun, basato sulla vera storia del giornalista tedesco Jürgen Hinzpeter e del tassista coreano Kim Sa-Bok durante la grande rivolta popolare di Gwangju contro la dittatura di Chun Doo-hwan nel 1980 (protagonista è Song Kang-ho, pupillo di Bong Joon-ho da Memorie di un assassino a Parasite).
L’ultimo appuntamento della rassegna è fissato per il 24 aprile, con Survival Family, di Shinobu Yaguchi, già film d’apertura della 19° edizione del festival: data simbolica e imperdibile, coincidendo con quella che sarebbe dovuta essere la data d’avvio dell’edizione di quest’anno.
Nella forma del classico film di sopravvivenza virato in piacevole commedia on the road, Survival Family è una riflessione sul senso del superfluo su cui si fonda la nostra vita, mostrando il controsenso del consumismo energetico e della tecnologia, tanto sofisticata quanto fragile.
La routine giornaliera scandisce il ritmo esistenziale della buffa e grottesca famiglia Suzuki: la tecnologia è l’epicentro della vita dei due figli adolescenti e, mentre la madre è relegata ai lavori domestici, il padre non è che una sagoma, del tutto indistinguibile dalla schiera infinita dei colletti bianchi di Tokyo. Tutto cambia quando un misterioso black-out priva la capitale di ogni forma di alimentazione elettrica: la società precipita in un mondo pre-tecnologico, governato dai ritmi imposti dalla natura, sovrana imprevedibile, e dalla fame.
Ne seguiamo le tragicomiche conseguenze attraverso questo prototipo – o parodia – della famiglia borghese giapponese, del tutto priva del pragmatismo necessario per sopravvivere in un mondo senza comfort. Il nucleo familiare parte per una meta lontana, il villaggio di Kagoshima, in riva al mare, dove vive il nonno, sperando di trovare una situazione differente: il viaggio, in sella di bicicletta, diventa così un’odissea epocale, che trasformerà ognuno dei quattro membri della famiglia, rendendoli alla fine consapevoli del vuoto interiore che ciascuno si portava dentro.
Nell’inevitabile cambio degli equilibri, si ha un’inversione di priorità, certo non con tempi di reazione istantanei: l’oro o una macchina sportiva valgono meno di una bottiglietta d’acqua o di un pugno di riso, si torna al baratto, ma ad essere stravolto è anche il rapporto con la natura: solo chi ne conosce ritmo e il respiro trova soluzioni di adattamento che gli altri non riescono nemmeno ad intuire, senza tralasciare la rivincita dei più deboli (ad esempio, una donna non vedente riesce a guidare il gruppo in una galleria senza alcuna fonte luminosa). Ovviamente non può mancare il pericolo, che rimane però in sottofondo, sorpassato da efficaci stralci di poesia: la visione delle stelle che tornano a illuminare il cielo, libere dall’inquinamento luminoso, o la riscoperta dei rumori della strada, della vita, quando anche la musica non può più riempire i silenzi.
Survival Family accusa alcune difficoltà nella parte finale, rimanendo incastrato in una sequenza di sottofinali che interrompono improvvisamente il ritmo, pur approdando a un ricongiungimento esemplare.
Il film, costruito un mattone alla volta, trasmette un messaggio attuale, che riguarda tutti noi. Se da un lato gli incidenti quotidiani sono occasioni propizie per inscenare fibrillazioni comiche connotate da una caricaturale espressività, più sovente rintracciabile in altri prodotti nipponici (vedasi alcuni anime); dall’altro, una serie di parabole di sopravvivenza, episodi tascabili che uniti compongono un percorso di conoscenza – interiore, familiare e sociale – e di accettazione, indice di un futuro diverso, che possa rallentare la frenesia del tempo presente abbracciando l’equilibrio lento del passato.
Per assistere gratuitamente online alla visione collettiva del film in streaming è sufficiente collegarsi dal proprio computer, tablet o device a questo link e prenotare uno dei posti disponibili nella sala web: la piattaforma MYMOVIESLIVE simula fedelmente la visione di un film al cinema, i posti assegnati sono limitati e numerati e gli streaming iniziano all’orario prestabilito. È possibile vedere gli altri spettatori in sala, fare amicizia e conversare in chat.
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