
Lucca Comics&Games 2022 | Lo storytelling della speranza
Dopo un anno di pausa (il 2020, necessaria) e uno a ranghi ridotti (il 2021, con scelte comprensibili, ma che hanno scontentato tanti), è tornato con l’edizione del 2022, dal 28 ottobre all’1 novembre, il Lucca Comics&Games, la fiera/mostra/mercato (e tanto altro) del fumetto e del gioco (non più ormai solo da tavolo) più importante d’Europa e riconosciuta a livello mondiale tanto dal pubblico quanto, soprattutto, dai professionisti del settore che la fiera di Lucca la frequentano sempre volentieri accrescendo a dismisura il valore di un evento che negli ultimi anni ha visto una crescita incontenibile in termini di numeri e di offerta.

Ma andiamo con ordine: chi ha frequentato Lucca con regolarità nel tempo – il sottoscritto dal 2006 è un assiduo e instancabile “veterano” – si sarà accorto che all’incirca dal 2015 la fiera si è riempita di ogni tipo di spettatore, complice l’arrivo delle piattaforme streaming (che a Lucca hanno presto trovato un fertile luogo di dialogo) e il radicarsi della cultura “nerd” presso il grande pubblico, uscita ormai da quella nicchia in cui ha spesso risieduto; negli ultimi anni il numero dei fan, dei cosplayer e anche solo dei semplici curiosi è aumentato tanto da rendere le strade del capoluogo toscano vie di un brulicare densissimo di colori, persone, voci, personaggi e narrazioni. Che sia con una semplice maglietta o con un elaboratissimo make-up, ogni partecipante alla fiera si vuole raccontare mentre va a caccia di racconti, in un’intertestualità viva e costante che rende il Lucca Comics&Games uno dei più grandi e pulsanti crossover culturali immaginabili.

Quest’anno non è stato da meno: forse meno elaborati e ingombranti, ma i personaggi di ogni immaginabile contesto narrativo hanno riempito le mura, prendendo parte a parate e raduni, materializzando momenti indelebili – uno per tutti, John Romita Jr., storico disegnatore Marvel, circondato da decine di Uomini, Donne e Bimbi Ragno – e portando al centro della fiera quei prodotti che di anno in anno si danno come centrali di un immaginario vastissimo e mutevole. Per chi osserva le culture seriali e l’evolversi degli universi narrativi, il Lucca C&G è un fantastico termometro per capire quali prodotti si sono lasciati afferrare dagli spettatori, si sono dati come appropriabili, come degni di investimento di tempo e identità (quest’anno, a quanto pare, Mercoledì Addams ha vinto ancor prima dell’arrivo dell’attesa serie di Tim Burton).

Pur mantenendo le sua due anime tradizionali, in particolare nella sezione Games che quest’anno era molto più entusiasmante che in passato, Lucca Comics&Games 2022 ha saputo far convergere le spinte più intense del mercato dell’intrattenimento: gli stand Disney e Prime Video (costantemente assediati da code di fan entusiasti) hanno presentato gli ultimi prodotti con allestimenti interattivi ed immersivi, senza far mancare ospiti di eccezione: per Disney, Denise Gough (Andor), Erin Kellyman, Ellie Bamber e Amar Chadha-Patel (Willow), mentre per Prime Video Cynthia Addai-Robinson, Ismael Cruz Cordova e Sophia Nomvete direttamente da Gli Anelli del Potere. Persino Paramount+ ha trovato un suo spazio nella zona dedicata agli sponsor in Piazza San Michele. In ultimo Netflix ha conquistato il posto d’onore portando in fiera Tim Burton a presentare Wednesday, la serie in arrivo il 23 novembre, e raccontando alla stampa e al pubblico i perché della sua rilettura della Famiglia Addams.

Seppur importante nella sua presenza, il panorama audiovisivo non ha messo in ombra la centralità del fumetto nella fiera, diventandone piuttosto elemento sinergico dal grande potenziale: ne è un esempi Bonelli, che ha riempito il proprio ricchissimo stand grazie alla risonanza dei progetti audiovisivi dedicati a Dampyr e alla rivoluzionaria Dragonero, un vero unicum nel mercato italiano. Serialità e cinema hanno intriso i discorsi intorno al mondo del fumetto, regalando agli autori panorami di racconto e contesti di genere sempre più ricchi e vivi su cui lavorare e attraverso cui mettere alla prova il medium fumettistico. Due esempi per tutti: il maestro Milo Manara che raccontandosi alla stampa ha messo al centro il proprio rapporto con Fellini, da fan adorante ad amico e collaboratore fidato, o il leggendario John Romita Jr. che ha confessato che tutto ciò che sa di storytelling l’ha imparato da suo padre (l’ancor più leggendario John Romita Sr.), che da grande cinefilo gli spiegava il perché delle scelte registiche dietro alcuni dei film più importanti della Storia del Cinema.

Sempre più grandi e ambiziosi, in un’epoca in cui tra prezzi della carta e chiusure delle edicole la narrazione periodica sembrerebbe in difficoltà, gli editori hanno saputo dar sfoggio di una forza e di una presenza inimmaginabili, sfidando quasi le proprie controparti internazionali attraverso uscite speciali, ospiti esclusivi, anteprime assolute e grandezza dell’offerta. Forse mancava quel qualcosa che avrebbe reso l’acquisto in fiera autenticamente unico – anche farsi fare un disegno è diventato un po’ complesso, vista la mole di presenze -, ma andar via a mani vuote o totalmente delusi da Lucca C&G resta ancora pressoché impossibile.

Un merito dell’edizione 2022 di Lucca Comics&Games è stata la capacità di suddividere sapientemente gli ambiti di richiamo, con aree sempre più tematizzate e dedicate, che hanno permesso, ad esempio, di restituire un’identità autentica alla sezione Games, riportando in fiera la possibilità di provare i giochi da tavolo e gustarsi la scelta dell’acquisto di una novità ludica. Forse le distanze sono un po’ ampie, anche se l’ampliamento su più parti della città permette di scoprire angoli di Lucca altrimenti nascosti al normale visitatore fieristico; certo, l’abitudinario – come il sottoscritto – potrebbe trovarsi un po’ disorientato dallo spostamento di punti di riferimento normalmente inamovibili, ma il fascino della città e le varie indicazioni aiutano a ritrovare presto l’orientamento.

Quella del 2022 è stata l’autentica edizione della ripartenza per Lucca Comics&Games, che non a caso ha voluto battezzarsi “Hope“, capace di dimostrare con numeri da record e ospiti incredibile che, nonostante la necessaria pausa, il pubblico ha ancora voglia di trovarsi e incontrarsi, di andare a caccia di racconti e di raccontarsi, di immergersi nei propri universi preferiti e di farvisi a sua volta protagonista, con la convinzione che il narrare la speranza sia l’unica strada per affermare il proprio appartenere a una comunità vasta e ricchissima, capace di stare unita a prescindere dalle distanze e da ciò che la circonda. Bentornata Lucca, ci rivediamo l’anno prossimo!
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