
Shakespeare by Night – Abitare i sentieri del Bardo
In scena fino al 24 luglio negli spazi del bosco di Villa Duchessa di Galliera a Genova Voltri, Shakespeare by Night è il nuovo progetto teatrale ideato e realizzato dal Teatro della Tosse: andando a scavare nell’immaginario del Bardo per restituire agli spettatori un percorso vivo e sfaccettato che lega i corpi attoriali col corpo scenico del bosco, prende forma un racconto che è fatto di voci, suggestioni, iconografie e testi, il tutto con uno scopo dalle diverse dimensioni: far perdere lo spettatore in un luogo che va oltre le coordinate temporali, punteggiato da incontri scenici che dettano il passo e rendono densa un’esperienza che è più della somma delle sue parti.

La cornice narrativa – più di un semplice pretesto per coinvolgere il pubblico – mette in guardia fin dall’inizio: Shakespeare by Night è uno spettacolo che porta dentro lo spazio teatrale e che rende questo stesso spazio tangibile, abitabile e materialmente concreto: i sentieri polverosi del bosco, le fresche correnti d’aria, i riflessi delle grotte sull’acqua, tutto è vivo e reale, come reali sono i corpi che abitano quei luoghi, non distanti dai corpi degli spettatori, tanto da rendere indistinguibile la separazione tra scena e pubblico, tra racconto e fruizione o tra recitazione e coinvolgimento. Respirare l’aria del bosco mentre si raggiunge una tappa del percorso tra i personaggi shakespeariani è già essere coinvolti, in un’interazione che non si limita semplicemente all’apertura della drammaturgia al dialogo, bensì che si affida alla viva concretezza del luogo che abita.

In questo, chiaramente, la tessitura drammaturgica ha un ruolo importante: la scelta dei personaggi shakespeariani scava in angoli più o meno battuti del repertorio del Bardo, privilegiando certo l’Amleto e il suo bagaglio di personalità eccezionali (eppure con scelte coraggiose, inaspettate e sorprendenti), ma non negando spazi per protagonisti insospettabili di altri testi, chiamati in causa per l’estremo potenziale performativo e per la capacità di integrarsi con lo spazio del bosco. È solitudine autentica e disarmante quella che si respira sul belvedere dove un intensissimo Riccardo III osserva il promontorio illuminato della costa di Voltri, come appare cucito sul corpo di Calibano lo spazio angusto da cui strepita per liberarsi.

Il testo di Shakespeare by Night – scritto da Emanuele Conte con la collaborazione di Amedeo Romeo – ha i suoi momenti più alti quando i personaggi ibridano il loro racconto con l’appropriazione di altri passi del Bardo, in un gioco di scambi tra drammaturgie che dimostra la coesione di un immaginario che prescinde spazi e tempi: sentire Puck recitare il Discorso di Antonio traccia da subito quelle coordinate che sono il punto forte dei lavori del Teatro della Tosse, affermando che i testi teatrali e i “canoni” drammaturgici non sono blocchi di pietra inscalfibili, ma sono anch’essi abitabili come i luoghi in cui vanno rappresentati. Già con lo spettacolo del 2021 Un Flauto Magico l’esperimento di un “Universo Luzzati” aveva dato risultati soprendenti; quest’anno la scelta di confrontarsi con Shakespeare e di ampliare il respiro tanto dell’ibridazione quanto della stessa rappresentazione mostra il raggiungimento di un livello superiore.

Le atmosfere suggestive restituite tanto dagli spazzi della Villa quanto dalle interessantissime scelte di illuminazione mimetica e discreta, vengono amplificate dalle scelte estetiche, tanto capaci di delineare identità uniche per ogni personaggio, quanto di rendere il tutto coeso, a riprova della tenuta dell’immaginario shakespeariano al di là dei singoli racconti. Come tradizione per il Teatro della Tosse, i costumi di Shakespeare by Night – realizzati da Daniela De Blasio – sono pensati nei minimi dettagli, amplificando la resa di ogni singolo personaggio: la flebilità di Ophelia, la grave fatica di Re Claudio, l’energia primitiva di Calibano, l’eleganza sfacciata e dandy di Puck, corpi attoriali capaci di raccontare a colpo d’occhio, ancor prima che le parole e i gesti prendano il via.

E certo le performance degli interpreti rimano perfettamente con la qualità dello sforzo produttivo e scenico: comicità e dramma sono saggiamente bilanciati dagli attori che restituiscono personaggi shakespeariani consapevoli della gravità del loro immaginario, senza forzature e con il grande pregio di sapersi appropriare dei luoghi che li circondano e che circondano gli spettatori. Lo sforzo eroico richiesto dallo spettacolo – ogni attore ripete nove volte per sera la propria scena per gruppi differenti di spettatori – viene perfettamente retto dagli attori che concorrono nel creare un’esperienza teatrale coesa, omogenea e allo stesso tempo variopinta ed emotivamente sfaccettata.

La capacità di Shakespeare by Night di rendere vivi gli spazi scenici estremamente ricchi di Villa Duchessa di Galliera si sposa con la necessità di rendere questo luogo dalle immense potenzialità espressive sempre più abitabile e vivo: quest’anno, il Giardino all’Italiana – che l’anno scorso era spazio della prappresentazione – diventa luogo di ristoro per gli spettatori e non solo, creando un piacevole preambolo d’incontro reciproco con possibilità di cenare o di fare aperitivo in attesa della partenza del proprio gruppo di visione. La speranza è che questo sia un solido passo avanti nella restituzione della Villa alla comunità, attraverso il legame sempre più coeso che Teatro della Tosse sta dimostrando nel pensare i propri spettacoli e i propri immaginari attraverso i suggestivi luoghi che la circondano.

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