
Summertime 2 – Il ritorno del battito dell’estate
È tempo dell’estate. Della pelle bagnata dalle onde del mare, dell’odore della crema solare, e il sapore salmastro sui capelli. È il tempo dei gelati, delle uscite per il centro la sera, dei balli, degli sguardi furtivi, dei cuori che battono più forte che mai, al ritmo di quella curiosità se lo faranno se per un mese o per sempre.
Ma con Summertime è anche il tempo di Summer. Anzi, quello raccontato nella nuova stagione della teen-serie italiana firmata Netflix, è il secondo tempo di una montagna russa affettiva e sentimentale che vede salire a ogni puntata, nuovi e vecchi visitatori, pronti a lasciarsi coinvolgere dal potere ammaliante dell’estate.
L’aspetto puramente estetico della prima stagione (QUI la nostra recensione) viene qui finalmente spogliato da quelle riprese aeree e inquadrature insistenti e cromaticamente d’impatto (che modificano quasi la vera natura della riviera romagnola) prese in prestito dalla più tipica produzione seriale di stampo americano. Un sacrificio quanto necessario, soprattutto se compiuto per andare a indagare l’anima dei ragazzi che su quelle strade si innamorano, si lasciano, si ritrovano. La macchina della televisione si allontana pertanto dai microcosmi puramente esteriori, per andare a inoltrarsi in quelli più interiori di ragazzi e ragazze, grandi e adolescenti, che rendono Cesenatico un pulsare di vita. Se dunque uno dei punti critici della prima stagione ha ritrovato la sua più semplice risoluzione, lo stesso non può dirsi delle trame che intessano l’abito narrativo e interpretativo di Summertime. In questo mondo moltiplicato alla seconda, i punti critici e quelli di forza vengono elevati al loro doppio potenziale. E così, gli attori che già nella prima stagione avevano brillato per naturalezza interpretativa (Andrea Lattanzi nei panni di Dario, Thony e Amanda Campana alias Sofia) confermano il loro talento nelle vesti di abili imbonitori di dolori, gioie e nuovi amori. Ancora frenati, forse da una sceneggiatura che non sempre vira verso una maturità agognata, il resto del cast, compresi i due protagonisti, Coco Rebecca Edogamhe (Summer) e Ludovico Tersigni (Ale). Non che non vi siano dei miglioramenti, tutt’altro; ciononostante è come se una barriera invisibile bloccasse lo scorrere delle emozioni sul rettilineo del loro viso, lasciando in perpetua attesa lo scoppio di un sentimento che non avverrà.

Il giro di vite che si prendono per mano, si intersecano, o si allontanano all’ombra della ruota panoramica di Cesenatico, si arricchisce di nuove entrate (interessante e ben riuscito il personaggio di Lola, interpretato da Amparo Piñero Guirao) che apportano quel pizzico di pepe e adrenalina in più a una trama che, per quanto gli sceneggiatori provino a rendere unica e speciale, vive di rimandi a illustri precedenti. Si sente il fantasma di O.C., di Dawson’s Creek e di tutte quelle serie adolescenziali che hanno accompagnato la fase di crescita dei giovani millenial, e che ora Summertime auspica a sostituire nell’immaginario collettivo delle nuove generazioni di spettatori italiani e non. Filtrati da una fotografia accesa, colorata di toni pastello, ma mai enfatizzata o caricata come nella stagione precedente, Summertime 2 vuole farsi manifesto di una generazione che, proprio come la sua controparte televisiva, vive di emozioni e sentimenti universali, e proprio per questo condivisibili con quelli che ragazzi non sono più, ma che lo sono stati prima di loro. Perché le cotte estive, il rapporto non sempre idilliaco con i genitori (aspetto, questo, molto più indagato rispetto al capitolo precedente), non hanno età, ma si ereditano in un passaggio di testimone senza fine.
Ciononostante, per chi vanta una buona conoscenza in campo televisivo, la prevedibilità e i plot-twist citofonati (soprattutto quello chiamato a chiudere questa seconda stagione) sono dietro l’angolo.

E a nulla potranno i ralenti alla Beverly Hills 90210, i primissimi piani su occhi non sempre parlanti, o la sempre azzeccata scelta musicale che strizza l’occhio ai gusti del pubblico del momento (Coma Cose, Frah Quintale, The Weekend, e il classico di Nada “Amore Disperato”). La potenza delle emozioni rimangono suggerite, caricate in canna, ma mai esplose.
Stagione transitoria, passaggio a livello in azione in attesa dell’arrivo del terzo capitolo, Summertime 2 è comunque un prodotto da gustarsi nell’attesa dell’estate, quella vera, di gelato, di tuffi, abbracci e baci salati; un’attesa agognata quest’anno come non mai.
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