
Elle Fanning: pura e dannata
“Il triangolo rappresenta un po’ questo neon demon, questa entità che poi è, essenzialmente, Elle Fanning” dichiara Nicolas Winding Refn parlando della simbologia dietro alla sua ultima pellicola, The Neon Demon (2016). Per la giovane Elle Fanning, allora adolescente, il regista danese ha una tale fascinazione a prima vista che la vuole immediatamente come protagonista del proprio film, ritenendola adatta ad incarnare un concetto astratto come la bellezza. Il neon demon, l’entità di cui parla Refn, è il demone della perfezione, del successo, dell’attenzione altrui: la concretizzazione di qualcosa che porta la protagonista alla dannazione, nonostante, anzi proprio a causa, del suo aspetto puro ed etereo. Una contraddizione centrale nel personaggio a cui l’attrice ha dato vita, e che attraversa e caratterizza l’intera sua carriera.
Elle Fanning, nata a Conyers (Georgia, USA) il 9 Aprile 1998, inizia a lavorare nello spettacolo fin dall’infanzia, grazie alla passione per la recitazione della sorella Dakota, che spinge i genitori a trasferirsi a Los Angeles. Oggi, all’età di ventitré anni, vanta una filmografia lunghissima: ottenuto il suo primo ruolo da protagonista a dieci anni nel film Phoebe in Wonderland di Daniel Barnz, non passa molto tempo prima che si ritrovi a lavorare sotto la direzione di un nome importante come Sofia Coppola in Somewhere (2010). Qui l’attrice interpreta Cleo, la figlia di un celebre attore hollywoodiano; mentre l’uomo conduce un’esistenza che si trascina nell’apatica ricerca dell’eccesso, la bambina rappresenta l’unico spiraglio di luce e purezza. È proprio così che vediamo Elle Fanning qui: la quintessenza della purezza, mentre pattina aggraziata sul ghiaccio in tutta la sua innocenza infantile accentuata dai tratti e dai colori angelici.
Ma se quell’immagine poteva incasellarla in ruoli sempre simili tra loro, essa si va invece disgregando nelle successive pellicole. In 3 Generations di Gaby Dellal (2015) Fanning lavora a fianco di Naomi Watts e Susan Sarandon, e la vediamo sbarazzina e schiva, con i capelli cortissimi e rossicci, dare voce al tormento interiore di Ray, un ragazzo transgender che tenta di convincere i genitori a permettergli di iniziare un percorso di terapia. L’eleganza e compostezza naturali dell’attrice lasciano spazio alle movenze rozze e all’aspetto trasandato di un ragazzino sedicenne, dando vita a un’interpretazione sorprendente.

Ma arriva l’anno successivo quello che è forse il più memorabile tra i suoi ruoli: nel sopracitato The Neon Demon di Nicolas Winding Refn, Fanning interpreta Jesse, giovane modella capace di catalizzare l’attenzione di chiunque le stia intorno grazie alla propria bellezza. La particolarità del ruolo di Jesse sta nel fatto che non si tratta di un vero e proprio personaggio tridimensionale, quanto piuttosto della rappresentazione di un’idea, di un’essenza che viene invidiata e desiderata dalle colleghe al punto da spingerle a volersene impadronire ad ogni costo. E la Fanning che vediamo qui è pura e dannata al contempo, una creatura eterea e innocente che cela dentro sé un nucleo pericoloso. L’ambiguità del personaggio si manifesta a metà del film, durante la sequenza onirica e visivamente straordinaria in cui vediamo la prima sfilata della modella, e viene evidenziata dalla contrapposizione cromatica tra blu e rosso: la luce blu illumina il viso di Jesse, ancora angelico, all’inizio della sequenza, e si trasforma in luce rossa dopo che la ragazza ha preso coscienza del proprio potere innamorandosi della propria immagine. Purezza e dannazione, innocenza e corruzione si fondono nel viso di Fanning in questa pellicola che si costruisce in primis proprio sull’immagine dell’attrice e che divide il pubblico in due.

Nel 2017 l’attrice torna a lavorare con Sofia Coppola ne L’inganno, interpretando Alicia, una ragazza esplicita e maliziosa risiedente in un collegio femminile al tempo della Guerra di secessione americana. Qui l’apparente purezza di Fanning viene subito messa in discussione dall’agire libertino di Alicia, che tenta di sedurre un soldato ferito a cui il collegio sta prestando le sue cure, andando contro alle regole e al pudore dominante il diciannovesimo secolo. Il personaggio si giova, nella mente dell’autrice, proprio della contrapposizione tra la sua personalità e quella dell’interprete: “Elle è dolcissima, una ragazzina, e farle interpretare questo personaggio, che è un po’ la libertina della situazione, rappresenta l’esatto opposto del suo carattere. Mi sembrava molto divertente.”. Nella pellicola la vediamo lavorare insieme a Nicole Kidman, Kirsten Dunst e Colin Farrell, dimostrando di sapersi confrontare con attori di quel livello.
Nello stesso anno esce Mary Shelley di Haifaa al-Mansour, in cui Fanning impersona la protagonista, aspirante scrittrice coraggiosa e determinata, che vede il proprio mondo disgregarsi rimanendo comunque fedele a se stessa e alla propria vocazione artistica. Nel 2018, infine, Fanning giunge a lavorare con Woody Allen venendo scritturata per il ruolo di coprotagonista insieme a Timothée Chalamet in Un giorno di pioggia a New York, nel quale interpreta Ashleigh, aspirante giornalista dolce e apparentemente candida. Vestita di rosa, con gonnelline a pieghe e un perenne sorriso entusiasta sul volto, è la personificazione dell’ingenuità, ma nel corso di una gita a New York in compagnia del fidanzato rivela un lato imprevedibilmente malizioso.

È quindi un’attrice versatile Elle Fanning, che riesce a svincolarsi dall’immagine di fanciulla candida che è facile attribuirle e che è stata rafforzata da ruoli come quello della dolce principessa Aurora nel film Disney Maleficent (2014). Invece di fossilizzarsi, l’attrice continua a sperimentare, dimostrando un entusiasmo tipicamente giovanile nella scelta dei ruoli, lavorando a produzioni minori così come a pellicole autoriali, e ultimamente anche ad una miniserie in costume che la vede protagonista: The Great di Tony McNamara (2020). Possiamo solo attendere di scoprire quale dei due poli sarà dominante nel suo prossimo ruolo: se la purezza o la dannazione. Oppure se l’attrice ha in serbo qualcosa di completamente nuovo per stupire il suo pubblico.
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[…] meglio di Elle Fanning, avrebbe potuto interpretare un personaggio così fresco, ingenuo e arguto a un tempo? Pura e […]