
#Top10Criterion: i 10 film preferiti di Nicolas Winding Refn
Criterion Collection è un’azienda statunitense che immette sul mercato alcuni dei migliori prodotti home-video attualmente in circolazione, riesumando anche classici perduti o troppo poco considerati. In questa rubrica Birdmen Magazine ripropone per voi le top 10 che una serie di grandi registi, attori e sceneggiatori hanno stilato per il sito di Criterion. Hanno potuto scegliere i loro film preferiti da un catalogo immenso. Le scelte sono corredate da note più o meno lunghe, che – in parte riportate – sono disponibili sul sito d’origine (qui). Ecco i 10 film preferiti del regista danese Nicolas Winding Refn. Qui la mia recensione della sua anomala serie Too old to die young.
QUI LE ALTRE TOP 10 DELLA RUBRICA.
1. TOKYO DRIFTER (Seijun Suzuki, 1966)
«Unico, brillante, fantastico: amo questo film!»
2. LA BATTAGLIA DI ALGERI (Gillo Pontecorvo, 1966)
«Avevo 24 anni quando ho fatto il mio primo film, Pusher (sul mondo sotterraneo della criminalità danese legata agli stupefacenti), e per farlo ho “rubato” tutto ciò che potevo da questo film e da Cannibal Holocaust, visivamente e tecnicamente.»
3. VAMPYR (Carl Theodor Dreyer, 1932)
«Vampyr mi ha sempre ricordato un sogno misterioso che ho avuto una volta quando ero molto piccolo. Il film è sempre rimasto con me. Lo vedo ogni volta prima di fare un film, ed è ancora un mistero per me.»
4. LA MORTE CORRE SUL FIUME (Charles Laughton, 1955)
«The night of the hunter è l’esempio perfetto della forza e della specificità del cinema, per il quale un’immagine può dire mille parole, mentre una parola non può rimandare a mille immagini.»
5. VIDEODROME (David Cronenberg, 1983)
«Questo film è una splendida mistura di sesso e violenza.»
6. FLESH FOR FRANKESTEIN (Paul Morrissey, 1973)
«Flesh for Frankenstein è l’unico film di cui avrei voluto essere io l’ideatore e il regista.»
7. PIOMBO ROVENTE (Alexander Mackendrick, 1957)
«Sweet smell of success, nella sua perfetta combinazione di regia, scrittura, fotografia, musica, sonoro e recitazione, è puro cinema.»
8. MY LIFE AS A DOG (Lasse Hallström, 1985)
«Ho visto questo film con mia madre quando ero molto giovane. È l’unico film (a parte It’s a wonderful life) durante il quale ho pianto perché ero felice.»
9. LA BELLE ET LA BÊTE (Jean Cocteau, 1946)
10. LA FARFALLA SUL MIRINO (Seijun Suzuki, 1967)
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[…] all’albergo, sino al sudicio ristorante (che ricorda la bettola di Milo della trilogia Pusher (N.W. Refn), dove il nostro anti-eroe assaporerà l’ultima ciotola bollente di spaghetti prima di morire. […]