
Hereditary – La carne, la morte e il diavolo
Quando nell’Amleto di Shakespeare l’omonimo protagonista incontra il fantasma del padre, la sua prima reazione è di terrore misto a incredulità. E nonostante Amleto decida di fidarsi ciecamente delle parole dello spettro, egli porterà sempre con sé il dubbio sulla reale entità di quella misteriosa apparizione, di fatto non escludendo mai l’ipotesi che essa sia solo il frutto di un qualche inganno del Diavolo. Ancora nel Rinascimento infatti si credeva che Satana avesse il potere di assumere le sembianze di un caro defunto per spingerli a commettere atti orrendi e condannarli così alla dannazione eterna. In questo straordinario testo shakespeariano c’è già dunque tutto Hereditary, opera prima di Ari Aster (qui anche sceneggiatore): la morte di un congiunto ad innescare la tragedia, l’elaborazione del lutto, il passato che ritorna e il soprannaturale che può essere o non essere di natura demoniaca. In Hereditary quest’ultimo dubbio viene però sciolto nell’ultima parte del film, e lì forse risiede l’unico difetto di uno degli horror più riusciti degli ultimi anni.
Clicca qui per continuare a leggere l’articolo
L’articolo è stato pubblicato il 4 agosto 2018 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
Birdmen Magazine nasce nel 2015 da un gruppo di studenti dell’Università di Pavia, spinti dalla volontà di raccontare e indagare il cinema, le serie e il teatro. Oggi è una rivista indipendente – testata giornalistica dal 2018 – con una redazione diffusa e una sede anche nella città di Bologna.
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni gli esclusivi contenuti Birdmen Premium, tra cui le nostre masterclass mensili: associati a Birdmen Magazine – APS, l’associazione della rivista. I soci 2021 ricevono a casa anche il nostro nuovo numero cartaceo annuale!
[…] come ormai pochi titoli riescono davvero a fare. Chi ha visto il folgorante Hereditary (qui la nostra recensione) sa già che il 33enne regista newyorkese Ari Aster è una delle voci […]