
Figlie delle stelle – Edoardo Smerilli racconta una storia di immortalità
Dopo aver guardato il cortometraggio Figlie delle stelle di Edoardo Smerilli, viene da chiedersi: se fosse possibile, sceglieremmo di essere immortali?
Il corto, ispirato a una storia vera, racconta di due sorelle che, una volta morta la madre, si ritrovano a discutere di criogenesi, ovvero del procedimento che consente di «mettere in pausa» la morte e il processo di decomposizione del corpo.
Matilda – interpretata da Nico Guerzoni – è infatti convinta del potere della scienza nel trovare un’alternativa alla morte. O meglio, sa che è solo una questione di tempo perché l’essere umano diventi immortale.
Francesca – Rebecca Liberati – più grande e che «cammina guardando il pavimento e non le stelle», non riesce invece a sostenere la tesi della sorella, nemmeno durante l’interrogatorio a cui il commissario – Ivano Marescotti – le sottopone dopo aver scoperto che il corpo della madre era ancora conservato in casa.

La scelta del genere – drammatico che sfocia a tratti nello Sci-fi – è tutt’altro che banale per un cortometraggio, soprattutto in un panorama come quello italiano, dove la fantascienza lascia più spesso spazio ad altri tipi di racconto. Ma con Figlie delle stelle Edoardo Smerilli osa: mette in piedi una storia vera scegliendo un tema inusuale, la fa svolgere in un’unica stanza e lascia che si sviluppi nell’interazione tra soli quattro personaggi.
E nonostante, o forze proprio per, le scelte osate, il corto ha diversi punti di forza che ne determinano la buona riuscita: tra tutti, la completezza con cui si sviluppano i dialoghi e i personaggi, che riescono ad essere esaustivi in soli 17 minuti. Pensandoci, solitamente in un cortometraggio siamo abituati a interiorizzare il punto di vista di un solo personaggio, il più delle volte proprio del protagonista. Qui invece comprendiamo i come e i perché di ognuno di loro.
Una storia apparentemente complessa riesce quindi a esaurirsi in poco più di un quarto d’ora, grazie alla precisione dei dettagli e all’interpretazione delle attrici e degli attori, che anche solo nei primi minuti vanno dritte al punto e lasciano intendere gli aspetti chiave dei loro personaggi. Non a caso vale la pena citare la collaborazione con Ivano Marescotti, premiato attore e regista che Smerilli dirige nel ruolo del commissario.

La cura dei dettagli e il legame con lo spettatore
Dal punto di vista stilistico, già con Mise en abyme, Edoardo Smerilli aveva aperto un mondo Sci-Fi elegante, con inquadrature che ricordano per certi versi il gusto di Denis Villeneuve. In Figlie delle stelle, seppure la trama e i personaggi non siano simili, ritroviamo lo stesso stile nella scelta delle inquadrature e della fotografia, che si ritagliano un ruolo preciso nel racconto. Sembra infatti che l’attenzione del regista ai dettagli sia il mezzo grazie al quale lo spettatore colleziona tutti gli elementi per non perdersi nulla e vivere la storia in pochi minuti, complici anche le musiche originali di Nico Dalla Vecchia e la scenografia di Eva Aremar e Andrea Tassarin.

E la cura di Smerilli viene premiata, apprezzata implicitamente da chi guarda il corto, che così non solo è coinvolto nella trama in sé, ma si interroga in generale sul tema che viene messo sul tavolo.
Per cui non lasciamo soltanto che la storia ci venga raccontata, ma le permettiamo di lasciarci qualcosa. Proprio come il commissario sembra essere persuaso dalle parole di Matilda, ci chiediamo: se ne avessimo la possibilità, noi – figli e figlie delle stelle, della natura e della scienza – sceglieremmo mai di essere immortali?

Per quanto possa sembrare banale il fatto che un film, o un cortometraggio, sappia spiegarsi e aprirsi completamente agli occhi dello spettatore, si tratta in realtà di un fattore mai scontato, per il quale la cura dei dettagli crea un legame particolare tra chi fa e chi guarda. Inserire questo aspetto in un corto, in cui per definizione si ha a disposizione meno tempo per comunicare, è sicuramente un’idea vincente e una scelta stilistica.
In questo caso, è la scelta stilistica di Edoardo Smerilli.
Figlie delle stelle è disponibile su Vimeo e sul sito del regista, nell’attesa che si torni a parlare di Smerilli e dei suoi attuali progetti, potete vederlo qui:

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