
Cinque consigli di lettura da Più Libri Più Liberi – Parte I
Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria più grande della capitale, approda nuovamente alla Nuvola di Fuksas. Decine e decine di editori, assiepati orizzontalmente in file ortogonali, che sfruttano ogni mezzo retorico per convincere il sacro Lettore a poggiare gli occhi sul libello più dolce della loro più prelibata collana, alternando sapientemente la loquela al silenzio per non sfiancar(si) il mare magnum di giovani, adulti e poveri diavoli – ma attenzione, le categorie tendono a mischiarsi – che si avventura fra i banchetti. E noi? Noi ci sfianchiamo volutamente, con fare auto-persecutorio, passeggiando di libro in libro con la speranza di trovare il Sacro Graal dei Monty Python, e vi aggiorniamo sulle meraviglie più o meno sepolte che troviamo nel corso del cammin di nostra vita – alternando i saggi a tema cinematografico alle graphic novel, i testi mediologici alla filosofia del contemporaneo, la fotografia all’antropologia, con l’obiettivo di creare una prospettiva larga e apprezzabile da tutti i fronti. In questo articolo, raccogliamo dei brevissimi appunti su cinque dei libri che abbiamo voluto prelevare dal caos di case editrici più o meno conosciute, sperando di rendere un servizio apprezzabile ai nostri cari “fieranauti”. Ci ripeteremo ben presto, nel periodo fra questo primo articolo e Natale, proponendo consigli per ulteriori testi della cornice mediale.

Il primo testo che segnaliamo è The Weird and the Eerie. Lo strano e l’inquietante nel mondo contemporaneo (minimum fax, 2019; 18€) scritto da quel Mark Fisher che ha raggiunto qualche anno fa la fama internazionale con Realismo Capitalista. Indagando fra letteratura, musica e cinema, e creando così una panoramica di particolare rilievo, il critico e scrittore anglosassone passa da Lovecraft ai Fall, da Philip Dick a Lynch, da Margaret Atwood a Brian Eno, da Kubrick a Nolan, definendo progressivamente i contorni di due concetti che nella nostra lingua sono molto difficilmente traducibili – e consentendoci dunque di approfittare di un processo di specificazione onomastica, oltre che di riflessioni di grande interesse. Un viaggio cosmico nei bassifondi del retrobottega degli ambienti mediali contemporanei.

Fastwalkers (D Editore, 2022; 69,69€) non è un romanzo, non è un fumetto, non è un manga, non è un saggio, non è [INSERT ANY KIND OF TEXT]. È invece l’ultima creazione artistica di Ilan Manouach, realizzata tramite l’utilizzo di tecnologie TTI, ovvero delle intelligenze artificiali “text-to-image” di cui si è molto parlato nello scorso periodo, capaci di tradurre in immagini dei prompt testuali – quindi immagini basate su «different community datasets, proprietary algorithms, indexing regimes, beta testing, and generative models, all trained on millions of data units and text bodies specifically to make this book», o almeno così scrive Manouach sul suo sito di riferimento. Il riassunto è che questo non è un normale libro: è un oggetto artistico, che prende forma in 500 e passa pagine di immagini hentai misto a riflessioni testuali filosofico-bioetiche. Un oggetto mistico-rituale da non farsi sfuggire, considerando che ne sono state stampate pochissime copie a livello europeo, in un progetto orizzontale e anarchico orchestrato da Manouach stesso attraverso l’Europa.

Arte e agency. Una teoria antropologica (Raffaello Cortina Editore, 2021; 32€), scritto dal britannico Alfred Gell – antropologo sociale specializzato nello studio dell’arte come fenomeno panumano – costituisce un saggio seminale per quanto riguarda il tema del potere che gli oggetti artistici esercitano sull’uomo. Se per Gell le statue di Michelangelo e i tatuaggi maori sollevano questioni comparabili, non resta che lasciarsi trasportare da una riflessione inter-mediale sui cosiddetti “agenti sociali”, e sul modo in cui la tecnica – e i materiali sui quali la tecnica viene applicata – esercita un fascino incantante nei confronti degli uomini. «Il marmo e la pelle incorporano i gesti che li hanno modificati, le intenzioni di coloro che li hanno trasformati, e agiscono come persone in carne e ossa», recita la descrizione dell’editore. Teorie dell’embodiment, mente estesa, nuovi materialismi, estetica contemporanea: tutto in un singolo volume.

Hypericon (Coconino Press, 2022; 25€) è l’ultimo fumetto di Manuele Fior. Si tratta di una delle uscite più apprezzate dell’ultimo anno; l’ennesima pubblicazione di alto livello di Coconino Press, che si conferma come fonte di fumetti di ottima qualità. La storia d’amore di Ruben e Teresa nella Berlino degli anni Novanta si intreccia diegeticamente con la vicenda di Howard Carter, che nel 1922 faceva emergere da un antro oscuro il sarcofago nascosto di Tutankhamen. La mano di Fior dipinge con grande sobrietà una storia multidimensionale, raccontando il grande intreccio fra la Storia e la storia – e dando prova di capacità narrative da non sottovalutare. Un ottimo fumetto anche per i novizi del genere.

Ambienti animali e ambienti umani. Una passeggiata in mondi sconosciuti e invisibili (Quodlibet, 2010; 16€) è un testo mediale di rilevanza assoluta. Esponente storico di una branca di studi multidirezionale, Jacob von Uexküll è uno dei fondatori dell’etologia contemporanea – nonché uno dei primi precursori dell’ecologia –, e vede in Heidegger uno dei suoi principali e immediati estimatori. La sua analisi si fonda sulla relazione fra la «struttura ontologica» degli esseri viventi e il loro «essere-nel-(rispettivo)-ambiente», che, volendo riassumere forzatamente il saggio, sono due categorie biunivoche e che si influenzano inevitabilmente fra loro. Le illustrazioni di Kriszat, orchestrate a quattro mani con Uexküll, costituiscono un incredibile valore aggiunto. Un testo consigliato a tutti i lettori dediti allo studio degli apparati mediali, per una prospettiva al contempo originale e fondante di una branca di studi al giorno d’oggi al centro di grandi sviluppi.
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