
“Obi-Wan Kenobi” Episodio 4 – Un altro Episodio 4
Attenzione: la recensione contiene spoiler dell’episodio 4 di Obi-Wan Kenobi. | Ogni scelta è politica. La forma delle patatine è politica, la rilegatura dei libri è politica, far fare a Sio i fumetti del Cucciolone è sfacciatamente politica. E se ogni scelta è politica allora è anche potenzialmente pedagogica. La scelta di rilasciare ad esempio tutti o quasi gli episodi di una serie in un’unica data o rilasciarli settimanalmente dice molto della politica di un’azienda (e non solo di politica aziendale). Del resto è intuitivo; rilasciare tutti gli episodi in un’unica soluzione è una scelta che ha a che fare con la concessione di tempo («io te li do, tu guardali quando e come vuoi»). Rilasciare un episodio a settimana invece istituisce una rigida ritualità che rende più facile riconoscere pattern e strategie di vendita, le quali se ben adoperate fidelizzano il pubblico, ma concorrono anche al rischio di rendere ancora più evidenti le pecche e i vizi del sistema.
In altre parole Netflix concede, Disney presiede. In una scuola le lezioni di Disney sarebbero magari anche accattivanti e scoppiettanti ma rigorosamente frontali. La loro campagna elettorale sarebbe graduale e arriverebbe alle dichiarazioni più eclatanti solo a poche ore dal silenzio elettorale e nel mezzo ci sarebbe una relativa calma. Non proprio inattività, quanto un siparietto prevedibile e appena coerente con tutto ciò che hanno detto fino a quel momento. Insomma, se non fosse chiaro, la Parte IV di Obi-Wan Kenobi è banalmente un altro Episodio 4 di una serie Disney Plus.

In realtà ci sono molte convergenze nell’episodio di questa settimana rispetto al precedente, immaginiamo più o meno volute. Il personaggio di Obi-Wan, che a tutti gli effetti esordisce in un “Episodio 4”, qui rispolvera i suoi cavalli di battaglia: le infiltrazioni a passo felpato nei corridoi o le guardie rigorosamente idiote da aggirare e raggirare così come molti topoi appunto dell’Episodio IV per antonomasia: comunicatori a forma di evidenziatore lasciati incustoditi e ripresi all’ultimo secondo e i tentativi più o meno riusciti di infiltrarsi in una base imperiale. Tutte cose molto belle, nostalgia ultra-inflazionata ma niente di più. Ed è proprio in questo “niente di più” che si consuma la macchina propagandistica Disney e che in questo caso ha poco a che fare con LucasFilm. Disney tramite Disney+ ci educa a una religiosa attesa del colpo di scena (le dichiarazioni eclatanti di cui sopra) limitandosi ad adempiere a quelli che crediamo siano i suoi doveri verso di noi ma in realtà palesando tutti i limiti di una politica che alla lunga è più controproducente che altro.

La parte IV di Obi-Wan Kenobi è poco più di un filler con molti, troppi Deus Ex Machina e troppo pochi momenti salienti. La storia non avanza ma a malapena cambia direzione e a farne le spese e il personaggio di Reva, qui ridotta a poco più di una macchietta incattivita. Alcune scene imbarazzanti che coinvolgono la piccola Leia (ok, ragazzina forte finché vogliamo, ma è pur sempre una bambina sotto tortura, prima o poi dovrà piangere anche lei) e Obi-Wan («Tranquilla sotto il mantello non noterà nessuno che ho un altro paio di gambe»).
E il finale? Anche questo è un classico finale da Episodio 4 di Disney+: un cliffhanger da manuale che sembra dirci, per citare Hayden Skywalker, «è qui che inizia il divertimento». Non abbiamo dubbi o almeno vogliamo essere fiduciosi che gli ultimi due episodi saranno una bomba, ma per quanto tempo sarà possibile per Disney+ fare questo giochetto senza che ne subiscano contraccolpi pesanti? E non parlo di recensioni totalmente negative («purché se ne parli…») ma di un’abitudine passiva o peggio di una vera e propria stanchezza che fa male sia al pubblico sia agli addetti ai lavori. Sia quindi l’episodio 4 un momento di riflessione per chiederci cosa vogliamo come pubblico da chi ha in mano molte delle nostre proprietà intellettuali preferite: bastano sempre sei episodi da cinquanta minuti per raccontare storie lunghe e complesse? Ha ancora senso distribuire episodi settimanali al solo scopo di occupare tempo invece di concederlo?

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