
Arrestato Valerio Lundini, è il capo delle BR
“Mi sembra una combinazione felicissima di poesia e di crudo realismo”
(Enrico Berlinguer su Una pezza di Lundini)
L’immagine in copertina è stata creata da Giulia Panedigrano
Da tempo sembrava che le Brigate Rai avessero trovato una nuova guida, gli inquirenti ne erano sicuri, financo l’opinione pubblica si era accorta di un cambio di marcia nel sottomondo dell’intrattenimento di Stato. Dapprima solo voci fugaci, chi nominava Antonella Clerici, chi faceva il nome di Francesco Giorgino del TG1 (sì, lui, quello che conclude il notiziario rivelandoti che ore, minuti e persino secondi sono in quel momento, quando si dice “zeitgeist”…). Ma nulla, nulla di concreto. Poi un nome, quasi sussurrato con timore reverenziale: Valerio Lundini. Non può essere, pare uno scherzo, ma come spesso accade, le voci corrono più veloci di un salame gettato nel corridoio. E stanotte la notizia, all’1:04 dell’1/04, Valerio Lundini è stato arrestato dai militari dell’Arma di Taggia, che l’hanno sorpreso a pascolare come un qualsiasi Gollum in completo blu a Roma sulle sponde del Tevere, zona Ponte Marconi, mentre ripeteva ossessivamente le parole “ConteeEEaaA TorpeeeEEeEdine”. Ancora a piede libero, invece, la complice di Lundini, quella Emanuela Fanelli che si è rivelata una pasionaria dalla battuta facile e soprattutto dai gesti eloquenti.

I capi d’imputazione
Valerio Lundini è il capo delle BR, e certo basterebbe questo a giustificarne gli arresti, ma vediamo tutti i capi d’imputazione del noto showman romano: rivoluzione televisiva, circonvenzione di memista incapace, uso di “erre” stupefacenti, tentato rapimento di Luis Sal, strage di zombie, pressapochismo, abuso di cravatte, bullismo su Odifreddi, guerra delle erre mosce con l’Avvocato Agnelli, feste di compleanno, tempi morti, va bine va bine. Reati imperdonabili e ipermemabili che si aggiungono a una sfilza di sketch ora sottoposti a sequestro e messi al vaglio dagli inquirenti, in cerca di battute buone per la loro grigliata di Pasquetta (in barba alle norme anti-coviddi). Prima di passare alle dichiarazioni della difesa, un po’ di pubblicità.

La difesa
Rieccoci, dunque, l’avvocato della difesa, Aldo Grasso, ha rilasciato ai microfoni di altre emittenti dichiarazioni che ora andiamo a riportare come nostro scoop, senza citare la fonte: “La tecnica principale del Lundini è il vecchio e caro straniament*: il programma sembra nascere provvisorio per sostituire qualcos* che per motivi tecnici non è andato in onda. A quel punto inizia il processo penale di tutti i meccanismi classici della tv, dalla parodi* alle domande incongrue nei talk, dal contribut* assolutament* irrilevant* dei critici del Corriere della Ser* al mockumentary (il falso documentario, pensate quante ne so), dal regalare cuccioli di Torpedine in diretta a trasformare l’imbarazz* in amenità. Insomma un’apologia di Ug* Tognazzi e del suo stile di vita, molto meglio di certe serie italiane”.
Una difesa che, passatemi il termine, non capiamo, e che ci sembra – se si può dire in TV – del tutto irrilevante. Lundini va punito con forti dosi di share e siamo sicuri che nemmeno centomila lire basterebbero a pagare la cauzione che, come ha detto Mattarella, speriamo sia tra le più gravi: qualche mese senza barbiere e pure una ramanzina del signor Giovanni.
La soddisfazione nel mondo dell’alta cultura
Giletti, il cabarettista romano medio, il cabarettista medio di mediolanum: tutto il mondo della cultura high brow – in italiano “Hai Brau, molto piacere, sono nata in Germania” – si stringe attorno agli inquirenti in un gesto ai limiti della denuncia per mancato distanziamento e festeggia oggi brindando con fiumi di bevanda al gusto cola. Nel frattempo al gabbio Valerio Lundini è rimasto solo, un uomo che non ha capito se si trovi in un gigantesco scherzo di Ugo Tognazzi o cosa, ma che è forte dell’amicizia di alcuni adepti a lui rimasti fedeli, che gli mandano le arance. Sull’ultimo cesto un biglietto recitava “A te che sei GRRaaAAaNNDeeEeee. Sempre tuo, Maxino”. Vi terremo informati sugli sviluppi della vicenda, magari se ci va di scrivere ci sentiamo per l’arresto di Emanuela Fanelli, ancora a piede scarzo libero ma ricercatissima in periferia romana. In tutti i casi saremo politically correct come sempre, evitando le insidie della pubblicità occulta e le feste di compleanno per gente di nome Adalberto. A prest*. 🐟
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