
Le settimane liriche su Rai 5: dal 18 al 22 gennaio è il turno di Emma Dante
Su Rai 5, il 2021 è cominciato con le “settimane liriche”: l’Opera di Emma Dante occuperà la settimana dal 18 al 22 gennaio, fatta eccezione per martedì 19. Ogni mattina alle 10.00 si potranno recuperare le regie operistiche dell’artista palermitana, e da Rossini a Bizet ce n’è per tutti i gusti.
Su Rai 5, le 10.00 del mattino significano una cosa sola: Opera. Tra produzioni più o meno recenti, pescando nel vastissimo repertorio europeo, si possono recuperare gli adattamenti più diversi anche degli stessi libretti. Il nuovo anno è cominciato con una programmazione settimanale dedicata a diversi registi d’opera, a partire da Damiano Michieletto (suo è il Rigoletto estivo al Circo Massimo). Il ciclo di “settimane liriche” prosegue con l’Opera di Emma Dante, che nell’inverno ha dovuto rimandare Iphigénie en Tauride di Gluck, il cui debutto era previsto al Teatro Fraschini di Pavia, mentre il San Carlo di Napoli ha rinunciato a un adattamento della Bohème da parte della regista palermitana.
Dal 18 al 22 gennaio, fatta eccezione per martedì 19, la firma di Emma Dante segna la programmazione di Rai Cultura per Rai 5. In apertura il 18 gennaio, l’opera di debutto di Emma Dante che ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala nel 2009/2010: con Jonas Kaufmann nei panni di Don Josè e Anita Rachvelishvili a interpretare la Carmen gitana di Bizet, c’è Daniel Barenboim sul podio. Tra tufi e mattoni, una Carmen scabrosa, quasi eroica nell’efferatezza della sua passione, affronta uno scenario mediterraneo fanatico e crudele.
Si prosegue mercoledì 20 gennaio con L’angelo di fuoco di Prokof’ev, allestimento per il quale l’Opera di Roma si è trasformata nelle catacombe di Palermo, tra salme e guardiani dei sepolcri resi vivi e carnali dalle scene di Carmine Maringola. In sintonia con la direzione quasi frenetica di Alejo Pérez, Leigh Melrose ed Ewa Vesin dividono la scena con un ballerino di breakdance.
Giovedì 21 gennaio è il turno di Cavalleria Rusticana, opera di ispirazione verghiana del livornese Pietro Mascagni; solitamente accompagnata da Pagliacci, il dittico è qui invece formato con La voix humaine, tragedia di Poulenc ispirata dalla pièce di Jean Cocteau. Su uno scenario asettico e asfittico di ospedale, Anna Caterina Antonacci affonda con sensualità in un monologo morboso in cui al declamato-recitato si alterna il flusso di un canto drammatico, spezzato a intervalli dalle figure del passato che come ombre le riempiono spietatamente la vista. Lo stesso intreccio di amore e morte lega la vicenda di Santuzza (Carmen Topciu) e Turiddu (Marco Berti), il cui tradimento sfocia nel rancore della donna “scomunicata” e nel delitto d’onore. Sul fondale del Teatro Comunale di Bologna, una Sicilia religiosa e indolente, animata da Vie Crucis e banchetti tra i quali si muove con duttilità la bacchetta di Michele Mariotti.
La settimana di conclude con La Cenerentola di Rossini, in onda il 22 gennaio nella versione andata in scena al Teatro dell’Opera di Roma, e che riconferma l’intesa tra la regista e il direttore Pérez. Angelina (Serena Malfi) e Ramiro (Juan Francisco Gatell), tra parenti irati e sosia degni del più meschino Plauto, coronano il loro sogno d’amore in una giostra delle meraviglie che incanterebbe anche l’Alice carrolliana.
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