
Salvatore, Shoemaker of dreams – Il sogno epico di Ferragamo lungo una vita
Quando si sente dentro di sé una vocazione fremere e pulsare, è quella che si deve seguire. Questo è forse il più grande insegnamento di Salvatore Ferragamo che già da bambino, scoperta la sua passione/ossessione per i piedi, intraprese la carriera di ciabattino. Prima a Bonito suo paesino di origine dove in una sola notte confezionò le scarpe per la comunione delle sorelle, poi a Napoli dove imparò il mestiere, ed in seguito in America dove si perfezionò e diede inizio al suo sogno.

Questa storia incredibile, quella di un uomo che dal niente ha saputo creare un impero, un’azienda ed un marchio unici e riconoscibilissimi, è raccontata in Salvatore, Shoemaker of dreams, documentario diretto da Luca Guadagnino e presentato fuori concorso a Venezia77.
Un’opera epica, monumentale, 120 minuti ricchi di contenuti, testimonianze, immagini di repertorio, super 8, fotografie incastonate le une nelle altre – grazie al minuzioso montaggio di Walter Fasano – per creare un ritratto il più dettagliato e sfaccettato possibile di un genio innovatore della moda. Ferragamo parte per gli Stati Uniti come migliaia di altri uomini – ragazzini nel suo caso – ma non si accontenta di lavorare in fabbrica sfruttando i contatti fornitigli dal fratello maggiore; Salvatore vuole farsi riconoscere per il suo talento. Approda in California proprio quando Hollywood sta nascendo, e diventa ben presto un punto di riferimento. Con Ferragamo nasce il connubio tra moda e divismo: progetta e realizza scarpe per tutte le star del cinema muto. Lilian Gish, Paula Negri, Gloria Swanson, Rodolfo Valentino indossano le sue scarpe e non di rado stringono amicizia con l’italiano. Raggiunto il successo, Salvatore torna in Italia per poter creare a tutti gli effetti un’azienda: decisione coraggiosa che lo porterà negli anni Trenta a dover dichiarare fallimento. Insomma, una vita intera trascorsa ad inseguire un sogno attraverso le difficoltà ed i decenni più bui della storia italiana senza mai perdersi d’animo.

Guadagnino costruisce con intelligenza il documentario, creando uno stabile equilibrio tra i vari settori che tocca. Non è solo moda, non è solo storia, e nemmeno cinema. Le varie arti si intersecano insieme alla medicina e alla anatomia – non a caso lo stesso Ferragamo negli Stati Uniti frequentò un corso di anatomia per meglio poter comprendere la conformazione e la struttura del piede – e danno vita a un’opera dinamica e complessa in cui si alternano immagini e parole sul pubblico e del privato. Dall’accorato e sentito ricordo dei figli e dei nipoti di Ferragamo, si passa alle testimonianze di Martin Scorsese che ripercorre il viaggio degli italiani in America e la Hollywood delle origini, per poi tuffarsi nel mondo della moda insieme a stilisti come Manolo Blahnik e Christian Louboutin che racconto le idee e le grandi intuizioni del “calzolaio irpino” che creò il made in Italy.
Anche un apparato storico-scientifico viene in supporto, perché nessun aspetto del racconto deve essere abbandonato al caso, ed è così che davvero il documentario diventa uno spaccato vivido di Storia: quella di Salvatore che spazia e allarga il suo orizzonte abbracciando quella di due Paesi, di una generazione, di un’epoca, di un mondo che non c’è più ma al quale quello contemporaneo deve guardare con immensa gratitudine e rispetto. Ferragamo è stato un pioniere, un genio, uno sperimentatore che ha “giocato” con materiali e forme, che ha saputo valorizzare le donne e render loro omaggio.

Le calzature sono un mondo, sono la costante di una vita di successo, sono alfa e omega di Salvatore, shoemaker of dreams, che si apre con la macchina da presa che segue le varie fasi della produzione delle Marilyn (modello di scarpe con il tacco). Un paio di Marilyn rosse, pronte per la messa in vendita, su cui appare la scritta “directed by Luca Guadagnino”, quasi a voler sottolineare che quelle scarpette rosse, insieme al regista e alla sua arte, ci porteranno nel “Magico mondo di Salvatore Ferragamo”. Allo stesso modo, il viaggio con ai piedi un sogno lungo una vita si conclude con un piccolo spot animato in cui sfilano e si riuniscono in un cerchio – quello della vita, appunto – tutti i modelli di calzature ideate da Salvatore e mostrate lungo le due ore di un film.
Sì, è il caso di dirlo: Salvatore, shoemaker of dreams è una gemma del made in Italy targata Guadagnino.
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