
Tuttinsieme – Grido di speranza e amore | Biografilm 2020
La nostra recensione di ‘Tuttinsieme’, di Marco Simon Puccioni, uno dei 41 film selezionati alla 16ª edizione di Biografilm Festival, di cui Birdmen Magazine è media partner. Clicca qui per scoprire come vedere tutti i film del Festival in streaming gratuito su MyMovies (fino al 15 giugno). Un’occasione unica, da non perdere!
A volte i film celano i loro significati, non prendono posizioni precise per lasciare la parola allo spettatore. In Tuttinsieme il messaggio è chiaro, semplice, diretto, perché dovrebbe essere un assunto universale: “è l’amore che crea una famiglia”.
Questa definizione di famiglia dovrebbe essere ovvia, ma purtroppo in Italia non lo è stata. Nel nostro Paese la legge per le unioni civili è passata solo nel 2016 grazie a Monica Cirinnà senza però riuscire ad includere la stepchild adoption (ovvero la possibilità per uno dei componenti della coppia di adottare il figlio del partner). Una testimonianza di questa battaglia quotidiana per l’affermazione della cosiddetta famiglia arcobaleno è Tuttinsieme di Marco Simon Puccioni, disponibile a partire dalle 21.00 di lunedì 8 giugno su MyMovies a questo indirizzo. Il documentario co-prodotto da Raicinema e Inthelfilm, facente parte di un progetto destinato ad accompagnare la crescita dei due figli del regista, è un cavaliere che senza paura riesce ad affrontare il nemico più grande: l’ignoranza. Tuttinsieme segue Prima di tutto (menzione speciale ai Nastri d’Argento del 2016), racconto del difficile percorso di Marco Simon Puccioni e di suo marito Giampietro Preziosa per realizzare il loro sogno di paternità che li ha portati fino in America dove, tramite la maternità surrogata, hanno visto nascere i loro gemelli, David e Denis.
Se Prima di tutto era più aderente alla comune formula del documentario, Tuttinsieme è un progetto molto più complesso e ambizioso che cerca di coniugare il diario di famiglia all’educazione civica e alla lessicologia. La regia trasparente di Puccioni si occupa di portare sullo schermo anche i dettagli più semplici della vita di tutti i giorni, come un padre che prepara i vestiti per la valigia del proprio figlio. Certe scene sembrano provenire da quelle nostalgiche cassette che si registravano un tempo con i ricordi più belli. Lo spettatore si trova a viaggiare in macchina insieme alla famiglia Puccioni – Preziosa o a inseguire i bambini mentre giocano. È un diario che, sebbene in alcuni momenti finisca per essere talmente intimo da estraniare il suo pubblico, riesce a non cadere mai nell’autocelebrazione.
Il secondo filone di Tuttinsieme è quello dell’educazione civica veicolata su due piani. Da una parte vediamo Marco Simon Puccioni e Giampietro Preziosa (produttore del film) conversare con i propri figli su cosa significhi avere due padri per un bambino. I giudizi esterni purtroppo arrivano anche nella loro classe, dove ogni giorno rispondono a domande come “Ma che fine ha fatto tua madre?” e “Ma ce l’hai una madre?”. Dall’altra parte la riflessione di Puccioni allarga lo sguardo sulla realtà italiana, passando da una camminata tra i manifesti inferociti del Family Day per arrivare alla manifestazione tenutasi a Verona nel 2019 contro il congresso mondiale della famiglia. Non mancano i riferimenti alla già menzionata riforma Cirinnà ma anche alle discusse pubblicità di Pro Vita. Questo filone è il vero cuore pulsante del documentario, che attraverso un linguaggio semplice spiega a bambini e adulti la loro quotidianità in un Paese che si ostina a non ascoltare.
Il terzo filone segue l’esplorazione lessicologica portata avanti da Marco Simon Puccioni che cerca, attraverso conversazioni con amici e attivisti, un termine per definire le due donne che lo hanno aiutato a portare al mondo Denis e David, rimaste nella vita dei due piccoli. Non sono zie, non sono madri: per lui servirebbe una parola precisa e nuova. Questa ricerca confusa e troppo imprigionata dalla propria esperienza personale, seppur necessaria, confonde e rischia di annoiare lo spettatore.
Tuttinsieme è un progetto estremamente intimo che riesce, nonostante qualche ostacolo, a gestire tre temi difficili, portando sullo schermo un attivismo intelligente, senza retorica e comprensibile da tutte le fasce d’età. È un grido di protesta ma anche di speranza affinché un giorno tutti possano concordare che è solo l’amore a creare una famiglia.
La proiezione di Tuttinsieme è in collaborazione con Cassero LGTBI Center.
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