
La nuova sezione di MUBI è un regalo per tutti i cinefili – Ecco la Videoteca
Lavoro, studio, svago. Per mesi abbiamo vissuto dentro uno schermo. Le ore dedicate ai film si sono moltiplicate, trascorse setacciando i vari on demand, spulciando siti e facendo zapping alla TV. Alla peggio si finiva alla solita finestra, sul solito panorama di cui oramai si conosce il più minuto particolare. Ora, con l’allentamento delle restrizioni, si accarezza l’illusione di una normalità “esterna”, già tentati dal miraggio della poltroncina nel cinemino di fiducia.
Birdmen, fino ad ora, c’è sempre stato, orientandovi nel dedalo di piattaforme con le sue rubriche di consigli, salvandovi da serate di ignavia bloccati nel paradosso della scelta. Da giovedì scorso però c’è una grande novità, un’opzione a sorpresa che vi tratterrà senz’altro dalle uscite più avventate. La piattaforma MUBI ha una nuova sezione: La Videoteca.
È una rivoluzione globale per il cinema on demand, specialmente per quello d’autore. I film in catalogo per l’Italia non erano molti, e tutti si erano abituati alla trentina del Cartellone, il format integralista che proponeva un film al giorno per farne sparire un altro. Con la videoteca, invece, il catalogo si espande a dismisura, recuperando titoli dalla storia del Cartellone e proponendone di nuovi, a comporre il primo mosaico di titoli che però non abbacina all’apertura del sito.
Già, perché di sito per ora si tratta, anche se MUBI garantisce che presto la Videoteca sarà disponibile anche per App.
Sorvolandone i limiti, più che altro legati ad una diversa proposta di film da paese a paese, si tratta di una strategia in grado di infastidire Netflix & Co. e, forse di primo acchito, i suoi abbonati più intransigenti. La filosofia che fino ad ora aveva contraddistinto MUBI verteva infatti sulla gratificazione di una nicchia esigente, cui proponeva poco ma con un piglio mirato e quasi curatoriale. L’impressione era quella, per certi versi, di frequentare un affezionato cinema d’essai gestito da una squadra di selezionatori di fiducia. L’implementazione di un vasto catalogo non stravolge l’identità della piattaforma e non vi sarà nessuna raccomandazione su base algoritmica. Le varie sezioni rimangono costruite sull’opinione e sulla personalità dei curatori e non sui big data; il tutto, come sempre, correlato da una community attiva ed elitaria, con i suoi miti e i suoi feticismi, ben più consapevole di quella di Letterboxd.
Le novità continuano come sempre a passare dal Cartellone, ma si presume che l’offerta della versione italiana si allarghi in quella che già ora è tra le piattaforme più interessanti ed accurate, con titoli corredati da schede, recensioni, premi e un database di informazioni in continua espansione. Anche gli abbonati dovrebbero aumentare, e si spera che nel tempo MUBI riesca anche a valorizzare le sale “fisiche”, come già sta facendo per il Regno unito, dove ha distribuito pellicole e introdotto recentemente la funzione biglietto MUBI Go.
I film della nuova Videoteca sono proposti in sezioni-rassegne, che non suscitano l’imbarazzo della scelta, ma quello di scoprirsi lacunosi.
Per citarne solo alcune: si va dai Modern Masterpieces, classici di tutti tempi che non escludono il main-stream, a retrospettive su singoli autori, come Truffaut, Varda, Jonas Mekas, Chris Marker e molti altri. Non mancano focus nazionali, con attenzione rivolta anche al cinema indiano, georgiano, polacco (Kieślowski – Zanussi), film restaurati, fra cui i b-movies riscoperti da Refn (byNWR.com), la collaborazione con Fondazione Prada, e le stravaganze su pellicola, come i film della Troma Entertainment. Se ciò non bastasse, vi è poi una ricca offerta di corti d’autore e film di ricerca, sperimentazioni e documentari d’autore.
Cose mai viste altrove, reperibili nei circuiti festivalieri o – ahi noi – soltanto con la più sfacciata pirateria. A proposito di festival: se “il mal di Cannes” vi affligge, nell’attesa di vedere le collaborazioni tanto rumoreggiate e il festival national-popolare We are One, la videoteca ci consola con due sezioni dedicate ai fasti della Croisette, una dedicata alla Quinzaine.
Impossibile elencare tutto, meglio andare di persona sulla Videoteca e farsi un’idea il prima possibile. A chi ancora non è abbonato, MUBI offre un periodo di prova di una settimana, mentre rimane totalmente gratuito per gli studenti di cinema. Che la visione cominci!
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