
Fedeltà – Come tradire le aspettative
Già dalla prima scena, Margherita e Carlo mentono: si presentano ai nostri occhi come una fascinosa agente immobiliare e il suo potenziale acquirente, ben incorniciati in un appartamento lussuoso di Milano centro, all’ultimo piano; le dinamiche di compra-vendita diventano subito più che ammiccanti e presto sfumano in quello che scopriremo essere un roleplay erotico, sorto dalla complicità carnale di una coppia in realtà già assodata da anni. Non poteva esistere anticipazione migliore al leitmotiv della serie: le bugie.

Fedeltà (qui il trailer) è tratta dall’omonimo romanzo di Marco Missiroli (Premio Strega giovani 2019) ed esce il 14 febbraio, il giorno dell’amore. Sgomita sgraziata tra fiorellini, cuoricini e poesiole per piazzare sul tavolo di Netflix Italia un bel paio di corna spropositate, che magicamente si moltiplicano, puntata dopo puntata, fino a creare un effetto valanga pronto a travolgere più o meno tutti i protagonisti della serie: Margherita e Carlo, i loro amici storici, i genitori di lei, tutti affetti dal morbo dell’infedeltà. Per quanto le varie provocazioni ossimoriche di Fedeltà vogliano essere stuzzicanti (“Chi ama si tradisce” recita il sottotitolo della serie), un’aurea banalizzante appiattisce uno dei prodotti più attesi dell’anno, rendendolo più lineare e presumibile di quanto desiderato.
Che poi, a conti fatti, il motore della storia non è nemmeno un tradimento effettivo, quanto un dubbio. Se incomprensioni, accuse, litigi, sono diagnosi di una relazione agli sgoccioli, il sospetto è il primo sintomo del collasso. Il “malinteso” – così lo denominano i due fidanzati – si è consumato nei bagni dell’università, tra Carlo, che insegna lì scrittura creativa, e Sofia, sua brillante studentessa. Malgrado di effusioni non ce ne siano state, i due vengono sorpresi in una posizione compromettente: lei abbandonata tra le braccia di lui, a seguito di uno svenimento improvviso.
In ordine d’urgenza, vengono allertati prima il preside e poi Margherita, che partirà sbirciando il profilo Instagram di Sofia per arrivare addirittura ad introdursi nel suo appartamento. Trovando sulla scrivania la bozza del romanzo incompleto di cui Carlo era sempre stato geloso, tanto da non permetterle di leggerne neanche una riga, i nodi vengono al pettine ed il dubbio cede il posto alla vendetta.
La premessa, di per sé intrigante, sconta il prezzo di uno svolgimento e soprattutto di un finale deboli. Lo scenario cittadino, ostentatamente borghese, contamina la caratterizzazione dei personaggi: da “coppia della porta accanto”, Marghe e Carlo diventano radical chic intenti a brindare con bicchieri di cristallo in un appartamento disordinato, forse con qualche difettuccio di fabbrica, ma pur sempre di design. Persino lo studio del fisioterapista di lei è un enorme open space con vetrate che danno sullo skyline milanese.
La recitazione, a tratti teatrale e macchinosa, amplifica questo panorama inverosimile; gli stessi dialoghi risultano pianificati e controllati, tutt’altro che spontanei e a volte addirittura paradossali. [Spoiler dal film] “Ma chi sei tu?” chiede Margherita ad Andrea (il fisioterapista) all’alba della quinta puntata, dopo aver passato la notte con lui.

C’è da dire, però, che il tradimento di entrambi ricompone una geometria elementare che non è rivoluzionaria ma funziona, almeno a livello di categorie narrative: professore-studentessa e medico-paziente. Inoltre, Andrea e Sofia, i due amanti, rispecchiano rispettivamente l’archetipo della mascolinità, ossia la forza e la sfrontatezza, e quello della femminilità, un animo sensibile ed emotivo. Configurazione di per sé apparente [Spoiler dal libro], in quanto nel romanzo di Missiroli, ad esempio, Andrea, a dispetto dello stereotipo dell’uomo aggressivo e violento che fa a botte ai margini della città, si scoprirà omosessuale.
Forse maggiore introspezione psicologica avrebbe dato una spinta in più al prodotto. Un tema-tabù come quello del tradimento, che già suscita curiosità e fascino, avrebbe potuto solleticare di più certe contraddizioni moderne.
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