
#BirdmenConsiglia: 6 film italiani da guardare su YouTube
Per la rubrica #BirdmenConsiglia oggi vi segnaliamo sei film italiani che potete guardare (e riguardare) integralmente e in buona qualità su YouTube. Parliamo di vere pietre miliari del nostro cinema, ma anche di un paio di titoli che forse non tutti conosceranno e che hanno ora l’opportunità di recuperare facilmente. Tutti questi titoli sono usciti nel periodo d’oro del nostro cinema; la speranza, sopratutto per ciò che concerne i film di genere, è quella che ne vengano messi a disposizione sempre di più sulle piattaforme streaming legali e in home-video, per poterseli godere in qualità ancora più elevata. Partiamo dunque con i 6 consigli.
#BirdmenConsiglia
I soliti ignoti (1958), di Mario Monicelli
Uno dei capolavori della commedia italiana del dopoguerra e di ogni tempo, uno dei tanti successi del maestro Monicelli. Egli porta sullo schermo un vero e proprio spaccato dell’Italia del tempo, oltre che una vicenda comica ormai entrata nella memoria collettiva. Incredibile il concentrato di attori che oggi fanno parte dell’Olimpo della recitazione nostrana: dal mattatore Totò fino a dei giovani Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman.
Lo trovate a questo link.
Accattone (1961), di Pier Paolo Pasolini
Il neorealismo, anche all’alba degli anni ’60, è più vivo che mai nel nostro paese, tant’è che in quella corrente si inscrive anche l’esordio cinematografico di Pasolini. Egli dipinge la periferia romana del tempo (o, più emblematicamente, quella di ogni tempo) in tutta la sua crudezza, dimostrando sin da subito grande perizia tecnica e un’attenzione fuori dalla norma verso l’umanità e le debolezze degli ultimi.
Lo trovate a questo link.
Il grande silenzio (1968), di Sergio Corbucci
Forse lo spaghetti-western più strano che sia stato mai concepito, una vera rarità già per l’epoca ma che riesce a spiazzare anche gli spettatori odierni. Corbucci filma un western invernale, glaciale come i suoi protagonisti: Jean-Louis Trintignant, nei panni del giustiziere muto Silenzio, e uno spietatissimo Klaus Kinski nei panni dell’antagonista Tigrero. Inedito anche il tono crepuscolare dell’opera, tutt’altro che smorzato da inserti comici o da un eroismo spicciolo, e coronato da una colonna sonora magnifica di Ennio Morricone. Un capolavoro del genere.
Lo trovate a questo link.
Fellini Satyricon (1969), di Federico Fellini
Uno dei primi film in cui Fellini riesce a dare libero sfogo al suo incredibile estro visuale, a partire dalle scenografie, passando per i costumi fino alla fotografia, in un vero tripudio di immagini e colori. Il regista romagnolo manipola il già mutilato testo di Petronio a suo piacimento, riscrivendo la storia e mischiandola con diverse tradizioni mitiche, immaginandosi la sua antica Roma senza tempo.
Lo trovate a questo link.
Uomini Contro (1970), di Francesco Rosi
Orizzonti di vergogna. Rosi prende spunto dal romanzo di Emilio Lussu, Un anno sull’altipiano, per girare uno dei film più riusciti di sempre sulla prima guerra mondiale vista dall’inferno del fronte italiano. Una messa a nudo del militarismo più bieco e dell’arroganza del potere, sorretto anche dall’interpretazione umanissima e sofferta di Gian Maria Volontè.
Lo trovate a questo link.
Non si sevizia un paperino (1972), di Lucio Fulci
Nel periodo in cui l’Italia stupiva il mondo con il suo cinema di genere, non può mancare una menzione al nostro “terrorista dei generi”, Lucio Fulci. Questo film è un incubo torrido nell’entroterra lucano: si immette nel solco del più tradizionale giallo all’italiana, aggiungendoci però tutta la morbosità e il gusto del macabro di un maestro dell’orrore. La dose elevata di artigianalità stupisce per l’ingegno, ed è utilizzata per dare vita a una serie di sequenze iconiche (Ornella Vanoni docet) che vi invitiamo a scoprire da soli.
Lo trovate a questo link.
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