
Via libera per il film di Pupi Avati sulla vita di Dante: “Il film della mia vita”
«Tre ore fa, dopo 18 anni, era il 2002 e adesso siamo nel 2020, attraverso una conference call con Paolo Del Brocco e tutto il board di Rai Cinema, è stato finalmente dato il via a questo film su Dante che stiamo preparando per i 700 anni dalla morte, che cadranno il 14 settembre del 2021. Non lo sa ancora nessuno»
Così Pupi Avati ha rivelato nel corso di un intervento a Un Giorno da Pecora, trasmissione condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro su Rai Radio 1.
Il via libera da parte della Rai per il nuovo film di Avati arriva dopo diciotto anni di insistenza da parte del regista bolognese, che ha già scritto il film e realizzato la traduzione in lingua inglese (leggi la nostra recensione del suo ultimo film, Il signor diavolo).
«Per il mio film su Dante Alighieri sono diventato un accattone, vado a bussare alle porte dei potenti e ricevo tante rassicurazioni. Poi non succede mai niente. Io sono ancora qui ad ascoltare le promesse. La Rai nel frattempo ha prodotto un film sulla vita della Ferragni…»
Poco più di un mese fa, Pupi Avati parlava in questo modo ospite a TourismA, il salone dell’archeologia e del turismo culturale organizzato a Firenze dalla rivista Archeologia Viva.
Nonostante Dante Alighieri sia indubbiamente l’italiano più conosciuto e letto al mondo, il cinema non ha mai espresso un interesse concreto nel realizzare un film sulla figura del Sommo Poeta (infatti solo Fellini e Zeffirelli avevano accarezzato l’idea, per poi abbandonare i progetti per diverse motivazioni). Pupi Avati invece, grazie alla lettura della Cronica di Dino Compagni (testo che, come da lui stesso rivelato, ha cambiato la sua percezione di Dante e della Divina Commedia nata ai tempi del liceo), ha tentato negli ultimi vent’anni di andare a caccia di tutto ciò che si potesse leggere su di lui e di studiare quanto più possibile sulla vita del poeta.
Fondamentale in questa ricerca è stato l’incontro con Giovanni Boccaccio e la sua opera Trattatello in laude di Dante, da cui Pupi Avati ha preso spunto per la stesura della sceneggiatura e intorno al quale ruota il progetto del film. Avati definisci Boccaccio come il suo Virgilio, la “password” che gli ha permesso di pensare Dante in ottica cinematografica.
«Un progetto semplice e spettacolare: la vita del creatore della Divina Commedia raccontata attraverso l’autore del Decameron che del primo non fu solo un devoto ammiratore, bensì un geniale “editor”»
Tra i recenti aggiornamenti, proprio sulla sceneggiatura c’è il contatto con Enrico Malato. Malato è docente di storia della letteratura all’Università di Napoli, Presidente della Commissione scientifica preposta all’Edizione Nazionale dei Commenti danteschi e coordinatore della Nuova edizione commentata delle opere di Dante (Necod). Pupi Avati avrebbe contattato il docente proprio in seguito alla lettura della Necod.
Gli esterni del film dovrebbero essere girati tra la Toscana e l’Emilia Romagna, le terre che hanno visto Dante cittadino ed esule. Si pensa ad un cast internazionale, con il regista di Bologna che spera di poter coinvolgere Al Pacino nel ruolo di Boccaccio.
«È il film della mia vita, riassume la mia esperienza esistenziale e tutto il cinema che ho fatto finora»
La pellicola dovrebbe uscire nel 2021, a celebrazione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri (1265 – 1321).
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Speriamo bene…
[…] dopo l’approvazione da parte della medesima emittente del suo epocale progetto sulla vita di Dante Alighieri, il regista bolognese ci svela alcuni retroscena sui suoi attuali lavori, senza però nascondere […]