
La musica in Jim Jarmusch – Dalla colonna sonora alla recitazione
Pochi giorni dopo il sessantasettesimo compleanno del regista americano Jim Jarmusch, ripercorriamo qui il racconto di alcune delle sue opere, analizzandone un elemento sempre molto presente, la musica. In tutti i suoi film il regista dà infatti grande importanza a quest’arte, non solo mostrando una grande sensibilità musicale nella cura della colonna sonora, ma anche attraverso la presenza di musicisti in quanto attori all’interno dei suoi film.
Fin dal suo primo lungometraggio, Permanent Vacation (1980), il regista focalizza il suo interesse sulla descrizione di personaggi marginali. Protagonista del film è il giovane Aloysious, che vaga per le strade di New York vivendo una vita monotona. L’unico elemento che ritma le sue giornate è la musica jazz. Quest’ultima, riprodotta dal sassofono di John Lurie, incita il giovane Aloysious ad esibirsi in dei passi di danza all’interno della sua stanza. Il jazz la fa da padrone anche in Stranger than Paradise (1984), dove la routine di Willie, un newyorkese interpretato proprio dal musicista John Lurie, viene spezzata dall’arrivo a sorpresa di sua cugina Eve, sottolineato dalla canzone I put a spell on you di Screamin’ Jay Hawkins. All’interno del montaggio, la musica serve a ritmare il vagabondare continuo dei personaggi che ci vengono descritti.
Anche in Down by Law (1986) la presenza musicale è molto forte poiché John Lurie e Tom Waits, affiancanti da Roberto Benigni, interpretano tre carcerati che si trovano nella stessa cella. Il film si apre sulle note acide del blues Jockey Full of Bourbon di Tom Waits e tutta la colonna sonora è caratterizzata da un jazz malinconico che, grazie all’utilizzo di percussioni e alla voce cavernosa e fonda di Waits, finisce per infondere al film uno spirito tribale. In un film più recente, Paterson (2016), il regista ci racconta la vita di un autista di autobus, interpretato da Adam Driver, che scrive poesie prendendo ispirazione da ciò che lo circonda nella sua routine. La musica d’ambiente elettronica, tinteggiata da qualche momento di crescendo, è stata realizzata in questo caso dalla band SQÜRL, della quale fa parte lo stesso regista. Dopo aver debuttato come tastierista negli anni ’80 nella band new wave The Del-Byzanteens, Jim Jarmusch si è in seguito dedicato alla chitarra nel gruppoSQÜRL, componendo con Shane Stoneback e Carter Logan vari brani per i suoi stessi film.
In Mystery Train (1989) e Night on Earth (1991), il regista mischia più storie all’interno di un solo film. Nel primo caso tre vicende sono collegate dalla figura di Elvis Presley, mentre nel secondo ci vengono presentate le relazioni che si vengono a creare all’interno di un taxi, in cinque città diverse, che hanno come sfondo sonoro ancora una volta la musica di Tom Waits. Intreccio di storie che viene utilizzato anche in Coffee and Cigarettes (2003), dove undici episodi si susseguono accomunati dal fatto che dei personaggi fumano e bevono del caffè, discutendo di tematiche di volta in volta differenti. In questo caso il cast è ricco di personalità derivate dal mondo musicale, a Tom Waits si aggiungono Iggy Pop, il rapper RZA e ed il musicista Jack White.
In Dead Man (1995), dove la colonna sonora viene affidata al chitarrista folk-rock Neil Young, ci viene presentato il vagare nel selvaggio West del giovane William Blake interpretato da Johnny Depp, mentre per Ghost Dog: The Way of the Samurai (1999) la colonna sonora è assegnata a RZA, rapper e produttore americano che contribuisce alla creazione di un’atmosfera hip-hop, all’interno della quale seguiamo le azioni di un sicario afro-americano molto legato al codice d’onore dei samurai. In questi due casi, Jarmusch si stacca dalla narrazione della quotidianità per toccare tematiche esistenziali e spirituali legate al significato della vita.
Negli ultimi anni, Jarmusch sembra essersi dedicato maggiormente al genere fantastico. Only Lovers Left Alive (2013) racconta dell’amore tra una coppia di vampiri: il musicista solitario Adam e Eve. La colonna sonora, che nasce dal riuscito incontro fra gli SQÜRL ed il musicista di liuto olandese Jozef van Wissem, fonde i suoni dell’antico strumento a corde con le chitarre elettriche suggerendo un’atmosfera cupa e misteriosa. Infine, con The Dead Don’t Die (2019) Jarmusch si lancia nel genere horror dando vita ad un’invasione di zombie che per la vena comica ricorda Shaun of the Dead (Edgar Wright, 2004). Per il suo ultimo film, il regista ha concepito, sempre con la sua band SQÜRL, una colonna sonora apposita dominata da suoni elettrici che seguono l’andamento della storia sottolineandone i momenti di tensione. Ancora una volta il cast vanta di una serie di personalità musicali, ai già citati Tom Waits, Iggy Pop e RZA si aggiunge la giovane cantante Selena Gomez.
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