
Ecco “Out of the city”, tra i vincitori del Premio Roma Videoclip
Il Premio Roma Videoclip è il più importante riconoscimento nazionale italiano rivolto al video-clip (in origine chiamato “Filmato cine-musicale” – a cavallo tra gli anni settanta e ottanta). Tra i vincitori della sedicesima edizione del concorso (tenutasi a Roma nell’ottobre del 2018), figura anche – nella Sezione Indipendente – Out of the city, che si aggiudica il Premio Rivelazione.
Il cortometraggio è stato realizzato dall’emergente regista aronese Rodolfo Gusmeroli (classe 1997) per un singolo della band KEEMOSABE, un gruppo italiano indipendente – di stampo modern rock-pop – nato, cresciuto e definitosi tra Lago Maggiore, Londra, Milano e New York. Come il precedente Stay awake (anch’esso realizzato da Gusmeroli, che conferma così il sodalizio con la band), il video-clip anticipa l’uscita (prevista nel marzo 2019) del primo EP dei KEEMOSABE.
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Un cortometraggio di quattro minuti certamente (e sorprendentemente) low-budget. Come afferma il regista stesso, «Abbiamo speso solo 6 € per realizzare il film; giusto il costo della lacca per capelli». L’idea per il video-clip nasce qualche mese prima dell’inizio delle riprese, avvenute in un giorno e mezzo nel maggio del 2018 (erano state programmate tre giornate, ma, come ci racconta Gusmeroli – da noi intervistato per l’occasione –, la pioggia ha costretto un brusco e inevitabile taglio sui tempi). La band e il regista utilizzano al meglio amicizie e conoscenze per sopperire alla scarsità del budget, prestandosi anche come attori nell’interpretazione di una perfetta e classica crime-story americana, che – dai costumi alle macchine d’epoca – ricorda le atmosfere del celeberrimo Scarface (Brian De Palma; 1983) e soprattutto le ambientazioni anni settanta di American hustle – il film che nel 2014 vale al regista David O. Russell dieci nominations agli Oscar. Sfruttando anche la casa del batterista dei KEEMOSABE (Sebastiano Vecchio), il video-clip viene girato sul confine lombardo-piemontese, tra Arona e Sesto Calende, sul Lago Maggiore, “terra” d’origine sia della band che del regista (la location iniziale è il famoso Grand Hotel des Iles Borromées di Stresa).
Delinquenti, ladri in fuga alla Romanzo criminale. Gusmeroli – anche in virtù di scelte fotografiche sempre oculate e appropriate – si rivela in grado di calare perfettamente il film nel contesto storico (e cinematografico) di riferimento.
Riprendendo alcuni stilemi e linguaggi della Blaxploitation americana – vedasi il topico escamotage narrativo nei titoli di coda –, lo sguardo filmico del regista (che – a parte brevi sequenze con camera a mano – si avvale quasi esclusivamente di un gimbal) ci mostra movimenti di macchina sicuri e fluidi, anche repentini, per un montaggio pressoché impeccabile, capace di donare un ritmo incalzante (e a tratti sapientemente frenetico) alla narrazione. Uno short-film – la cui post-produzione è durata solo una settimana – ottimamente riuscito e confezionato; una breve parentesi ritmico-musicale immersa in un preciso immaginario cinematografico di genere – rispettato e omaggiato dal regista aronese (e dalla sua mirrorless compatta), in un’operazione di recupero dal gusto citazionistico e postmoderno.
Rodolfo Gusmeroli, ad oggi, è alla post-produzione del suo prossimo mediometraggio: Sturling, un cinecomic tutto italiano – la cui uscita è prevista nella prima metà del 2019. Per saperne di più su questo giovane regista – che era già stato intervistato due volte da «Birdmen Magazine» –, clicca qui e qui.
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