
La famosa invasione degli orsi in Sicilia – Rivivono gli orsi di Buzzati
Poter vedere un bel film in anteprima è una grandissima fortuna, vederlo in Piazza Grande, nell’ambito del 72° Festival di Locarno, lo è ancora di più. Tra i film italiani più interessanti che saranno distribuiti nel corso dell’anno rientra senza dubbio La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti.

Tratto da un romanzo scritto e illustrato da Dino Buzzati, il film racconta la storia di un immenso branco di orsi, che muove verso un paesino siculo per ritrovare lo smarrito principe Tonio, figlio del fiero re Leonzio, doppiato nella versione italiana da Toni Servillo. Attaccati dall’ostile esercito inviato dal Granduca, gli orsi superano uno dopo l’altro i vari ostacoli che si interpongono tra padre e figlio ed è qui che comincia la svolta appassionante della storia: umani e orsi iniziano la convivenza nel paesino siciliano.

La narrazione di quest’opera fresca e inedita nel nostro panorama si assesta sul rapporto tra cornice ed epica. La cornice è quella di un cantastorie, Gendeone, doppiato da Antonio Albanese, della piccola Almerina e del vecchio orso bianco, che in una fredda notte nevosa si rifugiano in una grotta e si raccontano storie, quelle di Leonzio e Tonio. Il punto di vista varia, un narratore orso e uno umano, ed ecco come la storia della comunità emarginata può diventare la storia del branco che si lascia corrompere dai vizi della città, dimenticando la lezione della montagna silente, della foresta secolare. La calda voce rauca, siciliana, di Andrea Camilleri, racconta di questa evoluzione, divenendo unico testimone della comunità degli orsi. Il doppio narratore è l’intuizione, la chiave, per mostrare come tutti possano diventare violenti; basta poco per dimenticare chi si è stati. Il tono fiabesco supporta l’avventura, consentendo una ben riuscita alternanza tra momenti di leggerezza e divertimento, come per l’adolescenza di Tonio, e il dramma, lo sviluppo morale.

La lingua del film è giocata su un asse di teatralità e tradizione, gli eroi Leonzio, Tonio e il mago Salnitro, parlano una dizione pulita, mentre i narratori e alcuni personaggi, allegorie di vizi e virtù, si esprimono con un marcato accento siciliano, donando unicità al loro modo di pensare, relazionarsi e agire tipicamente mediterraneo.
La forza di questo film ovviamente non risiede solo nell’ottima sceneggiatura, ma anche nell’incredibile lavoro di animazione, in grado di donare volume e profondità ai luoghi naturali, così come alle piazze di paese; la luminosità, le larghe campionature di colore uniforme e brillante, riempiono lo schermo, colorando di mille sfumature una storia piena di luci e ombre. Il disegno omaggia lo stile dell’illustrazione originale di Buzzati, pur rispettando i più alti canoni del cinema d’animazione moderno.

La famosa invasione degli orsi in Sicilia è in grado di comunicare ad un pubblico trasversale, per età o conoscenza dell’universo del cinema d’animazione. Se volete farvi un regalo, andatelo a vedere in compagnia, rideteci, piangeteci su.

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