
Leila della (tiepida) tempesta, di Alessandro Berti
Leila della tempesta, messo in scena al cinema Politeama, racconta la storia di una giovane donna algerina detenuta nel carcere di Bologna che, attraverso i serrati colloqui con un anonimo personaggio che le fa visita ogni settimana, riflette su molteplici aspetti della propria vita di donna musulmana immigrata: il drammatico viaggio verso l’Italia, la difficoltà nell’entrare in contatto e ambientarsi in una civiltà molto diversa da quella d’origine, l’importanza della propria fede religiosa e la necessità di un dialogo con opinioni differenti, il valore della vera accoglienza e dell’apertura verso l’altro.
Tratto dall’omonimo libro di Frate Ignazio De Francesco (Ed. Zikkaron 2016), Leila della tempesta nasce a partire dall’esperienza di un volontario cristiano, esperto conoscitore della lingua e della cultura araba, che sceglie di raccontare le storie di alcuni migranti incontrati nel carcere di Bologna. Alessandro Berti, autore, regista e interprete dell’adattamento teatrale del testo, decide di focalizzare l’attenzione sul personaggio di Leila e far rivivere al pubblico la sua storia suggerendo molteplici spunti di riflessione.
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L’articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2017 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
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