
Nolan, il tempo e la sua manipolazione
Il cinema, il fare cinema, ha da sempre uno stretto contatto con il tempo. Nel cinema il tempo viene modificato, manipolato. Il tempo del cinema non è il tempo della realtà. In un film possono accadere in 10 minuti molte più cose di quante ne possano accadere in 10 minuti del tempo reale. È diversa la percezione del tempo, è diversa la struttura. Continuità e ordine temporale sono un lavoro di montaggio, è l’atavica differenza tra fabula ed intreccio, rilocalizzata in un nuovo media che la esalta ed intensifica.
Christopher Nolan è un regista che manifesta fortemente questo dialogo continuo e controvertibile fra cinema e tempo. Nolan ha un profondo rapporto col tempo, quasi un’ossessione. Il tempo è un elemento costante nei suoi film, è una presenza che agisce su tutto ciò che sta attorno, è la variabile fondamentale che modifica, manipola, ordina e disordina tutto ciò che avviene, o ciò che sembra avvenire. Nel suo percorso cinematografico il regista inglese ha dato al tempo un ruolo e uno scopo diverso, film dopo film, negando il tempo reale attraverso la non-linearità della sua temporalità cinematografica alterata.
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L’articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2017 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
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