
The Mayor – Me, Mussolini and the Museum | Biografilm 2023
«Il comandamento mussoliniano “durare”, più che mettere a nudo una politica opportunistica che viveva alla giornata, rivela l’impulso di una volontà di potenza che vuole sfidare il tempo».
Emilio Gentile, Il culto del littorio.
A Predappio, comune di nascita e di sepoltura di Mussolini, il culto del duce continua pericolosamente a «durare». A testimoniarlo è The Mayor – Me, Mussolini and the Museum, un documentario in cui Piergiorgio Curzi segue il fallimento del progetto di musealizzazione della Casa del Fascio di Predappio portato avanti dall’ex sindaco Giorgio Frassinetti.
Il titolo e il sottotitolo del film ne riassumono le tematiche principali. The Mayor fa riferimento ai risultati delle elezioni comunali del 2019 che hanno visto la vittoria di Roberto Canali il quale, dopo settant’anni, diventa il primo sindaco non di sinistra di Predappio. Con Me, viene dato rilievo al protagonista del documentario, Giorgio Frassinetti, alle sue idee politiche e al suo progetto di conversione dell’abbandonata Casa del Fascio nel primo Museum e centro studi sul fascismo e sui totalitarismi in Italia. Infine, nel titolo è presente il più celebre cittadino del comune di Predappio: Benito Mussolini.

Ed è proprio per rendere omaggio al duce che, tre volte l’anno, questo comune di seimila abitanti si riempie di pellegrini che sfilano verso la sua tomba. Solo lo scorso 30 ottobre, a Predappio sono arrivati più di duemila turisti per celebrare il centenario della marcia su Roma. Le immagini di queste sfilate neofasciste aprono e chiudono The Mayor, creando un corrispettivo visivo delle paure di Giorgio Frassinetti che teme di veder trasformata la sua città natale in una «Disneyland del fascismo».
Di fronte a questa realtà, il documentario si pone come una testimonianza che invita alla riflessione, prendendo spunto dalle iniziative culturali dell’ex sindaco. Per tentare di contrastare il turismo neofascista che nutre l’economia della città, Frassinetti propone infatti un progetto di musealizzazione della Casa del Fascio di Predappio. Seguendo l’esempio del Centro di documentazione sul Nazionalsocialismo istituito nella sede del partito nazista a Monaco di Baviera e della residenza di Hitler a Berghof, l’ex sindaco racconta la sua intenzione di trasformare la struttura che conteneva la sede locale del PNF in un luogo di riflessione storica. Tuttavia, l’attuazione di questo progetto è presentata fin da subito come problematica: il museo viene criticato poiché rischierebbe di alimentare o addirittura riportare in auge alcuni ideali creati dalla macchina della propaganda del ventennio.
Frassinetti, al contrario, è convinto che, attraverso un lavoro di interpretazione dei simboli fascisti e progettando il museo come una sorta di girone dantesco, l’ultima cosa che il visitatore vorrebbe fare una volta finita la visita sarebbe «andare in un negozio di souvenir e comprare un accendino con la testa di Mussolini». Tuttavia, nell’agosto 2020, l’opposizione della giunta di Roma alla proposta di costruire un museo sul fascismo nella capitale ha dato l’opportunità all’amministrazione comunale di Predappio di mettere definitivamente fine al progetto di Frassinetti.

Di fronte a questa battuta d’arresto, The Mayor decide di approfondire le motivazioni che rendono così problematica l’idea di costruire un museo sul fascismo. Da un lato, il documentario denuncia la tendenza italiana di autoassolversi dai propri errori storici preferendo dichiarare divisiva la scelta di riflettere sul nostro passato storico più oscuro. Dall’altro, a metà del film, dialogando in un bar con tre neofascisti in pellegrinaggio alla tomba del duce, Frassinetti affronta un punto essenziale per comprendere la permanenza non solo del culto di Mussolini, ma anche della speranza tipica del popolo italiano nella venuta messianica di un uomo forte che risolva ogni problema. Attraverso questa discussione capiamo infatti che la passione che spinge i pellegrini a visitare Predappio non è tanto la fede per il fascismo, bensì l’amore per Mussolini.
Ciò che davvero «dura» ancora oggi a Predappio e in tutta l’Italia è il culto del duce. La campagna propagandistica che puntava all’estetizzazione della vita di Mussolini e alla sua mitizzazione non ha smesso di avere successo. Nell’immaginario di molti italiani, Mussolini è riuscito, nel bene e nel male, a inserirsi tra i grandi uomini della storia. Se il mussolinismo è ancora lontano dall’essere sradicato, The Mayor ci propone una possibile arma per provare a contrastarlo: storicizzare il fascismo per demitizzare il duce.
Dal 2015 Birdmen Magazine raccoglie le voci di cento giovani da tutta Italia: una rivista indipendente no profit – testata giornalistica registrata – votata al cinema, alle serie e al teatro (e a tutte le declinazioni dell’audiovisivo). Oltre alle edizioni cartacee annuali, cura progetti e collaborazioni con festival e istituzioni. Birdmen Magazine ha una redazione diffusa: le sedi principali sono a Pavia e Bologna
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni i contenuti Birdmen Premium. Associati a Birdmen Magazine – APS, l‘associazione della rivista