
Folgorazioni Figurative – Pasolini Déluge #4
Curato da Marco Antonio Bazzocchi, Roberto Chiesi e Gian Luca Farinelli, edito dalla Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con il Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini di Casarsa, il catalogo della mostra Folgorazioni Figurative è un pezzo d’arte a sé stante. La mostra, allestita a Bologna, presso il Sottopasso di piazza Re Enzo, dal 1° marzo al 16 ottobre 2022, mirava ad indagare i molteplici rapporti che Pier Paolo Pasolini ha creativamente instaurato con l’arte italiana di ogni tempo.
Come scrive Bazzocchi nella sua nota introduttiva, “tutti i film di Pasolini compongono una rivoluzionaria storia dell’arte italiana in forma di cinema”, e non solo italiana: dai riferimenti a Masaccio che impreziosiscono le sue prime due esperienze di regia cinematografica, Accattone e Mamma Roma, fino al guazzabuglio di quadri con cui è adornata la villa dell’ultimo film Salò, dove si accostano Leonardo e Picasso, Pasolini si è costantemente rifatto all’arte per fare cinema. Non ha mai smesso di guardare, e occasionalmente anche di farsi coinvolgere, alle avanguardie del suo tempo: uno degli ultimi testi scritti da Pasolini, nell’ottobre del fatidico 1975, era dedicato alle opere di Andy Warhol per una esposizione a Ferrara, in Teorema film ricopre un ruolo narrativo importante un catalogo di quadri di Francis Bacon, e lui stesso accettò di “diventare” momentaneamente parte di una performance, sempre nel 1975, ideata dall’amico Fabio Mauri. La performance si chiamava Intellettuale e prevedeva la proiezione sul corpo stesso di Pier Paolo Pasolini del suo Vangelo secondo Matteo, in forma integrale: ed è proprio questa performance, su Pasolini, con Pasolini, a fare da copertina al volume.

Sono molti i passaggi interessanti del catalogo di Folgorazioni Figurative, sia nello scarno ma puntualissimo apparato testuale, quanto nel ricco corpus iconografico. Non mancano citazioni illuminanti tratte da interviste e articoli dello stesso Pasolini, come la sua auto-analisi dell’evoluzione del proprio stile esposta allo storico inglese Jon Halliday mentre stava montando Teorema: “in Accattone lo stile è lineare, estremamente semplice come in Masaccio o nella scultura romanica. Al contrario, lo stile del Vangelo è molto vario; combina momenti ‘sacrali’ con altri a un passo dal documentario, una severità quasi classica con momenti quasi godardiani, ad esempio nei due processi a Cristo girati come cinema-verità. Lo stesso contrasto che c’è fra gli stili di Accattone e del Vangelo si vede nei riferimenti pittorici: in Accattone si trova un solo elemento figurativo: Masaccio, forse solo Giotto e anche la scultura romanica; nel Vangelo si incontrano fonti varie e diverse: Piero della Francesca, la pittura bizantina (il viso di Cristo simile a quello di Rouault) eccetera”.

Il film di Pasolini più espressamente pittorico fu senza dubbio La Ricotta, non per nulla ri-restaurato dalla Cineteca di Bologna in quest’anno di centenario, e non poche pagine del catalogo sono dedicate ad esplicitare gli intrecciati riferimenti pittorici che compongono l’immaginario di quel cortometraggio. Particolarmente interessanti, proprio perché poco noti, sono i disegni che Pasolini stesso tracciò di sua mano per un altro cortometraggio proveniente da un film a episodi collettivo, Le streghe da La terra vista dalla luna, con una silhouette di Totò. Grande spazio viene giustamente dato alla componente sacrale presente nei riferimenti artistici di Pasolini e nel cinema pasoliniano tout court, presente non solo in termini di cristologismi più o meno espliciti – da Accattone e Mamma Roma al duo Ricotta/Vangelo fino allo stesso Teorema – ma riconoscibile anche negli accenni giotteschi che si possono riscontrare in Uccellacci e Uccellini, coi due frati interpretati da Totò e Ninetto. Notevoli anche le foto di scena presenti nel catalogo e provenienti da alcuni dei set più interessanti e complessi di Pasolini, come il Vangelo girato a Matera o ancor di più Il fiore delle Mille e una notte girato in Medio Oriente, ad opera, rispettivamente, dei fotografi Angelo Novi e Roberto Villa. In attesa che Vittorio Sgarbi presenti a modo suo il connubio Pasolini-Caravaggio in uno spettacolo-recital che a breve partirà in tournée per le principali città italiane, Folgorazioni Figurative della Cineteca di Bologna è un indispensabile tour visivo nell’immaginario pittorico pasoliniano.

Scopri lo speciale Pasolini 100!
Dal 2015 Birdmen Magazine raccoglie le voci di cento giovani da tutta Italia: una rivista indipendente no profit – testata giornalistica registrata – votata al cinema, alle serie e al teatro (e a tutte le declinazioni dell’audiovisivo). Oltre alle edizioni cartacee annuali, cura progetti e collaborazioni con festival e istituzioni. Birdmen Magazine ha una redazione diffusa: le sedi principali sono a Pavia e Bologna
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni i contenuti Birdmen Premium. Associati a Birdmen Magazine – APS, l‘associazione della rivista