
Danae Festival | Le Forme dell’amicizia di Virgilio Sieni e Alessandro Certini
Quale può essere il gesto di riconoscimento tra due amici che non si vedono da anni? Domanda a cui Virgilio Sieni e Alessandro Certini tentano di dare risposta con Forme dell’amicizia, in scena per Danae Festival al Teatro Out Off di Milano lo scorso 26 ottobre. Un’edizione di Danae che si propone di favorire l’incontro – prima di tutto tra spettatori e chi sta sulla scena – ed esplorare la dimensione della casa, intesa come spazio sia fisico sia spirituale. Incontro che Danae Festival ha voluto rendere ancora più diretto con il workshop tenuto da Alessandro Certini il 25 ottobre presso la Fabbrica del Vapore. Il Festival riconferma il suo sguardo attento sul panorama ibrido della performance contemporanea.
Era dal 1989 che Sieni e Certini non condividevano una comune esperienza di creazione, dopo essersi formati e aver iniziato insieme il loro percorso nella danza. Come in ogni relazione, è necessario instaurare un riconoscimento reciproco durante l’incontro. I due performer stabiliscono la loro relazione attraverso il gesto.
La performance è un gioco di gesti e di sguardi tra i due amici/danzatori: si muovono nello spazio vuoto, cercandosi. Inizialmente sono posti uno di fronte all’altro e si scoprono a vicenda come davanti a uno specchio che sembra restituire la propria immagine, ma in realtà mostra il proprio sé riconosciuto dall’altro da sé. Dopo una prima fase di riconoscimento reciproco, i due performer cercano il contatto. Entra in gioco il gesto concepito da Sieni come incontro e sfioramento dell’alterità, senza invasioni: uno svelamento di fragilità reciproche, basato sulla fiducia.

Entra in scena un video che mostra azioni compiute dai danzatori che gli stessi fanno rivivere in presenza, rimesse in atto e quindi necessariamente cambiate: è l’azione teatrale che può essere rimessa in atto ma non sarà mai uguale a quella che si è conclusa in precedenza. Così come le persone e i rapporti tra loro. La performance è un tentativo di riportare alla luce tracce di una relazione passata, che ritorna presente attraverso lo scavo performativo. I performer utilizzano degli oggetti semplici come dei bastoni: strumenti per facilitare il contatto e la relazione, come una sedia, che diventa condivisa e quindi modo per sostenersi a vicenda, prendendosi in braccio. Lo spazio scenico diventa vero spazio di condivisione dove fare memoria.
Al termine della performance Virgilio Sieni e Alessandro Certini, senza fiato, ringraziano gli spettatori e rivelano che la coreografia viene messa in scena solo una volta all’anno perché è impegnativa. Si percepisce la stanchezza sui loro volti e nei loro corpi, sicuramente fisica, ma forse anche psichica: fare memoria significa riportare nel presente il pesante bagaglio del passato che ci trasciniamo dietro ogni giorno. Il pubblico si rende conto di essere stato letteralmente spettatore dell’incontro di due vite, attraverso forme che – per quanto possano essere indagate attraverso la danza – non potrà mai davvero comprendere appieno: sono le forme dell’amicizia, diverse e speciali per ognuno di noi.
Di e con Virgilio Sieni e Alessandro Certini
Video di scena a cura di Federico Bucalossi
Luci Vincenzo Alterini
Sonorità Spartaco Cortesi
Coproduzione Compagnia Virgilio Sieni – Company Blu
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