
#PFF22 – Scenario
Per quest’edizione Birdmen è media-partner del Pentedattilo Film Festival, il festival internazionale di cortometraggi che si svolge a Pentedattilo (Reggio Calabria) dal 19 al 22 Agosto. Qui le nostre recensioni in anteprima. Alcuni redattori di Birdmen comporranno la giuria della Sezione Thriller.
All’alba di un’invasione aliena, una giovane donna di nome Sophie incontra un essere misterioso, umano nelle fattezze ma di provenienza sconosciuta; insieme, vivono in una sorta di riserva naturale, tra una casa ipertecnologizzata e magnifici paesaggi naturali. Quando altri umani scoprono il rifugio e iniziano una “caccia all’alieno”, i due personaggi svelano un grado di coscienza inaspettato che li porterà a fuggire non solo dai presunti cacciatori, ma dalla storia stessa. Sfiorata la tragedia, il cortometraggio si conclude con un sornione ghigno in macchina da parte del narratore – “non tutto quello che vi ho raccontato comincia davvero”, e la storia ricomincia da capo.
Questa è la trama di Scenario, uno dei migliori cortometraggi visti al Pentedattilo Film Festival, nella sezione Thriller. Prodotto dalla Dude S.r.l. in collaborazione con Whitstand, Scenario vede protagonisti tre attori stranieri, Joy Johannson, Aomy Muyock, Mads Reuther, ma la regia e tutta l’équipe tecnico-produttiva sono italiane. I due registi, anche sceneggiatori e autori del soggetto, sono Alessandro De Leo e Alex Avella, in arte To Guys. Distribuito dalla Elenfant, Scenario ha già fatto un bel giro di festival, tra l’Italia e l’estero: tra le diverse selezioni, spiccano la première mondiale al Trieste Science+Fiction Festival, nel 2018, il Ravenna Nightmare Film Fest e il Ce L’ho Corto Film Festival del 2019, e lo statunitense End of Days Film Festival 2020, dove ha vinto il premio come miglior corto fantascientifico.
Diversi aspetti sorprendono di Scenario, nonostante la sua breve durata, di appena quindici minuti. Il suo carattere meta-, metacinematografico ma anche meta-videoludico, metanarrativo in fondo, è forse l’ultima delle sorprese, dal momento che, soprattutto nel cinema di genere, sempre più film contemporanei adottano questo approccio, tra omaggi, citazioni d’autore e veri e propri set cinematografici che entrano a far parte della storia – un esempio recentissimo è stato Nope, il terzo film di Jordan Peele. Ciò che sorprende di più, per Scenario è la qualità della sua fattura e, complice anche la scelta di girare il cortometraggio in lingua inglese, lo si potrebbe prendere benissimo per un audiovisivo di produzione internazionale: solo le iconiche cave di Massa Carrara rompono l’illusione di essere precipitati in un altro mondo, tanto bello quanto inospitale. Ogni componente del film funziona alla perfezione – la recitazione, la regia, le scenografie, la scelta delle location, la sceneggiatura con la sua struttura ad anello; particolarmente pregiata è la qualità della fotografia, a firma di Luca Costantini.

Come argomentava anche la grecista Florence Dupont riguardo alle sorprendenti affinità tra i poemi omerici e le soap opera degli anni ottanta, quando un determinato genere narrativo arriva a contenere dentro di sé tratti di meta-scrittura, è segno della maturazione dei e dai suoi cliché. La fantascienza ormai si appresta a compiere un secolo – la sua data di nascita è tradizionalmente indicata nel 1926, quando Hugo Gernsback iniziò a stampare la rivista Amazing Stories. In questo secolo, molteplici variazioni e divagazioni dei diversi topoi del genere sono state proposte e riproposte, parodiate e riproposte: se anche Scenario fa sua l’abitudine delle citazioni plurime – la scena iniziale è un calco da Terminator, ma sembrano esserci riferimenti anche a un cult della sci-fi d’autore come Under the Skin di Jonathan Glazer – è proprio il suo elemento metanarrativo, col finale parzialmente “a sorpresa”, a dare densità al prodotto.
Un cortometraggio del genere, un cortometraggio di genere, è tanto più importante in un paese come l’Italia, dove, dopo una grande stagione di cinema di genere tra gli anni cinquanta e gli anni settanta, le produzioni fantascientifiche, horror, thriller e anche western hanno subito una brusca battuta d’arresto, complice anche l’avvento delle televisioni private. Negli ultimi anni una casa di produzione giovane come la Groenlandia di Matteo Rovere ha saputo sperimentare con grande perizia tecnica sul genere e anzi sui generi, ma anche un corto come Scenario conferma ulteriormente le possibilità che i cineasti italiani avrebbero con certo tipo di narrative, se le forze istituzionali e produttive del nostro paese fossero più pronti ad accettarle.
Leggi tutti gli articoli dedicati a questa edizione del Pentedattilo Film Festival e alle edizioni precedenti!
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