
Tick, Tick… Boom! – Esplodere a Broadway
Quanti ticchettii ci vogliono prima di esplodere su un palco di Broadway? Giunto a ridosso dei trent’anni, Jonathan Larson cerca disperatamente una risposta al suo talento, un musical in cui il pubblico possa ritrovare i suoi sogni. E quando il successo fatica ad arrivare, il compositore decide di ripartire dalla sua storia. Boom! Il sipario si alza, il pubblico applaude.

Monologo rock datato 1991, Tick, Tick… Boom! è un musical autobiografico in cui Larson racconta il mancato successo di Superbia, opera dall’ambientazione fantascientifica a cui il compositore aveva lavorato per ben sette anni. Frustrazione, paure e sogni di rivalsa sono gli argomenti principali delle canzoni, le quali garantiscono un discreto successo allo spettacolo. E se fino a poco fa questa pièce teatrale era stata messa in secondo piano dal suo capolavoro Rent, il 12 novembre 2021 Netflix decide di celebrare il genio creativo del compositore americano proponendo un adattamento cinematografico della sua opera più personale.

Esordio alla regia cinematografica per Lin Manuel Miranda, questa nuova versione di Tick, Tick… Boom! trasforma il one man show di Larson in una narrazione a montaggio parallelo. Da una parte il compositore al piano, che fedelmente all’opera originale racconta e intona la sua esperienza; dall’altra, Miranda decide di dare vita a parole e note ricreando le vicende newyorkesi di Jonathan Larson. Una scelta stilistica rischiosa, ma che grazie alla profonda conoscenza del regista del genere, risulta pienamente convincente. Attorno al protagonista infatti, Miranda accentua tutti quei topos tanto cari a Larson: dal tema dell’AIDS alla vita bohemienne, passando per l’amore in crisi e i sogni barattati per una vita più agitata, la pellicola mira a sembrare un perfetto prequel di Rent.

Due piani narrativi differenti, con la voglia di interagire. In un serrato gioco di corrispondenze tra i personaggi della vita reale e gli attori di Superbia/coristi del one man show, il film trova nella sua dualità un indissolubile legame che permette di immedesimarsi ancora di più con l’intimità dei personaggi, schiudendo la storyline generale nelle intime e cerebrali riflessioni suonate al pianoforte. Basti pensare a Come to your senses o Therapy, brani dove la collisione performativa degli attori della narrazione newyorkese sconfina con quella relativa alla visione artistica del compositore.
Trait d’union è Jonathan Larson, interpretato da Andrew Garfield. Una performance briosa e credibile, capace di alternare momenti di dramma ed egoismo con altri più allegri, a tratti macchiettistici. L’attore mostra sul grande schermo il riscatto di una carriera passata ingiustamente un po’ in sordina, almeno fino ad ora. Degna di nota anche la prestazione canora, la quale non sfigura minimamente accanto agli attori di Broadway presenti nella pellicola. La credibilità nella sua recitazione è stata giustamente premiata con un Golden Globe nella categoria Actor in a Musical Or Commedy Film e una nomination agli Oscar 2022 per la sezione Actor in a Leading Role.

Accanto a Garfield, tra il corollario degli attori che formano il cast principale troviamo Robin de Jesús (In the Heights, Rent!) e Vanessa Hudgens, la quale, dopo molte partecipazioni a musical trasmessi in tv (Rent: Live!, Grease: Live!), conferma il suo talento interpretativo e canoro.

In un anno molto prolifero per quanto riguarda la produzione cinematografica del genere musical, questo film rappresenta un unicum nel suo genere, un’appassionata lettera d’amore ai fan di Broadway. In particolare, l’ammirazione per il musical emerge chiaramente nella performance canora Sunday. Dalla leggendaria Bernadette Peters (Into the Woods, Annie Get Your Gun) a Renée Elise Goldsberry (Hamilton), senza dimenticarci di Jordan Fischer (Dear Evan Hansen) e Chita Rivera (The Rink, West Side Story), il citazionismo mirandiano propone differenti cameo che ripercorrono la storia di Broadway, da ieri ad oggi. Una sequenza destinata indubbiamente a restare un cult per tutti i theatre kids.
Tick, Tick… Boom! è la storia di Broadway per colui che ne ha scritto una pagina importante. E partendo proprio dai ticchettii prima dell’esplosione, l’omaggio di Miranda fotografa autopticamente l’ascesa del compositore, ma soprattutto la voglia di tradurre il suo genio in qualcosa di concreto. Un’azione che, come canta nella canzone posta ad epilogo, fa rumore più delle parole.

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