
Amarcort 2021 – Tra lacrime e risate
È partita con un doppio appuntamento la terza giornata di Amarcort Film Festival, la manifestazione tutta dedicata ai cortometraggi in corso a Rimini dal 23 al 28 novembre tra la Cineteca, il Cinema Tiberio, il Teatro degli Atti e il Laboratorio Aperto. Mentre il Laboratorio Aperto ha ospitato una masterclass sulle Serie TV tenuta da Giorgio Grignaffini, direttore editoriale di Taodue Film, alla Cineteca è stata inaugurata la sezione Aldina, che raccoglie i lavori realizzati dagli studenti delle scuole di cinema, con la presentazione dei primi cinque cortometraggi finalisti.
Un inizio di giornata all’insegna della formazione e dell’attenzione per i più giovani che conferma la mission della manifestazione riminese, determinata a offrire uno spazio ai giovani registi e alle produzioni indipendenti.
Dopo la proiezione dei finalisti della sezione Calzinaz, che comprende i documentari e i reportage entro i 25 minuti, e l’incontro dedicato a David Lynch a cura dello scrittore Matteo Marino, la serata è proseguita con la presentazione dei cortometraggi del concorso principale Amarcort.
Apre la serata Bailabamba, un’irriverente farsa dark tutta italiana firmata dal regista Andrea Waltz. Quattro amici stanno organizzando una festa di addio al nubilato a sorpresa, ma la festeggiata, una volta arrivata, scoppia in lacrime comunicando che il matrimonio è annullato. L’episodio è solo l’inizio di un’esilarante e quanto mai grottesca escalation di avvenimenti al limite del surreale ma comunque spassosissima.
Ogni giorno siamo chiamati a compiere una media di 35.000 decisioni, ma che cosa succede nella nostra testa? Nei momenti di incertezza, come arrivo a una risoluzione? Queste le domande a cui cercano di dare risposta Samuel Häkkinen e Henna Välkky, autori dell’esilarante corto finlandese Päätös n:o 30001 ( Verdict 30001: The Cookies) che, sulla scia di Inside Out, indaga il bizzarro funzionamento della mente umana nel momento di compiere una scelta fondamentale, compro o non compro questa scatola di biscotti?
Prosegue il filone comico Snorrie (Mustachio), diretto da Victoria Warmerdam, dove l’incontro del protagonista ormai adulto con il proprio amico immaginario, un omone con i baffi e la sindrome dell’abbandono, dà vita a un divertente dialogo surreale che si tinge di profondità portando alla luce dolori celati e un forte senso di solitudine.
Con Memoria dello spagnolo Fernando Liviano Bernal cambiamo genere e tono e facciamo un salto nel tempo; ci troviamo nella Spagna negli anni ‘40 all’interno di un dramma dalle tinte cupe che ci impone di ricordare le vittime del Franchismo, a 85 anni dalla Guerra Civile Spagnola. Il belga Echo di Kato De Boeck e Flo Van Deuren, invece, è un ritratto intimo e delicato del rapporto tra due donne. Una donna incinta visita la propria partner che si trova rinchiusa in carcere prima della nascita del loro bambino. I ruoli inizialmente ben definiti iniziano a vacillare man mano che l’incontro prosegue e il confine tra colpevole e innocente inizia ad assottigliarsi fino a ribaltarsi completamente.
Gioca con lo spettatore e il ribaltamento del punto di vista anche l’ultimo cortometraggio presentato, Far Til Storm (Father of Storm) del danese Christian B Frederiksen, crime dal ritmo incalzante che racconta il rapimento di un bambino. La narrazione porta man mano lo spettatore a sospettare del protagonista, tutti gli indizi convergono in una sola direzione, ma lo spiazzante colpo di scena finale porterà a rivalutare la situazione da una prospettiva completamente diversa.
Per partecipare alle proiezioni di Amarcort, è possibile richiedere un Pass gratuito o un Premium Pass con tanti benefici extra tramite l’indirizzo mail accrediti@amarcort.it. I cortometraggi finalisti del festival sono visibili anche online su WeShort, la piattaforma on-demand dedicata al cortometraggio.
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