
Transcendance – Il 2021 non è ancora finito | G8 Project
G8 Project – Il mondo che abbiamo è una rassegna organizzata del Teatro Nazionale di Genova nell’autunno 2021, pensata per riflettere sui primi 20 anni trascorsi dai fatti del 2001. La Sezione Teatro di Birdmen Magazine ha seguito il progetto da vicino. Ecco le nostre recensioni.
Transcendance – Il 2021 non è ancora finito
Transcendance è certamente, a una prima visione superficiale, criptico e del tutto inaspettato. La sceneggiatrice Sabrina Mahfouz e la regista Serena Sinigaglia riescono con una (solo apparente) deviazione dall’argomento principale, a trattare uno dei punti focali all’interno di una rassegna che muove alla ricerca di un teatro che possa essere motore socio-politico. Cosa è successo dopo l’estate 2001? Noi dove siamo stati in questi anni e dove siamo ora, mentre nel mondo avvengono continue violazioni dei diritti umani, mentre il vortice degli eventi ci trascina facendoci dimenticare ciò che realmente ha valore? In questa performance il teatro si pone come strumento di memoria certamente, ma ancora di più come momento di rottura energica che spinge gli spettatori ad essere presenti nel qui ed ora così da avere uno sguardo critico e responsabile volto al futuro.

A vent’anni dai tragici eventi del G8 Transcendance ci fa rivivere la storia dal 2001 a oggi attraverso gli occhi di una coppia di persone “comuni”. L’estate 2001 non è il centro del discorso e tanto meno la fine, è l’inizio di uno spettacolo, di una relazione, di una riflessione sull’esistenza dell’umano di oggi. All’interno di questa riflessione la droga pare sempre essere il centro del discorso dei due protagonisti, sintomo della necessità di sentire qualcosa, di colmare un vuoto.
Le diverse sostanze stupefacenti assunte dalla coppia permettono loro di sfogarsi davanti allo spettatore in modo esasperato e sincero, a volte squallido. È percepibile, tramite le loro parole, la desolazione raggiunta di fronte alla deriva della storia mondiale. Assumono droghe “per sentire l’amore che non abbiamo“, per reggere il confronto con i ritmi frenetici della società dell’eccellenza, che porta gli ideali di chi era giovane vent’anni fa (e non solo) ad assopirsi col tempo. È inutile continuare a lottare poiché “la guerra è già persa”.

La narrazione è divisa in 5 capitoli più un epilogo, ogni capitolo si svolge nell’arco di qualche anno: 2001-2005, 2006-2010, 2011-2015, 2016-2020, 2021. La potenza comunicativa di una performance recitata interamente sopra e intorno a un letto è nelle mani dei due interpreti Lucia Limonta e Edoardo Roti. Nei rari casi in cui la narrazione si sposta altrove infatti, non cambia la scenografia, ma lo spettatore è invitato a farsi trasportare dalle parole degli attori in altri scenari.
Solo il setting di per sé dice già molto: la monotonia di un letto sfatto, che se combinata con il quasi costante stato alterato dei due protagonisti, trasmette appieno l’idea di claustrofobia e alienazione che coglie lo spettatore di fronte al rapido riepilogo dei principali eventi degli ultimi vent’anni. La staticità, la solitudine in coppia e in società, la difficoltà nel dare amore e riceverlo, la ricerca di un proprio ruolo all’interno di un mondo troppo difficile da comprendere nelle sue controversie e ingiustizie. Tutto questo travolge il pubblico prima che se ne possa accorgere, sferzando un colpo che si cela sotto il sottile velo di leggerezza e ironia.

I primi momenti in scena sono attimi di gioia e di sorpresa, i due protagonisti si innamorano, l’inizio della relazione porta con sé speranze e progetti nei confronti di ciò che li circonda. L’entusiasmo lascia però presto spazio a sgomento e disorientamento. Lo spettacolo si conclude con un trip allucinogeno che porta verso l’epilogo in cui la coppia, in uno stato di euforia e di speranza ricorda al pubblico che “siamo ancora qui, anche se a pezzi”. Nonostante il viaggio temporale appena trascorso sia giunto, attraverso uno sguardo disilluso, alla finale constatazione di come questo 2021 sia “una merda totale”, “siamo ancora insieme, il 2021 non è ancora finito“.
Non perdere le recensioni sugli altri spettacoli di G8 Project!
Dal 2015 Birdmen Magazine raccoglie le voci di cento giovani da tutta Italia: una rivista indipendente no profit – testata giornalistica registrata – votata al cinema, alle serie e al teatro (e a tutte le declinazioni dell’audiovisivo). Oltre alle edizioni cartacee annuali, cura progetti e collaborazioni con festival e istituzioni. Birdmen Magazine ha una redazione diffusa: le sedi principali sono a Pavia e Bologna
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni i contenuti Birdmen Premium. Associati a Birdmen Magazine – APS, l‘associazione della rivista