
Fly So Far – «Que me concedan mi libertad» | Biografilm 2021
La nostra recensione di “Fly So Far” (Nuestra Libertad, 2021) di Celina Escher, uno dei film selezionati per la 17ª edizione di Biografilm Festival, di cui Birdmen Magazine è media partner. I film in programma saranno disponibili online su MyMovies e in presenza.
Per la legge della Repubblica di El Salvador l’aborto è illegale in qualunque circostanza. Fin dove si spinge l’assurdità della legge e l’attacco feroce ai diritti delle donne?
Nel 2007, una sera accade che Teodora del Carmen Vásquez – una donna salvadoregna incinta di nove mesi del suo secondo figlio – si sente male. Spaventata, chiama la polizia, che tarderà ad arrivare; poi sviene. Quando le autorità arrivano, la trovano in una pozza di sangue. Teodora viene portata all’ospedale e ammanettata al letto: ha avuto un aborto spontaneo, ma il suo Paese la ritiene responsabile di omicidio aggravato. La donna viene condannata a trent’anni di carcere.
Il documentario Fly So Far (2021), diretto da Celina Escher, segue la vicenda personale e giudiziaria di Teodora Vásquez. Dopo aver scontato dieci anni di reclusione per un crimine che non ha commesso, Teodora riacquista la sua libertà e diventa un’attivista, facendosi portavoce della lotta contro l’oppressione per tutte le donne ingiustamente incarcerate. Il caso di Teodora Vásquez – grazie anche alle attenzioni mediatiche ricevute in seguito all’interessamento delle organizzazioni per i diritti umani – è diventato un simbolo dell’estremismo nella criminalizzazione dell’aborto e della crudeltà nei confronti delle donne nel sistema legale salvadoregno. D’altra parte, la sua (sudata) conclusione è anche un barlume di speranza per le altre donne nella sua stessa situazione.

Al suo arrivo in carcere, Teodora si rese conto di non essere la sola vittima di ingiustizie. Già durante la detenzione divenne la portavoce delle cosiddette 17 mujeres o las 17 (che negli anni diventarono più di diciassette), nel momento in cui il Citizen’s Group for the Decriminalization of Abortion si interessò alle condizioni delle donne. Il documentario, del resto, non riguarda solo il caso giudiziario di Teodora. Fly So Far è anche una storia di resilienza e di solidarietà tra le donne in carcere, che si sostengono a vicenda unendosi nella lotta e prendendo posizione sui propri diritti.
Il documentario scava in profondità nella politica regressiva di El Salvador, fortemente influenzata dalla religione e dal patriarcato. «Quando una donna rimane incinta, perde tutti i suoi diritti», dice l’ostetrica e ginecologa Victoria Ramírez (e lo ripeterà anche la stessa Teodora, più avanti nel film). L’intento di Celine Escher è anche di raccontare le storie delle donne in un Paese che pretende di prendere possesso del loro corpo. Una delle strategie utilizzate è quella dell’intervista. Una parte del documentario è infatti dedicata ai racconti delle donne detenute, che, di fronte alla macchina da presa, esprimono dolore e sofferenza. Nel corso del film, le rievocazioni degli eventi traumatici sono spesso affidate all’animazione, a cura di Roland Seer e Louisa Wallström. Nella forma dell’intervista appare anche l’avvocato Victor Hugo Mata, che ha condotto la revisione del caso di Teodora.

Fly So Far pone inoltre l’accento su come il controllo del corpo delle donne sia una questione di classe, strettamente legata alla povertà. Nel carcere dove era detenuta Teodora Vásquez – una prigione destinata a tremila donne con solo sei bagni – non ci sono donne ricche. Essere in una condizione di benessere economico vuol dire poter scegliere di viaggiare per decidere cosa fare del proprio corpo, o potersi permettere un avvocato in caso di problemi legali per emergenza ostetrica o aborto spontaneo.
«Non siamo povere, siamo state impoverite da questo dannato sistema capitalista e patriarcale», dice una donna fuori dal tribunale dopo che il ricorso di Vásquez viene respinto. A rivestire un ruolo importante nella narrazione che Escher fa della situazione salvadoregna è difatti anche la lotta femminista, a cui si unirà la stessa Teodora. L’ultima parte di Fly So Far si concentra sulla vita di Teodora Vásquez dopo il carcere. Da un lato, c’è il suo ritorno nell’ambiente familiare, dove si ricongiunge con il figlio ormai adolescente. Dall’altro, il suo ingresso nell’attivismo: ora che ha riconquistato la libertà, la sua voce è ancora più potente nel denunciare la violazione dei diritti delle donne.
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