
Snowpiercer 3 sarà ambientata a Milano Centrale
L’immagine in copertina è stata creata da Martina Santurri
Non vogliamo illudervi, quindi per prima cosa bisogna dire che la serie potrebbe subire ritardi o essere addirittura soppressa: non sarà però possibile chiedere il rimborso del biglietto perché è una serie Netflix, quindi non avete il biglietto, ci avevate pensato? Detto questo, vi ricordate quella volta che vi hanno scippato a Milano Centrale ma non siete riusciti a vedere il malvivente in volto? Beh, io me la ricordo, perché ero lì, e il malvivente era Sean Bean, come da tradizione morto subito dopo. Non temete però, in Snowpiercer 3, ambientata a Milano Centrale, ci sarà come sempre Jennifer Connelly, capotreno di Italo in perenne lotta con i Frecciarossa della concorrenza, anch’essi in piena corsa sul filo del ritardo.

Ma veniamo ai fatti!!11!
Rispetto alle bellissime (ahah) prime due stagioni, la terza di Snowpiercer cambia un po’ le carte in tavola. Innanzitutto la glaciazione è provocata da un malfunzionamento della macchinetta automatica per le bibite al binario 17, che già portava sfiga cabalisticamente parlando, e che ora ha fatto davvero un bel casino. C’è da dire che già prima la cochina usciva mezza ghiacciata, ma questa è un’altra storia. Poi le barrette proteiche, altra grande novità, non sono composte di scarafaggi tritati, bensì di piccioni che si sono consegnati volontariamente agli spietati bigliettai di Milano Centrale. Dalla metro nel cuore della crosta terrestre fino alla superficie, nemmeno un piccione può farla franca ormai, tanto vale rendersi utili alla società e nutrire quegli umani che tante volte si sono fatti fotografare con un’intera famiglia di pipistrelli piccioni sulla faccia, senza alcun rischio per l’igiene personale e pubblica/mondiale.
Il ruolo di Jennifer Connelly, controllora de Italo
Praticamente il compito di Jennifer Connelly sarà sempre quello di rappresentare su schermo il più grande selling point della serie, un po’ come successo con Alita, di diritto tra i peggiori film della storia ma impreziosito da una Connelly perfettamente in linea con quella di Snowpiercer. Grande villain della terza stagione sarà però Amadeus, testimonial di Tim che infesta gli incubi di tutti coloro che hanno calcato le sacre scalinate di Milano Centrale (non le scale mobili, che comunque se non sei del posto non puoi trovare): scalino dopo scalino ci si avvicina ai megaschermi della Centrale, popolati da milioni di led che ti sparano in faccia il divin nasino di Amadeus, intervallandolo alla solita voce di Mina che accompagna il solito #BellerinoDellaTim, che (attenzione spoiler) si rivelerà nell’ultimo episodio come il più perfido dei cattivi che una serie Netflix abbia mai messo al mondo, anche peggio del #tiziocattivodiDarkcheperòforsenonècosìcattivo #insommadipendedaipuntidivista #bisognacontestualizzare11!!11etc.
Epilogo
Non guardatela, o meglio, guardatela se già avete un biglietto e se avete qualche minuto per andare a pregare nella cappelletta della Centrale (entrando per i binari, a destra), così da assicurarvi un posto nell’alto dei cieli, metti caso che la macchinetta delle bibite malfunziona davvero o che incontrate Jennifer Connelly e nella foga del momento il vostro cuore si dimentica di battere. Insomma state attenti e non superate la linea gialla. 🐟
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