
Un progetto video del Mudec racconta 10 grandi fotografe del Novecento
Si chiama #dieciXdieci – 10 storie per 10 donne che hanno cambiato la storia della fotografia ed è il progetto video del Museo delle Culture di Milano (Mudec) dedicato ad alcune grandi protagoniste della fotografia novecentesca. La vera e propria miniserie nasce in occasione del palinsesto “I Talenti delle Donne” promosso dal Comune di Milano nel 2020 e prolungato fino al 30 aprile 2021. Ad inaugurare la serie è il racconto biografico di Dorothea Lange, seguito poi da quelli incentrati sulle fotografe Cindy Sherman, Gerda Taro, Eve Arnold, Tina Modotti, Marirosa Toscani Ballo, Inge Morath, Imogen Cunningham, Lisetta Carmi, Margaret Bourke-White.

I mini episodi, girati nell’etereo contesto dell’Agorà del Mudec, sono narrati dal critico d’arte Nicolas Ballario, con la regia di Studio Spucches, il tutto in una cornice produttiva firmata 24 ORE Cultura. Partita il 19 dicembre 2020 con un video a settimana, la serie di Mudec è finalmente disponibile nella sua interezza. Di seguito uno sguardo più approfondito sui video biografici, ognuno caratterizzato da un ospite diverso che commenta l’esperienza professionale e biografica ora dell’una, ora dell’altra artista.

Dorothea Lange – Il giornalismo si fa arte
La sua fotografia più famosa, Migrant Mother, ha saputo raccontare, con un’operazione modernissima, la condizione dei lavoratori americani durante la Grande Depressione negli anni Trenta. Un’epoca di dolore in cui il ruolo delle donne fu fondamentale per tenere a galla il tessuto sociale ed economico degli Stati Uniti. Ospite dell’episodio il fotografo Settimio Benedusi, che definisce “folgorante” il lavoro di Dorothea Lange, perfetto contraltare visuale ai romanzi di John Steinbeck.
Cindy Sherman – L’artista c’è sempre, l’artista non c’è mai
Nata in pieno boom economico da una famiglia della middle class americana, Cindy Sherman parte dalla pittura e approda da autodidatta alla fotografia. A New York ha la sua grande intuizione: usare se stessa come protagonista, il suo corpo come tavolozza da trasformare a piacere. L’artista, cui abbiamo dedicato la copertina di questo articolo (Untitled #96, 1981), è ancora in attività e potete seguirla sul suo account Instagram. Ospite dell’episodio è la critica d’arte Angela Vettese.
Gerda Taro – La fotografia come anima
Nata a Stoccarda nel 1910 da famiglia ebraica, scappa dalla Germania appena intuisce il pericolo che incombe su di lei e i suoi cari: a Parigi scopre all’unisono amore e fotografia, dedicandosi al reportage insieme a Endre Ernő Friedmann, il futuro Robert Capa. A commentare il profilo di Gerda Taro è l’ospite Giampaolo Musumeci, giornalista che ne sottolinea il garbo e l’umiltà nel narrare scenari di guerra, fino alla tragica fine.
Eve Arnold – La memoria dell’umanità
Prima donna a entrare nell’agenzia Magnum, Eve Arnold viene notata da Henri Cartier-Bresson dopo un’attività capace di attribuire un ruolo eroico, quasi momumentale, alla donna. A commentare l’esperienza di Eve Arnold è l’art director Pier Paolo Pitacco, che si concentra sulla sua visione di rottura nella rappresentazione della condizione della donna. Famosissime le sue serie di ritratti di attrici e attori americani, su tutti l’amica Marilyn Monroe.
Tina Modotti – Fotografia e rivoluzione
La fotografia come forma di alfabetizzazione, ma anche come manifesto politico e rivoluzionario: è in Messico che la carriera di fotografa di Tina Modotti diventa qualcosa di socialmente dirompente, oltre che artisticamente monumentale, laddove i monumenti sono le persone, il popolo messicano. Nata a Udine, finirà a Hollywood e da lì costruirà una carriera a dir poco varia, incrociando la sua esistenza col Messico anni Venti. Ospite dell’episodio è Biba Giacchetti, curatrice della mostra Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà.
Marirosa Toscani Ballo – Direttrice d’orchestra della fotografia
Figlia del primo fotoreporter del Corriere della Sera, Marirosa Toscani si ritrova appena diciottenne a dirigere un pool di otto fotografi. Dal reportage passa alla still life, insieme ad Aldo Ballo, e diventa punto di riferimento per il mondo del grande design. Ospite dell’episodio è Fabio Cirifino, di Fondazione Studio Azzurro, che lavorò allo Studio Ballo.
Inge Morath – La tenera intrusa
Austriaca nata a Graz, Inge Morath è ricordata come una delle più importanti fotografe della storia, conosciuta per il suo sguardo spesso ironico e surrealista, come l’ha definito l’ospite di questo episodio, la fotografa e artista italiana Tarin. Notata da Cartier-Bresson al pari di Eve Arnold, divenne una delle poche donne a fotografare per l’agenzia Magnum. La sua fotografia forse più famosa, A llama in Times Square, risalente al 1957, è ancora oggi un cult della fotografia surrealista.
Imogen Cunningham – La pioniera della fotografia
Nata in Oregon nel 1883, Imogen Cunningham fu una delle pochissime fotografe della sua epoca: si avvicinò alla fotografia passando per la botanica, catturando tutto ciò che era natura, dai paesaggi alle piante, poi cominciò a fotografare le persone. Dopo il grande successo presso i giornali e le riviste che fanno a gara per avere le sue foto, vira sulla fotografia artistica. Ospite di questo episodio Denis Curti, curatore e gallerista che ne ricorda il grande impegno femminista.
Lisetta Carmi – La fotografa dalle tante vite
Nata a Genova nel 1924, abbandona presto la città insieme alla sua famiglia, in fuga dalle persecuzioni contro gli ebrei. Fino al 1960 vive una carriera da concertista, poi, quasi per caso, comincia il suo percorso da fotografa: gli scatti di Lisetta Carmi sono crudi, difficili e dal forte portato sociale. Ospite di questo episodio il grande fotografo Gianni Berengo Gardin, che ne rimarca la grandezza di donna e di fotografa autrice della celebre serie sui travestiti di Genova, ma non solo.
Margaret Bourke-White – La testimone del mondo che cambia
Newyorkese dal carattere spigoloso, si dedica prima alla fotografia d’architettura urbana, passando poi a documentare le grandi industrie americane. Per il suo sprezzo del pericolo viene notata da Life e inviata a documentare la Seconda Guerra Mondiale. Ospite di questo episodio l’artista Alice Pasquini, che esalta la visione quasi romantica di Margaret Bourke-White.
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