
IsaDora danza su TikTok – Intervista a Giselda Ranieri
In un contesto in cui il futuro dello spettacolo dal vivo è più che mai incerto, TikTok può essere uno strumento utile per dare spazio alla danza? IsaDora – The TikTok Dance Project nasce per rispondere a questa domanda, esplorare possibilità creative inedite e provare a raggiungere nuovi potenziali pubblici teatrali. Giselda Ranieri, danzatrice di formazione classica e contemporanea, già da tempo interprete per Roberto Castello/ALDES, ha creato, in collaborazione con Simone Pacini – ideatore di fattiditeatro, specializzato in social media storytelling – un profilo TikTok che – sin dal nome, IsaDora.danceme – vuole essere un omaggio a una delle figure storicamente più significative e innovative nel mondo della danza moderna: Isadora Duncan.
IsaDora – The TikTok Dance Project si è sviluppato a partire da una proposta del Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt) che durante il lockdown, ha promosso un lungimirante bando dal titolo “Residenze digitali”, in collaborazione con AMAT, Anghiari Dance Hub, ATCL per Spazio Rossellini. La call invitava la comunità artistica a esplorare le possibilità creative del digitale, in un momento in cui l’attività del teatro si era repentinamente trasferita sul web e con esiti spesso noncuranti del contesto a cui i contenuti erano rivolti. Il mondo della danza, del teatro e dello spettacolo dal vivo come può intervenire davvero in maniera efficace sul web? Lo abbiamo chiesto a Giselda Ranieri, che presta volto e corpo a IsaDora su TikTok e insieme a Isabella Brogi, Simone Pacini ed Elisa Sirianni cura il progetto.
Ecco cosa ci ha raccontato.

IsaDora – The TikTok Dance Project nasce come residenza artistica digitale desiderosa di indagare le possibilità creative offerte dal social del momento: TikTok. Il progetto si è sviluppato a partire da una felice collaborazione tra Giselda Ranieri, danzatrice e coreografa, e Simone Pacini, esperto di comunicazione digitale. Come nasce questo lavoro e in quali fasi è stato strutturato finora?
L’idea iniziale è nata da una curiosità di fondo: quella di portare sulla piattaforma un linguaggio contemporaneo e puntare sulla realizzazione di un progetto comunitario.
Abbiamo deciso di dividere la residenza principalmente in due fasi: la prima realizzata a luglio e la seconda che si svilupperà tra il 27 ottobre e il 27 novembre. IsaDora – The TikTok Dance Project si concluderà a dicembre con un evento finale. Durante ogni fase ci siamo posti l’obiettivo di pubblicare due video a settimana e monitorare l’andamento delle reazioni degli utenti.
Questa suddivisione ci sta dando modo, dopo la prima fase esplorativa di luglio, di prendere una pausa di riflessione e prepararci alla seconda parte del progetto, dopo una serie di feedback sul lavoro iniziale.

Attualmente come precede il lavoro? Tu su quali aspetti hai concentrato maggiormente l’attenzione?
Io mi sono occupata principalmente di esplorare le possibilità creative della piattaforma e di attuare, nel pratico, il concept del progetto: dare volto e corpo al profilo di IsaDora e creare le tappe che avrebbero condotto all’esito finale. Questo prevedeva la creazione di un video finale del progetto che mostrasse un corpo comunitario ossia un corpo le cui parti, interscambiabili, sarebbero state formate dai vari repost dei follower di IsaDora. Difficilissimo! Primo perché è pressoché impossibile comunicare la natura “a lungo termine” del progetto, quindi le finalità dello stesso, secondo perché i follower si sono dimostrati finora timidi nel ripubblicare i video.
In questo momento siamo in pausa e stiamo riordinando le idee in vista del gran finale: ricominciamo a novembre con la residenza digitale (l’evento finale è previsto per il 6 dicembre contemporaneamente in streaming e in presenza al festival Resistere e Creare organizzato dal Teatro della Tosse a Genova). Abbiamo notato che è difficilissimo interagire con il popolo di TikTok: abbiamo percepito come spesso le interazioni vengono fatte solo con i componenti della propria “bolla”, principalmente perché l’algoritmo di TikTok è potentissimo e ti mostra solo certi video. Altrimenti si cerca l’interazione con gli influencer sotto i quali ci sono grossissimi giri di soldi.
Per questo vogliamo utilizzare la platea di Birdmen Magazine, che sappiamo essere frequentatissima dai giovani, per fare un appello a tutti coloro che vogliono mettersi in gioco con IsaDora: lasciatevi trascinare da un progetto artistico che non ha secondi fini, non ha niente di mainstream e non strizza l’occhio al marketing! Realizzate un video ispirato a quelli di IsaDora e postatelo con l’hashtag #isadoradanceme! I vostri video saranno mostrati durante l’evento finale e nei successivi progetti che farà IsaDora: uscite dalla bolla!
Il costante monitoraggio delle reazioni dei followers come ha influenzato il tuo processo creativo?
Durante la prima fase di IsaDora – The TikTok Dance Project , dedicata principalmente all’esplorazione della piattaforma, mi sono resa conto di alcune peculiarità caratteristiche di TikTok che ho dovuto prendere in considerazione durante il percorso. Dalle prime reticenze iniziali sono passata così al considerare musiche più pop, ma che fossero comunque capaci di rispecchiare il mio stile (costruito su ritmo e ironia), usare filtri ed effetti di editing particolari (quelli più in voga sulla piattaforma, ma giocati in linea con IsaDora.danceme) o modalità di interazione con altri utenti per “rendersi più visibile” sulla piattaforma (come la modalità duetto). Ho in definitiva capito e accettato che la piattaforma ha regole proprie e che se volevo davvero giocare, dovevo mettermi in gioco seriamente.

Tra gli strumenti che avete utilizzato per Isadora – The TikTok Dance Project c’è un gruppo Facebook “Il Foyer di IsaDora”. Che ruolo ha avuto questo canale?
Durante la prima fase del progetto Simone ha pubblicato appunti quotidiani sulle sue ricerche relative a TikTok all’interno del gruppo Facebook “Il foyer di Isadora”: una sorta di salotto virtuale dove discutere del lavoro e dal quale si accederà alla performance finale. Il gruppo ha riscosso moltissimo interesse tra gli appassionati di danza e gli addetti ai lavori ed è stato elemento di stimolo per la ricerca. Si sono create infatti discussioni su TikTok e gli effetti che questa piattaforma ha sulla società e sulla politica. Al momento siamo “in pausa di riflessione”, ma nella seconda fase della residenza (da fine ottobre) ripartiremo anche con il gruppo.
Il progetto si concluderà con un grande evento finale, come si svolgerà e in che modo sarà possibile partecipare?
Daremo indicazione sulle modalità esatte per partecipare sul gruppo Facebook Il Foyer di Isadora e sarà una sorta di conferenza/spettacolo in cui racconteremo la nostra esperienza su TikTok da come funziona questo social network, alla bufera mediatica in cui si è trovato negli ultimi mesi. Non aggiungiamo ora troppi dettagli non per non svelare, ma perché cosa accadrà con l’evento finale dipenderà anche da quello che succederà nella seconda parte di residenza. Certamente sarà coinvolto il Teatro della Tosse, che sostiene il nostro progetto e la rassegna di danza Resistere e Creare firmata da Tosse e Balletto Civile.
Intervista realizzata in collaborazione con Elisa Sirianni e Simone Pacini
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