
Claudia Cardinale – Il sorriso di un’attrice sfaccettata
«Quanto sei bella, mi metti soggezione, mi fai battere il cuore come a un collegiale. Che rispetto vero, profondo, comunichi. Claudia, ma perché sorridi così? Non si capisce mai se giudichi, se assolvi, se mi stai prendendo in giro.». Sono le parole con cui Guido, il personaggio interpretato da Marcello Mastroianni in 8 1/2 di Federico Fellini (qui il nostro speciale dedicato al 100° compleanno del regista), accoglie Claudia, ovvero il personaggio interpretato da Claudia Cardinale, l’attrice che ha eletto a musa e che contempla come fosse una divinità. Tutti, uomini e donne, ci siamo sentiti come Guido osservando la Cardinale sul grande schermo: siamo stati rapiti dal suo sorriso, dal suo sguardo magnetico, e con lei ci siamo rifugiati in sogni di celluloide da cui non avremmo mai voluto svegliarci.
Oggi Claudia Joséphine Rose Cardinale compie ottantadue anni e resta ancora una grande icona, capace di stordire e ammaliare ogni generazione. Il suo talento, una pietra preziosa che il cinema italiano e internazionale ha saputo far brillare. Sfuggente, ribelle, ironica, elegante e profonda, è difficile, quasi impossibile, scegliere una manciata di ruoli della sua straordinaria e ricca carriera per poterla raccontare. Il ritratto che voglio cercare di tratteggiare per omaggiarla è strettamente personale, legato a quei personaggi che per me sono stati e tuttora sono compagni di viaggio scolpiti nel cuore.
A TE, MIA DOLCE AIDA
Aida è la protagonista de La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini (1961), una ragazza del popolo, tanto bella quanto ingenua. La sua autenticità è una dote, un valore che le fa onore, ma di cui tutte le persone che dicono di amarla o di tenere a lei presto si stancano. Lascia il fidanzato per inseguire un giovane rampollo parmense che non ha neanche il coraggio di scaricarla e che manda avanti il fratello sedicenne, Lorenzo, che cadrà vittima del suo fascino. Ingannata, usata e poi gettata via, Aida versa le sue lacrime in silenzio e subito se le asciuga nella speranza di aver trovato una nuova strada da seguire per riscattarsi, per avere un qualche ruolo in una vita che le chiude sempre e solo porte in faccia. L’infatuazione, il solo sentimento che una ragazza come lei riesce a suscitare negli uomini, è effimera, anche quando si spaccia per amore vero e si spreca in dediche ed inseguimenti. Ciò che resta alla fine dei giochi è una solitudine dilaniante che il denaro, freddo biglietto d’addio dell’esponente una classe sociale vuota, non consola. Dolorosamente vera e infinitamente toccante, Aida è l’anima di un’epoca.
ANGELICA, UNA VENTATA DI FRESCHEZZA
Una risata sguaiata e irresistibile, due occhi vispi e desiderosi di vita sono le carte vincenti di Angelica Sedara, sono la ventata di novità che spazza via le regole e le tradizioni. Una corsa attraverso le stanze polverose ed infestate dai topi di un palazzo abbandonato, il cui grigiore viene illuminato dall’abito rosa dell’eroina sorridente e spensierata de Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963). Solo la bellezza può salvare il declino di un mondo che presto cesserà di esistere. Angelica e Tancredi sono la speranza, il compromesso che può far sì che tutto rimanga com’è dopo che tutto sarà cambiato. Principesca, leggiadra e radiosa, nel volteggiare di un valzer scolpito nella storia, che ci parla del passato ma anche del presente. Dipinta sulla porcellana del tempo Angelica è il cuore vibrante e palpitante di una bellezza immortale.
MARA, IL VOLTO DELLA TENACIA
Mara, la protagonista de La ragazza di Bube di Luigi Comencini (1963), ha una storia dolorosa ma non triste. Giovanissima si è innamorata di Bube, un partigiano accusato di omicidio. Mara attende il ritorno del ragazzo che ama, e quando questo viene arrestato decide di continuare ad aspettarlo per tutto il tempo che sarà necessario. Sono l’amore e i ricordi felici a tenere accesa la speranza di Mara che attende con spasmodica ansia il viaggio in treno che ogni due settimane la porta ad incontrare Bube. La determinazione è inscalfibile, la si vede nello sguardo di Mara, fiero e venato di nostalgia. Le lettere hanno tenuto vivo il sentimento dei due ragazzi, l’hanno cresciuto a tal punto che nessuna separazione, neanche quella detta dalla legge, può veramente allontanarli. La fermezza, la caparbietà e la maturità di una donna cresciuta in fretta, sono un inno alla forza femminile. Un esempio di compostezza e saggezza.
CARMELA E LA SUA BRILLANTE TRISTEZZA
Una commedia degli equivoci dal sapore amaro. Bugie si accumulano su bugie per mostrarsi migliori di quelli che si è. Carmela, per fuggire dall’Italia e dalla sua condizione di prostituta in Bello, onesto emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata di Luigi Zampa (1971), si finge operaia, mentre Amedeo si fa passare per capostazione. Elevarsi, sposarsi, essere felici è l’obiettivo di una vita, ma raggiungerlo è difficile. Tra gag divertenti, battute esilaranti ed imprevisti spicca una Carmela cangiante: determinata e sfacciata nel suo imbroglio, non cela il suo bisogno di cambiamento. Composta e brillante, una versione inedita irresistibile e divertente, garbata e sbarazzina.
AICHE, LA CONTROVERSA
Quello strano oggetto del desiderio che ne L’udienza di Marco Ferreri (1972) dovrebbe distrarre Amedeo dal suo intento di incontrare il Papa, si chiama Aiche ed è l’incarnazione del profano, del vizio, della corruzione. La sinuosa sirena che addenta maliziosa un frate ed un angelo, mostrandosi furbescamente fintamente contraddetta. Un’immagine di facciata e un lato amorevole nascosto che si lascia intravedere tra le braccia di Amedeo, privo di ogni retorica e sovrastruttura. È bello pensare di poter essere scelti, ed è commuovente avere la certezza di non esserlo a causa di principi più elevati ed incorruttibili, missioni irrevocabili, ed Aiche si gode il suo momento di unicità senza chiedere altro, vivendolo a pieno e valutandolo più prezioso di ogni regalo. Scandalosa e sconveniente, scivola tra le maglie di una relazione che la cattura e la cambia, la fa piangere e soffrire. Un’inversione di ruoli da carnefice a vittima delinea il profilo di un personaggio controverso e sfaccettato, da scoprire e rivalutare.
Cinque personaggi, cinque diversi volti di Claudia Cardinale scelti nella speranza di poter rendere al meglio le sfaccettature di una grande attrice. Questo il mio ritratto, un piccolo cadeau per augurare, con il cuore, un felice compleanno.
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