
Filmmaker Festival 2019: programma e ospiti | Milano ⬇
Il Filmmaker Festival 2019 è alle porte. Dal 15 al 24 novembre, Milano diventa punto di riferimento per appassionati del cinema del reale. L’evento, nato nel lontano 1980, ha ospitato, nelle ultime edizioni, grandi autori del panorama internazionale: da Frederick Wiseman a Luc e Jean-Pierre Dardenne, passando per Laurent Cantet, Ulrich Seidl e Luca Guadagnino.
Questo 2019 mantiene salda la tradizione, si parte infatti con Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin, l’ultima fatica di Werner Herzog, maestro dello storico Nuovo Cinema Tedesco, prodotta da Richard Bright, Lucki Stipetic e Steve O’Hagan per la BBC studios. La pellicola ripercorre, a distanza di trent’anni dalla morte, i passi di Chatwin, autore di In Patagonia, con il quale Herzog condivideva l’urgenza del viaggio a piedi, della scoperta emotiva di continenti e oceani.

In concorso si alternano temi e stili molto diversi: Bitter Bread ci mostra la vita quotidiana in un campo di rifugiati siriani, nella valle della Bekaa, Libano, dove hanno cercato riparo oltre un milione e mezzo di persone dall’inizio della guerra siriana. La regia è di Abbas Fahdel, regista e sceneggiatore iracheno, trionfatore al Filmmaker del 2015 con Homeland (Iraq year zero).
On va tout péter racconta la lotta degli operai della fabbrica di pezzi di ricambio per automobili GM&S, a Souterraine, in Francia, organizzata attraverso un’occupazione e l’introduzione nella fabbrica di bombole a gas, per protestare contro la volontà dei nuovi padroni di licenziare metà dei lavoratori.
L’opera è firmata da Lech Kowalski, maestro del documentario moderno: Rock Soup, 1991, menzione speciale al Sundance, East of Paradise, 2005, miglior film sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia, I Pay for Your Story, 2017, vincitore del concorso internazionale del Filmmaker.

Molto diversificata l’offerta del festival, che, oltre al documentario di narrazione, offre anche un programma interessante per gli amanti del cinema sperimentale. La sezione “Fuori Formato” offre un omaggio alla fotografa, cineasta e psicoanalista Friedl vom Gröller; una selezione di lavori in 16mm, i quali restituiscono incontri intimi, sguardi sul sé nel riflesso dell’altro.
Chiusura altrettanto prestigiosa, con Vitalina Varela del maestro Pedro Costa, autore di opere quali Juventude em Marcha, 2006, presentato al Festival di Cannes, o Cavalo Dinheiro, 2014, Pardo per la regia al Festival di Locarno.
La nuova opera del regista portoghese, Pardo d’Oro al Festival di Locarno del 2019, racconta la vicenda di Vitalina Varela, in attesa da quarant’anni che il marito le inviasse il biglietto per partire da Capo Verde e raggiungerlo a Lisbona. Arrivata, però, viene a sapere della sua morte. Nonostante la comunità delle donne immigrate le consiglino di ripartire, la donna decide di visitare i luoghi in cui il marito ha condotto la vita lontano da lei. A mostrarsi è l’emarginazione sociale nella sua forma più pura, nelle baracche dove i manovali, trattati da schiavi, sono costretti ad accamparsi.
Qui è possibile visionare il programma completo del Filmmaker Festival 2019.
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